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Green pass e regole sui viaggi, l'estate 2021 parte ancora lenta

Le incertezze sugli spostamenti e le differenze fra i vari Paesi al momento deprimono la domanda. Nonostante la stime di 166 milioni di presenze in Italia, per Confcommercio il problema è il potere di spesa

 
17 maggio 2021 | 13:02

Green pass e regole sui viaggi, l'estate 2021 parte ancora lenta

Le incertezze sugli spostamenti e le differenze fra i vari Paesi al momento deprimono la domanda. Nonostante la stime di 166 milioni di presenze in Italia, per Confcommercio il problema è il potere di spesa

17 maggio 2021 | 13:02
 

Viaggiare, sì. A chi non piacerebbe? Eppure, anche l’estate 2021 deve fare i conti con la pandemia. Perché, sebbene quest’anno la stagione sia iniziata prima con la ripartenza degli stabilimenti balneari del 15 maggio (rispetto al 3 giugno del 2020), restrizioni diverse e regole poco chiare la fanno ancora da padrona. In attesa che il green pass diventi finalmente realtà.

Green pass e limitazioni agli spostamenti, ancora troppi dubbi per i turisti Green pass e regole sui viaggi, l'estate 2021 parte ancora lenta

Green pass e limitazioni agli spostamenti, ancora troppi dubbi per i turisti


Raggiungere l'Italia? Dopo il 15 maggio bastano due tamponi

A beneficiarne sarebbe innanzitutto il traffico incoming. Con la decadenza della quarantena obbligatoria di 5 giorni all’arrivo in Italia, sostituita dal doppio tampone negativo, il primo effettuato entro 48 ore dalla partenza e il secondo effettuato all’arrivo, si sono aperti i corridoi turistici provenienti dai Paesi dell’area Schengen, più Gran Bretagna e Israele. Per chi non presenta l’esito negativo del tampone alla partenza, la quarantena obbligatoria è di 10 giorni e richiede di sottoporsi a un test al termine del confinamento.

Per chi proviene da Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Ruanda, Singapore, Thailandia, Giappone, Canada e Stati Uniti è necessario mostrare l'esito di un test negativo effettuato nelle 72 ore precedenti, comunicare il proprio ingresso in Italia ed effettuare una quarantena di 10 giorni, al termine della quale ci si dovrà sottoporre a un nuovo tampone. Vietato, per ora, l’ingresso per chi proviene da Brasile, India, Bangladesh e Sri Lanka. Da tutti gli altri paesi, infine, è possibile entrare in Italia solo per motivi di lavoro, salute, studio, assoluta urgenza o rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza, sempre mostrando l'esito di un tampone negativo effettuato 72 ore prima della partenza e sottoponendosi alla quarantena per 10 giorni.

Dal Belpaese ancora poche tratte attive

Vista dall’altra parte, ossia dalla prospettiva del traffico in partenza (outgoing), la faccenda si complica. In Spagna, per chi arriva dall’Italia, è consentito l’ingresso senza obbligo di quarantena, ma vige l’obbligo di presentare i risultati di un test molecolare effettuato nelle 72 ore precedenti. Niente test rapidi, insomma. Stessa linea tenuta anche dalla Francia (che comunque sconsiglia gli ingressi dai Paesi Ue). Limite di tempo che scende a 48 ore per chi dall’Italia vuole raggiungere la Germania a cui si può accedere dimostrando anche di essere stati vaccinati o guariti (documentazione che non vale per i bambini al di sotto dei sei anni). In Grecia, invece, competitor numero uno del Belpaese per quanto riguarda il turismo estivo, soprattutto balneare, l’alternativa per l’accesso al Paese ellenico è quella del certificato vaccinale o del test effettuato nelle 72 ore precedenti all’arrivo. In ogni caso, permane la quarantena di 7 giorni. Che può essere portata a 14 in caso di risultato positivo al test a campione previsto dalle autorità.

Per quanto riguarda i Paesi anglosassoni, Gran Bretagna e Stati Uniti, le questioni sono diverse. Al di là dell’Atlantico, al momento, l’ingresso nel Paese è vietato ai viaggiatori che, nei 14 giorni precedenti, siano stati in un Paese dell’area Schengen; Italia inclusa, quindi. Per chi vuole recarsi a Londra, le richieste a cui adempire sono quattro: test negativo effettuato 72 ore prima della partenza; compilazione di un formulario ad hoc online (in cui viene fornito indirizzo e numero di telefono); quarantena di 10 giorni che si riduce a 5 nel caso in cui il proprio Paese di arrivo non sia inserito nella black list; sottoporsi a due test covid in occasione del secondo e ottavo giorno di isolamento (da prenotare e pagare prima dell’ingresso nel Paese).

Demoskopika: stime prudenziali per 39 milioni di turisti in arrivo dall'estero

Che impatto ha tutto ciò sul sistema dell’accoglienza? Secondo le stime di Demoskopika, sono almeno 39 milioni (+12% sul 2020) gli arrivi stimati dall’estero per un totale di 166 milioni di presenze turistiche (+16,2%). «Le nostre stime – ha però avvertito il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – sono prudenziali. Abbiamo ricevuto segnali che il comparto potrebbe registrare incrementi dei flussi ottimisticamente più rilevanti». A incidere saranno l’avanzamento della campagna vaccinale, arrivata ormai a oltre 27 milioni di dosi somministrate, e l’introduzione del green pass.

In generale, oltre la metà di italiani hanno scelto di andare in vacanza nei prossimi mesi: il 28,7% sta pensando di programmare una vacanza per i prossimi mesi, il 20,6% ha deciso di partire anche se manifesta ancora qualche indecisione mentre solo il 4,1% ha già prenotato la villeggiatura. Prevale la vacanza tricolore: l'86,8% degli italiani pronti a "fare le valigie" per andare in vacanza, la trascorreranno nel Belpaese. Sul versante opposto, il 13,2% ha scelto di recarsi oltre confine: l'11,1%, in particolare, ha in programma una meta europea mentre il 2,1% opta per una destinazione internazionale. Da evidenziare, infine, che la propensione degli italiani per una vacanza all'estero ha registrato un incremento significativo rispetto allo scorso anno, quando, in particolare, questo orientamento era stato indicato appena dal 7,8% del campione intervistato.

Le principali destinazioni dell'estate tricolore

Saranno principalmente cinque le destinazioni regionali a trainare quest'estate la ripresa del settore turistico italiano. In cima alle mete turistiche più ricercate si posizionano:
  • Puglia con 1,9 milioni di arrivi (+13,6%) e 10,6 milioni di presenze (33,9%);
  • Toscana con 4,1 milioni di arrivi (+13,4%) e 19,1 milioni di presenze (23,3%);
  • Sicilia con 1,7 milioni di arrivi (+13,2%) e 6,5 milioni di presenze (23,6%;
  • Emilia-Romagna con 4,5 milioni di arrivi (+12,9%) e 23,1 milioni di presenze (26,3%;
  • Sardegna con 1,5 milioni di arrivi (+12,8%) e 8,2 milioni di presenze (20,0%).

Preoccupa il potere d'acquisto delle famiglie

Dati incoraggianti che descrivono trend di ripresa per cui, però, servirà la verifica sul campo o meglio, sulla spiaggia. Il cliente italiano, infatti, non deve fare i conti solo con le limitazioni agli spostamenti ma anche con un minore potere d’acquisto che ha già provocato, nel 2020, un crollo dei consumi pari a 1.831 euro a testa. Tanto che il 20% ha già deciso che non andrà in vacanza quest'estate e quasi la metà delle famiglie (il 47,4%) non ha ancora deciso cosà farà. «La pandemia si sta attenuando e ci sono le condizioni per ripartire in sicurezza. Le imprese hanno bisogno di più normalità e certezze per poter pianificare le loro attività. A cominciare da sostegni più robusti che devono ancora arrivare. Occorre accelerare per recuperare le perdite e rafforzare una crescita economica che è ancora troppo debole», ha commentato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.

Non è un caso, quindi, che appena rieletto presidente degli albergatori di Confcommercio, Bernabò Bocca abbiamo messo obiettivi chiari nel mirino: «Questo è il momento di promuovere il nostro Paese come merita. Abbiamo bisogno di campagne di promozione all'estero che siano efficaci, accattivanti, autorevoli e che sappiano anche ricollocarci al top tra le destinazioni preferite dal turismo straniero. Ci auguriamo il superamento delle misure restrittive come il coprifuoco e la riapertura delle frontiere, per consentire a tutti di poter circolare liberamente e godersi l’eterna bellezza del nostro Paese».

In spiaggia con o senza mascherina? Negli stabilimenti balneari valgono le regole dello scorso anno Green pass e regole sui viaggi, l'estate 2021 parte ancora lenta
In spiaggia con o senza mascherina? Negli stabilimenti balneari valgono le regole dello scorso anno


Stabilimenti balneari aperti, ma in spiaggia si va con o senza mascherina?

Nel frattempo, come detto in apertura, dal 15 maggio sono tornati completamente operativi anche gli stabilimenti balneari italiani. Con le stesse regole che hanno funzionato nel 2020, si può quindi tornare in spiaggia in sicurezza. Ma ci si potrà anche togliere la mascherina mentre si prende il sole sdraiati sul lettino? «Se la distanza di sicurezza, che è la cosa principale, è rispettata, è chiaro che questa protezione all’aperto può essere allentata», ha risposto Walter Ricciardi, consulente scientifico del ministro alla Salute, Roberto Speranza, su Sky Tg24. Tra vaccinati le regole cambiano? «Due persone vaccinate che hanno avuto la copertura possono non indossare la mascherina. Tutti gli altri sì. Anche se una persona non vaccinata è in presenza di persone vaccinate, è bene che il vaccinato la porti». In questa fase, «bisogna stare attenti, ma è chiaro che bisogna essere razionali. In uno spazio aperto da soli, se si fa jogging o una passeggiata in campagna, non ha senso portare la mascherina. Nel momento in cui ci si affolla, invece sì. Abbiamo visto le immagini delle cerimonie nel Gange in cui erano attaccati uno all’altro. Non è il caso delle nostre spiagge».



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