Il Consiglio dei ministri ha approvato il
nuovo decreto legge Covid in vigore dal 26 aprile e fino al 31 luglio. L'incontro, partito in ritardo a causa delle frizioni sull'orario del coprifuoco (fissato alle 22 per tutta la durata del provvedimento) arriva all'indomani delle valutazioni del Comitato tecnico scientifico che ieri aveva dato il proprio parere su alcuni punti cardine come: protocolli proposti dalle Regioni, spostamenti e riapertura di piscine e palestre. Nel Cdm
confermato anche l'altro punto dibattuto, oltre al coprifuoco: la data per la ripresa delle attività di ristorazione e somministrazione all'interno dei locali rimane l'1 giugno, e di fatto solon a pranzo. Mentre per il servizio all'aperto, in zona gialla, a pranzo e a cena si può iniziare dal prossimo lunedì. Anche se, al momento,
manca una vera e proprio definizione sugli spazi all'aperto dal momento che di terrazzi e dehors ce ne sono di mille fogge: aperti, chiusi, finestrati, ecc. Nè ci sono i protocolli per le singole attività.
Uniche indicazioni, al momento, le propopste delle Regioni che riportiamo nel documento allegato.Il calendario delle aperture dal 26 aprile all'1 luglio
Draghi ingabbia l'accoglienza
Fissati i paletti del coprifuoco e della ripresa delle attività di ristorazione e somministrazione al chiuso, ne risulta un sentiero stretto per tutto il mondo dell'accoglienza. Da un lato, infatti, il limite delle 22 spegne i sogni di una veloce estensione del nullaosta dei ristoranti al servizio serale. Dall'altro, frena le possibilità ricettive del turismo. Le incertezze, infatti, non fanno bene al settore che ha già iniziato a pagare dazio. Dagli Usa arriva la raccomandazione ai propri cittadini di evitare le vacanze nel Belpaese. Innanzitutto, per una campagna vaccinale che ancora stenta, ma in secondo luogo per i limiti imposti al godersi le vacanze. Scelte drastiche, che potrebbero essere attenuate nelle prossime settimane, ma che al momento scateneranno sicuramente le reazioni, anche violente. degli operatori che si sentono danneggiati. Salvo immediati rimborsi e aiuti che al momento non si immaginano. Una decisione, va detto, presa con l'astensione dei ministri della Lega che volevano spostare almeno alle 23 il limite del coprifuoco. Il che potrebbe costituire un problema per il futuro del Governo?
Il cronoprogramma delle riaperture
Di seguito,
il cronoprogramma delle riaperture dal 26 aprile in poi.
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26 aprile: ristoranti e sport all'aperto, cinema e teatri con numero limitato
Dal 26 aprile 2021, nella zona gialla saranno consentite le attività dei servizi di
ristorazione con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, anche a cena, nel rispetto dei limiti orari del coprifuoco alle 22.00.
Non c’è però nessuna indicazione di cosa si intenda per spazio all’aperto. Resta poi consentita, senza limiti di orario, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che vi alloggiano (senza indicare però il distanziamento dei tavoli, quindi a 1 metro si presume).
Restano aperti bar ristoranti
nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, gli itinerari europei E45 e E55, negli ospedali, negli aeroporti, nei porti e negli interporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Restano aperte anche tutte le attività delle mense, anche quelle trasferite in ristoranti (quindi al chiuso).
Allargando lo sguardo oltre il perimetro ristorativo, in zona gialla sarà consentito
lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto, quindi anche basket e calcetto. È però
interdetto l’uso di spogliatoi.Per quanto riguarda la cultura, in zona gialla,
si aprono teatri, sale da concerto, cinema, cinema, live-club e altri locali o spazi anche all’aperto ma con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale.
La capienza consentita «non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all’aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala.
Dal 26 aprile, in zona gialla, si torna a pranzo e a cena al ristorante; ma solo all'aperto
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15 maggio: centri commerciali aperti nel fine settimana, ripartono gli stabilimenti balneari e le piscine (all'aperto)
Dal 15 maggio, aperti nei fine settimana i
centri commerciali con l’esclusione ovviamente di bar e ristoranti al chiuso.
E riparte anche l'attività degli
stabilimenti balneari e delle
piscine all'aperto.
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1 giugno: pranzo al chiuso consentito; al via palestre, piscine (al chiuso), stadi e palazzetti
Dal 1° giugno, sempre nelle sole zone gialle,
le attività dei servizi di ristorazione saranno consentite anche al chiuso, con consumo al tavolo, dalle 5.00 alle 18.00, o fino a un diverso orario stabilito con deliberazione del Consiglio dei ministri. Ciò significa che il Governo potrebbe decidere in qualunque momento di
portare l’orario anche a cena (senza ricorrere all'emanazione di un nuovo decreto). E anche in questo caso non viene fissato un distanziamento fra i tavoli, come si pensava, di 2 metri, per cui è possibile che a questo punto resti la misura di 1 metro.
Riaprono anche le palestre e le piscine al chiuso. Anche se nel decreto, attualmente, manca il rinvio a eventuali protocolli che dovrebbero dare le linee guida sullo spazio individuale minimo a disposizione di ogni utente per le attività, così come eventuali indicazioni sulla sanificazione (che, in linea generale, dovrebbe essere attuata a ogni utilizzo degli attrezzi).
Si potrà però tornare negli stadi e nei palazzetti. In zona gialla,
ripartono eventi e competizioni di livello agonistico e riconosciuti di preminente interesse nazionale, riguardanti gli sport individuali e di squadra. La capienza consentita non può essere superiore al 25 per cento di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 1.000 per impianti all’aperto e a 500 per impianti al chiuso.
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15 giugno: ripartono le fiere
Dal 15 giugno potranno riprendere le
fiere
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1 luglio: via libera a convegni e congressi; si può andare alle terme liberamente
Dal 1° luglio
ricominciano le attività congressuali e convegnistiche sulla base di precisi protocolli, ancora da predisporre. In ogni caso, sarà permessa la partecipazione degli stranieri, ma sulla base degli obblighi legati al Paese di provenienza.
Nella stessa data si potrà anche tornare negli
stabilimenti termali.
Spostamenti fra Regioni di colore diverso, confermata la "certificazione verde"
Per quanto riguarda il tema degli
spostamenti, è stato confermata l'introduzione della "certificazione verde" (
che a Bolzano verrà sperimentata anche per entrare al ristorante). Necessario per spostarsi tra Regioni di colore diverso, il certificato potrà essere cartaceo o digitale e varrà sei mesi per i vaccinati e i guariti dal Covid.
Il documento sarà consegnato, su richiesta dell'interessato, alla fine di un ciclo di vaccinazione direttamente dalla struttura sanitaria che effettua la somministrazione (e reca indicazione del numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste per l’interessato); oppure, nel caso di una guarigione, dall'ospedale, medico di base o pediatra che ha seguito il paziente. Le certificazioni di guarigione rilasciate precedentemente alla data di entrata in vigore del nuovo decreto continueranno ad avere validità per sei mesi a decorrere dalla data indicata nella certificazione.
Varranno invece 48 ore i certificati per chi abbia effettuato test molecolare o antigenico, rilasciati da strutture sanitarie o farmacie.
Nessun problema, invece, per lo spostamento fra territori in fascia gialla. Con il ritorno di questa opzione fra le gradazioni ammesse, si riapre anche il libero spostamento delle persone senza alcuna autocertificazione per motivi di lavoro, salute o necessità. Mentre dal 26 aprile e fino al 15 giugno, in zona gialla e arancione, è possibile andare a trovare amici o parenti in una abitazione privata in quattro persone al posto di due.