Tutti a guardare
l’orologio del coprifuoco. Ristoranti, bar, alberghi, hotel, agriturismi e locali pubblici in genere attendono speranzosi le decisioni che dovrebbero maturare a breve all’interno del Governo sul tema delle limitazioni alla circolazione notturna.
Dove si fermeranno le lancette? Alle 23? Alle 24? O addirittura si potrà pensare a una sua cancellazione? Domande che dividono gli esperti e la politica. Il centrodestra, con il ministro agli Affari regionali Mariastella Gelmini come alfiere, ha chiesto un tagliando in settimana richiamando il Governo al rispetto della promessa fatta il 26 aprile e che prevedeva una verifica a metà mese. Ormai ci siamo e gli animi si scaldano. Ma i tempi sembrano indicare una modifica non prima del 17 maggio.
Coprifuoco, lo slittamento alle 23 si deciderà nel fine settimana
Coprifuoco, tre opzioni: alle 23, alle 24 o cancellazione
Insomma, una decisione non ti poco conto che deve tenere conto anche dei dati epidemiologici. Nonostante le forti pressioni, soprattutto dalle Regioni e dal mondo dell’Horeca,
bisognerà aspettare il monitoraggio del 14 maggio per avere maggiori dettagli. Nel caso in cui la curva dei contagi si confermasse in discesa, allora
è presumibile che dal 17 maggio qualcosa possa cambiare. Le opzioni in campo al momento sono tre: lo spostamento in avanti alle 23 dell’entrata in vigore del coprifuoco, l’allungamento alle 24 oppure una totale cancellazione. Allo stato attuale delle cose, e tenendo conto della linea rigorista e cautelativa tenuta dalle istituzioni,
la prima opzione è quella più accreditata. Opzioni che sarebbe però sbagliato ridurre a una semplice questione di orario. Secondo uno studio di
Confcommercio Milano, Lodi e Brianza focalizzato sulle attività di somministrazione, lo spostamento del
coprifuoco alle 23.00 vale una crescita di ricavi per bar e ristoranti di 18,6 milioni di euro. Nel caso di spostamento alle 24.00, il guadagno sarebbe di 33,6 milioni di euro. Per non parlare del turismo che, in attesa del green pass, sta programmando la stagione estiva e inizia già ad accogliere i primi turisti che si scontrano con limitate possibilità di svago alla sera.
Le ricadute sulla filiera agroalimentare
Secondo
Coldiretti, il superamento del coprifuoco (unito al ritorno al servizio all'interno dei locali) varrebbe 3,5 miliardi di euro al mese di fatturato per il settore dell'ospitalità. Allo stato attuale, infatti,
solo la metà delle 360mila imprese presenti in Italia ha potuto riaprire sfruttando la possibilità di utilizzare uno spazio esterno. Una limitazione che ha trascinato, a cascata, l'intero sistema della agroalimentare con oltre 1 milione di chili di vino e cibi invenduti. I maggiori ostacoli si registrano nei centri urbani stretti tra traffico e asfalto, mentre nelle campagne, sottolinea la Coldiretti, ci si è organizzati per offrire agli ospiti degli oltre 10 mila agriturismi attività di ristorazione.
Costoso per tutti è invece il limite fissato per il coprifuoco alle 22, perché riduce le presenze e impedisce i secondi turni. In un Paese come l'Italia dove 1/3 del budget delle vacanze viene destinata alla tavola, secondo la Coldiretti, le riaperture sono necessarie per garantire l'ospitalità turistica soprattutto dopo la decisione di revocare lo stato di emergenza per la pandemia dalla Spagna, principale concorrente del Belpaese tra le destinazioni turistiche.
Novità già da lunedì 17 o al più tardi il 24 maggio? Contano i dati
L’agenda dell’esecutivo dovrebbe quindi
attendere il fine settimana per decidere. La cabina di regia convocata oggi a Palazzo Chigi, infatti, si concentra principalmente sul decreto sostegni. Ma tramite Mariastella Gelmini, il centrodestra ha ribadito la necessità di un tagliando del coprifuoco entro la metà del mese come promesso dallo stesso Governo il 26 aprile, allorché aveva esteso fino al 31 luglio le misure restrittive anti-covid. Coprifuoco compreso.
D’altronde, sull’argomento c
ominciano a essere molte le voci governative che spingono verso un allentamento. «Sul coprifuoco sono convinto che
già da questo lunedì ci possano essere le condizioni per un allentamento, i dati della pandemia sono positivi come quelli del piano vaccinale», ha affermato a
Radio anch’io Andrea Costa, sottosegretario alla Salute.
Sulla stessa posizione si era già espresso anche l’altro sottosegretario alla salute,
Pierpaolo Sileri: «Resistiamo ancora qualche settimana e riapriremo anche i locali e i ristoranti la sera, anche al chiuso.
Se continuiamo con questi numeri sui vaccinati, tra 15 giorni si potrà spostare il coprifuoco in avanti. Ora si può, possiamo allargare le maglie, prima i numeri non lo permettevano. Eravamo nel pieno della terza ondata. Stiamo andando incontro alla riapertura completa di tutte attività. Per la fine di giugno, con i numeri delle vaccinazioni a cui stiamo assistendo, dovremmo assistere alle riaperture che vediamo in Gran Bretagna».
Fatti i conti, per Sileri la data X è quella del 24 maggio.
Mascherina e vaccini: a 30 milioni di somministrazione stop all'uso all'esterno
Lo stesso Sileri, poi, ha rilanciato anche sull’
utilizzo delle mascherine all’aperto: «Con l’arrivo dell’estate e il proseguimento delle vaccinazioni
non vedo perché dobbiamo tenere la mascherina all’aperto dove non c’è assembramento», ha detto a
Rainews24. La soglia da raggiungere per trasformare questo auspicio in realtà è quella delle
30 milioni di vaccinazioni effettuate.
Traguardo che potrebbe essere a portata: «Abbiamo già fatto molto, ma dobbiamo allungare il passo. Il mio obiettivo è superare le 500.000 somministrazioni al giorno entro giugno», ha affermato il generale Francesco Figliuolo, commissario all’emergenza Covid. Per riuscirci si punta a coinvolgere maggiormente medici di base e farmacisti: «In Italia ci sono circa 43.000 medici di famiglia e 20.000 farmacie, se ogni medico inoculasse dieci vaccini al giorno, otterremmo 430.000 dosi in più alle quali se ne potrebbero aggiungere altre 100.000 per il ruolo delle farmacie. Le previsioni sono approssimative, ma se aggiungiamo a queste proiezioni quello che già facciamo possiamo riuscirci».
Mascherine all'aperto? Con 30 milioni di vaccinati si va verso lo stop se non ci sono assembramenti
Un nuovo calendario di riaperture?
Tutto questo potrebbe poi portare a una revisione più corposa del programma di riaperture.
Un calendario che Italia a Tavola ha provato a tratteggiare tenendo conto di buoni propositi e cruda realtà. Ma già domani, mercoledì 12 maggio, la Conferenza delle Regioni si appresta a varare un nuovo calendario di riaperture da proporre al Governo. Le ipotesi sul tavolo, quindi, non mancano.
Il possibile calendario delle riaperture composto da Italia a Tavola secondo le informazioni disponibili
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14 maggio: il monitoraggio chiave
Nel caso in cui dovesse essere confermata la discesa dei contagi e il rallentamento della pandemia registrato nelle ultime settimane,
il Governo potrebbe valutare ulteriori allentamenti a partire dalla settimana del 17. Fra questi: durata del coprifuoco, ripresa del servizio al bancone per i bar e anticipo della ripresa del servizio al tavolo all’interno per i ristoranti.
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15 maggio: stop quarantena per chi arriva da Paesi Ue, Gran Bretagna e Israele e ripartono piscine all’aperto e stabilimenti balneari
Vista la corsa della campagna vaccinale in Italia e in Europa,
il ministro della Salute ha già comunicato che dal 15 decadrà l’obbligo di quarantena di 5 giorni per chi arriva in Italia da un Paese Ue oppure da Gran Bretagna e Israele. All’ingresso nel nostro Paese, per poter circolare liberamente basterà
avere un certificato che attesti di essere stati vaccinati, di essere guariti dal Covid oppure di aver effettuato un tampone con esito negativo nelle 48 ore precedenti.
Una buona notizia per il turismo, soprattutto quello estivo, che sempre dal 15 maggio
riprenderà a sfruttare gli stabilimenti balneari, secondo i protocolli già in vigore la scorsa estate.
Stessa cosa per le piscine all'aperto.
Dopo le proteste,
l’ultima è in programma per martedì 11 maggio in 1.200 gallerie commerciali, si potrà tornare a
frequentare anche i centri commerciali nel weekend così come già avviene nel resto della settimana. Il tutto al netto di nuove valutazioni che potrebbero anche far slittare le riaperture dei fine settimana al 22 maggio.
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17 maggio: cambia il coprifuoco
Su pressione, in primis, delle categorie commerciali coinvolte e delle Regioni, il Governo punta a
rivedere il limite del coprifuoco che, attualmente, scatta dalle 22. Se i dati dovessero confermare la tenuta del sistema Italia rispetto alla prima fase di allentamento delle restrizioni, allora il Governo valuterà di modificare l’entrata in vigore del divieto di circolazione notturna.
Le opzioni sul campo sono tre: uno
spostamento alle 23, un
allungamento della libertà di circolazione alle 24 o addirittura una
cancellazione tout court della misura.
Contestualmente, sempre tenendo sotto mano i dati,
i bar potrebbero tornare ad accogliere i clienti al bancone al chiuso, mantenendo però un metro di distanza fra gli avventori. Una decisione che rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per tutti quegli esercizi che non possono disporre di spazi all’aperto per il servizio.
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1 giugno: riapertura ufficiale di ristoranti e bar al chiuso (secondo il decreto del 26 aprile)
Secondo l’ultimo decreto entrato in vigore il 26 aprile e valido fino al 31 giugno, è fissato per il primo giugno la ripresa ufficiale del servizio al tavolo all’interno dei locali pubblici. L’orario d’attività andrebbe dalle 5 alle 18, con l’asporto usufruibile fino alle 22 (a patto che non cambi l’orario del coprifuoco).
Nella stessa data
riprendono anche le attività sportive al chiuso: dalle palestre alle piscine, passando per tutti quei locali dedicati a danza, yoga, pilates, ecc.
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15 giugno: si possono organizzare le feste di matrimonio
Data da segnare in calendario per tutti gli sposi che dopo mesi di rinvii e incertezze possono coronare il desiderio di
festeggiare il proprio matrimonio con un ricevimento. Prospettiva che rappresenterebbe un ritorno alla vita per le attività di
catering e banqueting ferme da molti mesi e che, non fosse confermato l’anticipo della data, avrebbero dovuto attendere il primo agosto per tornare a lavorare.
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1 luglio: alle terme liberamente; riprendono fiere, congressi e convegni
Agli
stabilimenti termali si potrò finalmente tornare per rilassarsi e godersi gli effetti benefici di spa e trattamenti. Decade, infatti, il divieto di ingresso alle terme per chiunque non abbia una necessità medica, curativa.
E sempre per la gioia di catering e banqueting,
riprendono anche le attività convegnistiche, congressuali e fieristiche che, sebbene in estate siano meno frequenti, gettano le basi per il picco che ci si attende da settembre in poi.
Il bollettino dell'11 maggio
Sono 6.946 i
nuovi casi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore rispetto ai 5.080 di ieri. Nell'ultimo bollettino
i decessi sono 251, in risalita rispetto ai 198 registrati il 10 maggio. Per quanto riguarda
i tamponi, il totale di quelli effettuati oggi tocca quota 286.428, ovvero 156.428 in più rispetto a ieri quando erano stati 130.000. Il tutto per un tasso di positività del 2,4% (in diminuzione di 1,5 punti percentuali rispetto a ieri).