Alle fine le Regioni (e Salvini) sono riuscite a ottenere un primo risultato:
dal 26 aprile i ristoranti potranno riaprire "anche a cena", ma solo all’aperto e nelle regioni gialle. Inizialmente resterà poi il coprifuoco fino alle 22. La decisione, illustrata dal presidente del consiglio Mario Draghi, è stata presa nella cabina di regia presieduta dallo stesso premier che ha valutato le strategie per la riapertura sulla base della
bozza delle Regioni con i protocolli che, come indicato, prevedono, fra le altre cose,
distanze di 2 metri nei tavoli all'interno, e di 1 metro all'aperto (dehors, giardini, terrazzi, ecc). L'apertura, ovviamente vale solo nelle Regioni che avranno dati di basso contagio e che rientrano in quella che si definisce "giallo rafforzato". Quindi di fatto, a pranzo e a cena lavoreranno solo i locali che hanno spazi all'aperto. Una scelta che creerà non poche polemiche, ma che potrebbe durare al massimo una ventina di giorni (dopo di che si potrà lavorare anche all'interno dei locali), così da garantire una gradualità nella ripresa. In realtà le indiscrezioni parlano di aperture
all'interno dei locali al 1° di giugno, ma sembra difficle che si possa spettare fino ad allora senza una rivolta degli operatori....
Ripartiranno anche spettacoli e sport all'aperto e fra le Regioni con colori diversi sarà possibile spostarsi con un pass. Per piscine e spiagge si parte dal 15 maggio. A giugno le palestre.I ristoranti preparano i dehors: dal 26 aprile si riparte
Ristoranti e locali, si riparte all'aperto nelle zone gialle
È proprio
partendo dalla condizione di "giallo rafforzato" che verrà fissata una deroga, peraltro prevista dal decreto attualmente in vigore (fino al 30 aprile). In pratica, potranno ricominciare a lavorare quei locali, bar, ristoranti pizzerie, rosticcerie, pasticcerie, che hanno i tavoli all’aperto e dehors. Vale il distanziamento di un metro fra un tavolo e tutte le altre norme anti-contagio. Per lavorare all'interno, è solo a pranzo, bisognerà probabilmente aspettare un paio di settimane,
tanto che si parla di un avvio a pieno regime per la metà di maggio. Il dubbio è tutto legato alla stagione: senza impianti di riscaldamento (i cosiddetti funghetti) stare a cenare all'aperto di seta non è proprio il massimo!
Per ora resta il coprifuoco alle 22
Al momento non è previsto uno slittamento dell’orario del coprifuoco che rimane alle 22. L’indicazione degli scienziati riguarda le attività all’aperto che - questo è il parere consegnato al Governo - non dovrebbero incidere sulla risalita dei contagi. Posizione che era già da tempo stata confermata anche sulla base delle proposte presentate dalla Fipe al Cts.
Spostamenti tra Regioni con colori diversi con un pass: rischio ragionato per Draghi
Per gli spostamenti tra Regioni, da maggio (la data non è ancora stabilita però) saranno consentiti liberamente quelli fra le aree "gialle", mentre tra regioni di colori diversi ci sarà un pass. E questo, sempre nella logica di quello che Draghi ha definito «un rischio, ragionato, fondato sui dati, che sono in miglioramento, non drammatico, ma in miglioramento. Questo rischio incontra le aspettative dei cittadini e si fonda su una premessa: che quei provvedimenti che governano il comportamento nelle attività riaperte siano osservati scrupolosamente, quindi mascherine e distanziamenti. In questo modo questo rischio si traduce in una opportunità straordinaria non solo per l’economia ma anche per la nostra vita sociale».
Questo pass è il famoso certificato vaccinale che dimostrerà di essere stati sottoposti al vaccino, di avere un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti o di aver avuto il Covid ed essere guariti. È il modello europeo che l’Italia ha deciso di adottare «per muoversi tra le regioni che non sono gialle» anche in vista dell’estate. In questo modo, anche nei luoghi che non hanno contagi bassi, si potrà andare in vacanza e questo agevolerà il turismo. E per l'Italia varrà anche come accesso a manifestazioni sportive e spettacoli.
Si riapre anche per sport e spettacoli all'aperto. Al cinema posti limitati
In anticipo anche con quanto indicato dalle Regioni si potrà fare sport (attività individuali) e partecipare a spettacoli (sempre con rigide regole di distanziamento) purché all'aperto. I cinema e i teatri potranno aprire all’aperto, ma anche al chiuso con una capienza limitata. In questo caso si applica la norma che nel decreto di marzo fissava come data di riapertura il 27 di quel mese. Quella scadenza era stata posticipata per l’andamento in salita della curva epidemiologica.
Dal 26 aprile nelle regioni in zona gialla sarà consentita la pratica dell'attività sportiva all'aperto, sia per sport da contatto - calcetto, beach volley, basket - che non da contatto, a quanto apprende l'Adnkronos. Il dipartimento per lo Sport sta redigendo le norme che saranno al vaglio del CdM che si riunirà giovedì per l'apposito decreto.
Dal 1° maggio, invece, semprenelle regioni in zona gialla, inoltre, sarà consentita la presenza di pubblico negli impianti sportivi, per gli eventi di livello agonistico e riconosciuti di preminente interesse nazionale con provvedimento del Coni e del Cip, per il 25% della capienza degli impianti, con un massimo di 500 persone al chiuso e di 1.000 persone all'aperto.
Dal 26 aprile ristoranti attivi all'aperto in zona gialla
Dal 15 maggio piscine e spiagge, palestre dal 1° giugno
Per quanto riguarda le altre attività legate al tempo libero, il cronoprogrammna illustrato dal ministro alla Salute, Roberto Speranza prevede nel 15 maggio la data di riapertura per le piscine e gli stabilimenti balneari (con il che si dà formalmente il via libera allle vacanze), mentre per le palestre bisognerà aspettare il 1° giugno. Gli accessi saranno ovviamente contingentati e con le regole dei distanziamenti che abbiamo già anticipato.
Deroghe previste dal precedente decreto e le scuole tornano in presenza
Sempre il 26 aprile
dovrebbero riaprire in presenza tutte le scuole, anche le superiori, tranne che nelle zone rosse, e dovrebbero tornare in presenza anche le università. Questo primo sblocco, una vera uscita dal lockdown parziale
, dipende dalla condizione attuale dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini, con particolare riferimento alle persone anziane e alle persone fragili, cosi come era stato previsto dal governo nel decreto attualmente in vigore.
il ministro alla Salute Roberto Speranza e il premier Mario Draghi
Dal 1° luglio riprendono le fiere e il Governo investe 40 miliardi per coprire i costi fissi delle imprese in crisi
Dal 1° luglio si potranno invece organizzare fiere ed eventi, per dare un segnale concreto di ripresa economica. In questa direzione va ricordato che il Governo ha deciso uno scostamento di bilancio di 40 miliardi per finanziare il decreto sostegni bis che punterà a coprire molti costi fissi delle imprese in crisi, soprattutto dei pubblici esercizi.
«La questione aperta è se introdurre dei cambiamenti sui parametri da utilizzare per allocare le risorse a disposizione - ha detto Draghi -. Il criterio adottato nel primo decreto è quello del fatturato ma ha suscitato perplessità in tanti per vari motivi. Il ministero sta pensando di aggiungere un criterio che riguarda l’utile, l’imponibile fiscale, in modo da vedere esattamente i soggetti più colpiti dalla pandemia». E sul fronte del
decreto Sostegni, Draghi ha ricordato che dal 30 marzo a oggi sono stati pagati due miliardi nella prima settimana e un miliardo nella seconda, «e i pagamenti non sono ancora terminati».
Draghi: «Puntiamo sulla crescita e facciamo investimenti». Nuovi commissari per 57 grandi opere da 80 miliardi
Precise le indicazioni finale date da Draghi sull'obiettivo della crescita: «Abbiamo scommesso sulla crescita: se scatterà come ci aspettiamo dalle riforme e dal Pnrr, questa scommessa noi la vinceremo senza dover ricorrere a una manovra correttiva. Se la crescita si traduce in quello che ci aspettiamo potremo uscire dal debito. Magari in modo sostenibile.
Facciamo investimenti, non è più questione di debito o meno». E in aggiunta il Governo ha anche nominato i 29 commissari di 57 opere pubbliche che aspettavano già di essere attuate e per le quali c'erano da tempo 83 miliardi di euro di investimenti.
Le aperture garantite dal calo del tasso di contagio
Sono due i fattori fondamentali che hanno garantito questa svolta: le misure adottate nelle ultime settimane con parte significativa dell'Italia in area rossa e arancione e la sospensione dell'area gialla. Poi c'è l'aumento significativo del numero di dosi somministrate di vaccino: oltre 14 milioni. Dalla prossima settimana l'Rt dovrebbe essere sotto 0,8 e ciò permette di aprire parzialmente dal 26 aprile.