Sarà un Sanremo meno goloso quello che scatta questa sera al teatro Ariston per la sua 71ª edizione. Le misure restrittive imposte dalla lotta al Covid infatti hanno obbligato gli organizzatori a creare una bolla dentro alla quale possono stare solo pochi eletti, ovvero lo stretto indispensabile per mandare in scena l’evento.
Festival di Sanremo senza eventi
Annullati i 350 eventi collateraliTra gli “esclusi” gli eventi che avevano nell’aspetto
enogastronomico il proprio focus. Resta solo Casa Sanremo dove, come abbiamo raccontato, ci saranno le pizze di
Enzo Piedimonte e i dolci di Giuseppe Arena. Il no agli eventi ha una ricaduta pesante su bar e ristoranti se si considera che negli ultimi anni le cinque serate dell’Ariston, con i circa 350 eventi collaterali organizzati da Casa Sanremo, sono state in grado di sviluppare circa 1 milione di euro di
fatturato per le imprese della ristorazione, catering e banqueting.
Merito di un piccolo esercito di
19mila persone nei giorni della
kermesse canora passano abitualmente almeno due notti nella città ligure, alimentando un’economia locale fatta di agriturismi, bar, locali e ristoranti. Quest’anno, al contrario, sarà una doccia fredda, con i pubblici esercizi che, secondo le stime di
Fipe-Confcommercio, dovranno fare a meno di circa 800mila euro di incassi.
Un colpo tutt’altro che trascurabile per un comparto che, da ormai un anno, soffre una crisi senza precedenti, con
43,3 miliardi di euro perduti nel solo 2020 e che, per il momento continua a non vede alcuna luce in fondo al tunnel.
Macigno per il mondo del cateringIl mondo del catering (2,5 miliardi di euro di fatturato e 135mila addetti impegnati), è
fermo ormai da un anno intero e penalizzato anche proprio da un Sanremo “a porte chiuse” ha già chiesto al nuovo
Governo maggiori attenzioni: «Quello che chiediamo al nuovo esecutivo guidato da
Mario Draghi - ha detto
Paolo Capurro, presidente di Anbc, Associazione nazionale banqueting e catering - è un cambio di passo importante. Sostegno, e non semplice assistenza, per migliaia di aziende ridotte sul lastrico a causa di uno stop che dura ormai da un anno. È necessario che le Istituzioni ci diano finalmente ascolto. Il nostro mondo, unito nel grido d’aiuto, non potrà sopportare ancora per molto di vedere ignorate le proprie richieste. Certo, la ricostituzione del ministero del Turismo, con portafoglio, assegnato a
Massimo Garavaglia, è un segnale positivo che ci fa ben sperare per il nuovo corso. Ci auguriamo di ricevere finalmente l’attenzione che il nostro comparto merita».