La
Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, è scesa in piazza a Roma per una protesta ordinata quanto decisa. Un vero e proprio ultinmatum al Governo per avere una data di riapertura. E se non proprio al 100% ha vinto la sua battaglia. A poco meno di 6 mesi dalla manifestazione
#SiamoATerra che ha visto la partecipazione di migliaia di imprenditori in 24 diverse città italiane, Fipe-Confcommercio è tornana in
piazza per dare coralmente volto e voce all’esasperazione di un settore in ginocchio. Una manifestazione che ha previsto anche collegamenti online con altre 21 piazze italiane dove erano numerose le presenze degli iscritti di Fipe. Un'iniziatiiva che come avevamo anticipato voleva forzare la mano al Governo, e in serata il ministro dello Sviluppo economico,
Giancarlo Giorgietti, ha ricevuto la presidenza della Fipe per annunciare che la prossima settmana si deciderà la data e che, comunque, a maggio i locali saranno aperti.
Un momento dell'Assemblea Straordinaria Fipe a Roma
Da ottobre a oggi: l'assemblea straordinaria
Mentre, a ottobre, il disagio era stato espresso apparecchiando simbolicamente
tavole vuote nelle piazze d’Italia, il 13 aprile - sempre in piazza, ma a Roma - è stata convocata l’
Assemblea Straordinariadella Federazione per chiedere direttamente al Governo, e alla politica in generale, un impegno preciso: una data della ripartenza e un piano per farlo in sicurezza. Richiesta che è stata trasmessa e rilanciata anche da altre piazze in Italia dove Fipe aveva attivato una decina di manifestazioni locali. Presenti a Roma alla manifestazione anche Fic (Federazione italiana cuochi), Apc (Associazione cuiochi professionali), Anbc (Associazione nazionale banqueting e catering), Le Soste, Silb (Associazione italiana delle imprese di intrattenimento, da ballo e di spettacolo), Eurotoques, ecc.
l'incontro del ministro Giancarlo Giorgietti, al centro, con la delegazione Fipe
A maggio aperture quasi certe
Una risposta "sociale" che dimostra come la stragrande maggioranza degli operatori vuole solo certezze e vuole riprendere a lavorare,
rifuggendo da quella rabbia che inutilmente segna invece altre manifestazioni (strumentalizzate da violenti, estremisti e demagochi) che pensano di interpretare lo scontento, ma non portano ad alcun risultato pratico. E l'unica risposta per evitare un ribollire dello scontento è proprio quelo di
fissare una data per ripartire in sicurezza. Ed è con questa certezza che alla fine la Fipe ha vinto un primo round in questo braccio di ferro: la decisione sulle riaperture dovrebbe infatti essere presa la prossima settimana dal Consiglio dei ministri. L'impegno è stato preso dal ministro dello Sviluppo economico
Giancarlo Giorgetti, durante l’incontro al Mise con i rappresentanti di Fipe-Confcommercio, ricevuti dopo l’assemblea straordinaria organizzata in piazza San Silvestro a Roma in collegamento con altre 21 piazze d’Italia. Il Ministro, pur precisando che non è possibile indicare con certezza una data per le riaperture, ha però sottolineato che gli indicatori stanno migliorando e che «presumibilmente maggio sarà un mese di riaperture». Aggiungiamo che fin dall'inizio del suo mandato Giorgietti avvea sostenuto il tema delle apertire anche in zona arancio a pranzo e la sera in quelle gialle.
Lino Stoppani, presidente Fipe sul palco a Roma
Ora c'è ottimismo
All'insegna dell'ottimismo il commento di Fipe. «Ci auguriamo che l’incontro avuto oggi con il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti - si legge in una nota - possa rappresentare un punto di svolta. Il ministro ha dimostrato grande attenzione per i pubblici esercizi e ha condiviso le nostre preoccupazioni e per questo lo ringraziamo. Ora bisogna lavorare per passare dalle intenzioni ai fatti. Il primo passaggio – aggiunge la Federazione – sarà un nuovo incontro, anche con un nostro rappresentante, con il Comitato tecnico scientifico che dovrà discutere delle prossime riaperture, ripartendo dal lavoro già svolto dalla Federazione e dal CTS nei mesi scorsi. È essenziale fare presto e definire in tempi rapidissimi le nuove misure di sicurezza sanitarie che gli imprenditori dovranno mettere in campo per poter riaprire. Parallelamente sarà necessario definire un cronoprogramma dettagliato e di conseguenza una data definitiva per la ripartenza delle attività. Ci aspettiamo che il governo prenda una decisione la settimana prossima, come annunciato dal ministro».
Sangalli: futuro significa poter tornare a lavorare
«Oggi abbiamo detto,
con civiltà ma anche grande fermezza, che “
vogliamo futuro”. Avere un futuro significa disporre di misure emergenziali adeguate, precisando innanzitutto che una cosa è aver perso
fatturato per fatti contingenti, ben altra cosa è averlo perso perché obbligati a chiudere. Ma soprattutto per noi avere un futuro significa poter
lavorare. Significa poter riaprire: in sicurezza, con i dovuti controlli, nel rispetto della delicatezza della situazione. Ma subito e senza un’estenuante dilazione dei
tempi e un “apri e chiudi” che confonde ed esaspera le tensioni sociali», così ci aveva detto dopo il suo intervento in piazza San Silvestro il presidente di
Confcommercio-Imprese per l'Italia,
Carlo Sangalli.
Carlo Sangalli durante il suo discorso a Roma
Riaprire chi può fare servizio al tavolo (magari nel dehors)
Davanti ai rappresentati dei ristoratori, baristi, operatori dei catering, gestori di discoteche, sale del gioco e stabilimenti balneari, con la presenza di
Lino Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio erano state
rilanciate le richieste del settore al Governo: «Esattamente come si sta facendo per i vaccini, è essenziale che il Governo si doti parallelamente di
un piano preciso di riaperture, a cominciare dagli esercizi che hanno la possibilità di effettuare il
servizio al tavolo, anche favorendo l’utilizzo degli
spazi esterni, e che fondi la propria efficacia su protocolli di sicurezza rigorosi e controlli adeguati», ha sottolineato l'associazione di categoria.
Roberto Calugi, direttore generale di Fipe
Pronti ad aggiornare i protocolli
Prossima tappa, quindi, la ripresa del tavolo di lavoro con il ministero dello Sviluppo economico e il Cts per definire
le misure che andranno applicate in ogni situazione. La convizione, infatti, è che, una volta aperte, proprio le imprese dell'ospitalità «possono dispiegare al meglio la loro funzione di
presidio e di mantenimento della qualità della vita e dei livelli sicurezza».
Qui di seguito il video integrale dell'assemblea.
Alcune partecipanti con la maglia che reca la scritta #Riaperturesicure
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Protesta colorata di un ristoratore che rompe piatti e suppellettili del locale chiuso
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Protesta colorata di un ristoratore che rompe piatti e suppellettili del locale chiuso
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Il pubblico ordinato che ha partecipato all'assemblea straordinaria Fipe
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