Mentre il
Governo continua a temporeggiare sul dare indicazioni per le riaperture di ristoranti e turismo, i numeri che fotografano la crisi dei due comparti restano drammatici: le stime dell’Osservatorio sui Bilanci 2019 del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei
Commercialisti (scaricabile completo nel pdf in allegato) ha quantificato in 38,5 miliardi di euro la perdita di 74mila società di capitali causata dalla pandemia da Covid. Il
Ministro Gelmini ha spiegato che il 20 aprile il Consiglio dei Ministri farà il punto della situazione
per valutare eventuali riaperture. Ristoratori e albergatori, sfiduciati da tanta incompetenza, non ci credono più e aspettano solo eventuali ufficialità. Ma sarebbero pronti 40 miliardi finanziati con uno scostamento di bilancio che porterà nuovi ristori per due mensilità
Ristoratori e albergatori attaccano il Governo
L'alloggio perde 17,5 miliardi, i ristoranti 21
La perdita fatta registrare dalle 74 mila società di capitali del comparto
turismo e ristorazione è pari a circa la metà dell’intero settore. Il settore dell’
alloggio registrerebbe un calo complessivo di 17,5 miliardi di euro, mentre quello della ristorazione una flessione di 21 miliardi di euro. Il 2021 si presenta però leggermente migliore del 2020 rispetto al 2019. Quest’anno, infatti, il fatturato complessivo delle società di capitali è previsto ridursi del -35% contro il -44,2% del 2020.
Il campione analizzato è formato da quasi 75mila
società con oltre 670mila dipendenti e quasi 49 miliardi di fatturato a valori 2019. In termini di fatturato, le società di capitali esaminate in queste simulazioni coprono più del 50% dell’intero settore che presenta, sempre a valori 2019, un fatturato complessivo vicino ai 90 miliardi di euro con circa un milione e mezzo di occupati. La stragrande maggioranza delle società prese in esame dall’Osservatorio non supera i 10 milioni di euro di
fatturato. Sono appena 410 le società di capitali che superano i 10 milioni di fatturato con ricavi però superiori a 14 miliardi di euro, il 29% del totale ed occupano quasi 144 mila
dipendenti, il 21% del totale.
Previsto un forte recupero nel terzo/quarto trimestre
Le simulazioni sono state condotte tenendo conto degli
andamenti congiunturali di settore del 2020 così come rilevati dall’Istat e dal Mef e dalle proiezioni condotte sul
2021. Queste ultime sono state elaborate tenendo conto della stagionalità del comparto turistico e dell’impatto delle misure restrittive adottate dal
Governo per il primo trimestre dell’anno. Per la restante parte dell’anno, le simulazioni sono state condotte prevedendo una graduale, ma parziale, ripresa del settore man mano che le vaccinazioni proseguono e gli indicatori permettono la
riapertura delle attività.
In ogni caso, si prevede un forte recupero nel
terzo trimestre che, in alcuni casi, raggiunge il 90% dei livelli pre-covid, e un buon recupero anche nel quarto trimestre che, però, soprattutto per il settore degli
alberghi, dovrebbe risentire ancora in maniera fortemente negativa il crollo degli
arrivi dall’estero.
L’Osservatorio analizza anche l’epoca precovid. Nel 2019, rispetto all’anno precedente, le Srl del settore ristoranti e alberghi erano in
crescita. In particolare, a fronte di un aumento degli addetti dell’1,4%, si registrava un incremento dei ricavi del 6,3% e del valore della produzione del 6,1%, che si traducevano in una crescita del valore aggiunto del 5,3%. A livello geografico le performance migliori in termini di fatturato si registravano nel
Sud (+6,5%), mentre la crescita più bassa al
Centro (+3,5%).
Il 20 aprile il punto sulle riaperture
Uno scenario che si è completamente ribaltato proprio a causa della bufera Covid e che ora impone una riflessione. Ma dal Governo le buone notizie proprio non vogliono arrivare. Dopo che si era iniziato a parlare di possibili riaperture graduali a partire dal
20 aprile, ora il ministro agli Affari regionali,
Maria Stella Gelmini spiega che il punto della situazione sarà fatto il 20 aprile e che il grosso delle riaperture avverrà a maggio. Un’indicazione ancora troppo approssimativa che di chiaro sembra avere solo una cosa: prima di
maggio la ristorazione e il turismo non ripartiranno. Perché anche qualora il Governo dovesse decidere di aprire entro aprile nella seduta del 20 i ristoratori dovrebbero prendersi giorni (se non settimane) per riaccendere i motori delle proprie attività. E poi, va sempre ricordato, i due comparti devono partire il più possibile parallelamente per alimentarsi a vicenda. Ma così, c’è da scommetterci, non sarà.
Facen: Situazione imbarazzante
E intanto gli addetti ai lavori, inermi di fronte a tanta impreparazione, stanno a guardare. «A livello professionale siamo abbattuti - spiega
Daniel Facen, chef del ristorante
Le Orbe di Astino - non avere date certe è difficile da accettare anche se capisco che per il Governo non sia facile decidere.
La difficoltà è ovviamente di tipo economico, ma anche
psicologico perché i cuochi devono stare in cucina a spadellare, hanno bisogno di lavorare lì e invece nel 2021 ho lavorato 20 giorni nel ristorante. Fortunatamente ho altre collaborazioni, tra cui quella con Endemol dove sono consulente per
MasterChef, e faccio lezioni a scuola, ma cucinare è altra cosa. Dopo 40 anni di lavoro è una situazione imbarazzante».
Priyan: Non possiamo restare fermi
Proprio la mancanza della cucina, della gente, dei ritmi serrati imposti dal mestiere tormentano anche
Wicky Priyan del ristorante Wicky's: «Stiamo facendo tanto
delivery perchè ci aiuta a sopravvivere - spiega - ma è tanta la difficoltà per noi non potendo lavorare al 100% e non capendo quando potrà riaprire il ristorante. Non possiamo stare fermi perchè noi cuochi abbiamo bisogno di allenare il cervello e le mani, per evitare di dimenticare (sorride ndr.). Cosa ne sarà del futuro non lo possiamo dire, pensiamo si aprirà a maggio anche se la
speranza è che si apra anche a cena perchè solo il pranzo è troppo poco».
Daniel Facen, Wicky Priyan e Michael Costamoling
Costamoling: Non abbiamo nessuna aspettativa
Dalla ristorazione al mondo degli
alberghi il clima non cambia. La precisazione da fare è che gli alberghi possono restare aperti per legge, tuttavia molti sono chiusi e molti aperti, ma con pochissime camere occupate
perchè i viaggi sono ridotti all'osso, quelli sì per legge.
«Non abbiamo grandi aspettative per l'immediato futuro - spiega
Michael Costamoling dello
Sporthotel Panorama di Corvara in Badia (Bz) - perchè lo Stato ci ha deluso più volte e sotto molti punti di vista,
ci siamo sentiti messi da parte. Ad ora siamo contenti solo se potremo riaprire, se ci lasceranno lavorare; dire quando avverrà non ci compete, ma siamo sicuri che prima o poi ripartiremo e torneremo alla normalità. Anche perchè per quest'
estate, grazie al
vaccino, hanno meno scuse. Noi intanto abbiamo fissato come data di riaperture il 27 maggio, speriamo di farcela perchè abbiamo già previsto per 6 volte fino ad ora di riaprire, ma ce l'hanno sempre impedito di decreti. Però stiamo già ricevendo prenotazioni per quest'estate e per quest'
inverno, ma anche per l'estate 2022».