Alla fine, è arrivato il contratto. I rider di
Just Eat firmano il contratto della
logistica. Per loro: buste paga, ferie, malattia e tutti quei benefit che caratterizzano la posizione di dipendenti. Risultato ottenuto tramite l’
accordo firmato dalla società di delivery e i rappresentanti
Cgil,
Cisl,
Uil trasporti e lavoratori atipici.
L'accordo fra Just Eat e sindacati arriva in un momento di tensione nel settore
Armonizzare tutele e consegne
Si tratta di contratti di lavoro
subordinato a tempo indeterminato, ma l’azienda riconosce il
part-time come forma comune di lavoro. Queste le caratteristiche principali dell’accordo siglato da Just Eat.
Più volte annunciato, il piano di
assunzione della piattaforma guidata da
Daniele Contini in Italia, riguarda i circa 4mila rider della società di food delivery. Nelle specifiche del contratto viene riconosciuta:
- Dotazione di mezzi, accessori e percorsi formativi;
- Indennità chilometrica per l’uso di bici e scooter;
- Festività, straordinario, ferie, malattie, maternità e paternità. Ma anche, Tfr e previdenza;
- Retribuzione secondo le tabelle del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl): compenso orario di 9,70 euro sino alla maturazione di due anni in azienda. Dal terzo diventano 11,70 euro l’ora).
Sostanzialmente, saranno assunti con questi benefit tutti i
ciclofattorini che lavorano pr Just Eat dal primo agosto 2019, ma mantenendo lo stesso orario precedente. Previsto anche un
premio per valorizzare le consegne effettuate (con un limite massimo di quattro per ora).
Just Eat: dobbiamo crescere tutti insieme e in modo sostenibile
«È un risultato positivo che testimonia la comune volontà di approcciare in modo costruttivo e
sostenibile un settore in crescita a vantaggio di tutti gli attori di questa
industry: rider in primis ma anche ristoranti e operatori come Just Eat», ha commentato Daniele Contini, country manager di Just Eat in Italia dopo la firma dell’accordo. Soddisfazione anche da parte dei
sindacati: «È importante continuare a lavorare insieme per perseguire un'idea di
crescita e di sviluppo che sappia tenere insieme produzione,
qualità e buona occupazione, profitto e sicurezza, tutto ciò rimettendo al centro il valore della persona, in un contesto di relazioni sindacali partecipativo, improntato al dialogo».
Firmato l'accordo, festeggiano 4mila rider in Italia
Delivery, settore in movimento
La notizia dell’accordo arriva in un momento
difficile per il mondo del food delivery
con scioperi e manifestazioni a seguito di un
primo accordo fra sindacati e Assodelivery (l’associazione che raggruppa i grandi player attivi in Italia, da cui è uscita Just Eat). Step raggiunto a sua volta a fatica e passato attraverso il tentativo di estendere a livello nazionale l’accordo firmato con i rappresentanti di Ugl. Al centro della questione, l’inquadramento del rider: autonomo o subordinato?
Turni, riposi, straordinari: i dettagli del contratto
Domande a cui Just Eat e sindacati hanno provato a dare una risposta. Andando più nel dettaglio del contratto, si legge la volontà di
armonizzare le tutele del contratto subordinato con un’organizzazione del lavoro diversa da quelle tradizionali. I
turni, per esempio, verranno comunicati 48 ore prima dell’inizio della settimana lavorativa, ma ci sarà la possibilità di lavorare
open shift (sostanzialmente incrementando il monte ore lavorato). Per il
part-time, i pacchetti sono da 10, 20, 30 ore con la possibilità di farne il 50% in più. Ma il turno deve comunque non essere inferiore alle due ore. Ovviamente 365 giorni all’anno con
servizio erogato dalle 7 del mattino alle 24 e un giorno di
riposo (con la domenica assegnata a rotazione).
In ogni caso, l’introduzione di questo contratto non esclude la possibilità per Just Eat di ricorrere ad altri tipi di rapporti di lavoro come la somministrazione, il determinato e l’intermittente. A patto che queste
tipologie non superino il 35% dei full time per ciascun servizio cittadino.