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A cena al ristorante: da quando? L'insostenibile attesa del settore

Con la crisi di Governo si allontana la prospettiva di rivedere aperti i pubblici esercizi. Dal 5 marzo, in mancanza di nuove indicazioni, il rischio è il liberi tutti. Ma le indicazioni del Cts ci sono.

 
08 febbraio 2021 | 16:25

A cena al ristorante: da quando? L'insostenibile attesa del settore

Con la crisi di Governo si allontana la prospettiva di rivedere aperti i pubblici esercizi. Dal 5 marzo, in mancanza di nuove indicazioni, il rischio è il liberi tutti. Ma le indicazioni del Cts ci sono.

08 febbraio 2021 | 16:25
 

Bisogna ancora aspettare per rivedere i ristoranti aperti per cena in zona gialla e per pranzo in zona arancione. Dopo gli incontri delle scorse settimane, il Comitati tecnico scientifico (Cts) ha preso tempo e la decisione è attesa per la fine di febbraio. Come Italia a Tavola avevamo già anticipato una risposta positiva. D'altronde, l'impegno di Fipe e Fiepet (che avevano chiesto a gran voce il tavolo di lavoro del 21 gennaio con gli esperti) da un lato e del ministero allo Sviluppo economico (con il ministro Stefano Patuanelli che aveva incontrato le associazioni di categoria il 18 gennaio) dall'altro sembrano chiare: un modo per far ripartire i pubblici esercizi oltre le attuali limitazioni c'è.

Nuove indicazioni sulle aperture nel prossimo Dpcm - A cena al ristorante: da quando? L'insostenibile attesa del settore

Nuove indicazioni sulle aperture nel prossimo Dpcm

Protocollo fra attese e rinvii
In un video diffuso sull'Ansa, emerge ancora una volta la necessità di fare chiarezza sul tema. In meno di tre minuti, infatti, il video mostra quelle che sono le incognite acuite dalla crisi di Governo che ha costretto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a chiamare in campo Mario Draghi, ex capo della Banca centrale europea. Il 5 marzo scade il Dpcm attualmente in atto. E dopo quella data si configura, al momento, il liberi tutti. Sarà compito del nuovo esecutivo, a partire dal primo marzo, imbastire il documento che dovrebbe accompagnare l'Italia fino all'estate. All'interno delle nuove indicazioni dovrebbero essere inserite le norme e indicazioni per la ristorazione.



I membri del Cts
hanno comunque fatto trapelare le loro indicazioni per favorire la riapertura dei locali. In primo luogo, protezioni individuali, igienizzazione e controllo della temperatura. Ovviamente distanziamento di almeno un metro fra i clienti (sopratutto fronte cassa per evitare assembramenti al momento del pagamento) e numero massimo di persone all'interno del locale in base alla superficie dello stesso. Tutte cose già viste e sentite. Per questo arriva da più parti la richiesta di rendere pubblico il verbale dell'incontro fra Cts e Fipe-Fiepet.

Il ministro riluttante
La verità è che questa valutazione degli scienziati forse non piace al ministro alla Salute, Roberto Speranza, perché rimetterebbe in discussione chiusure a volte affrettate e generalizzate, oppure motivate solo dalla scelta del Governo di deviare l’attenzione della pubblica opinione da tante mancanze, dalla scuola ai trasporti che hanno favorito i contagi. Più facile chiudere i pubblici esercizi o sperperare soldi per i monopattini, invece che investire nel rendere sicuri bus e treni.

In questi mesi, Speranza è stato abile nel fare passare l’idea che i pubblici esercizi possano essere tutti indiscriminatamente possibile fonte di contagi, anche in assenza di qualunque dato scientifico. E ciò senza distinguere fra un ristorante con ampi saloni e tavoli distanziati e un bar con un bancone in un angusto negozietto. E oggi non vuole, o non può arretrare, da questa politica, incurante dei danni economici e di immagine che ha già prodotto finora. Certo la movida incontrollata (per colpa delle istituzioni) o le intemperanze dei gestori che gridano e aprono contro la legge gli hanno dato una mano, e alla fine a pagare il conto più salato sono i gestori onesti e corretti.

Eppure, proprio sul tema delle aperture serali (o a pranzo in caso di zona arancione) dei ristoranti, il ministro Speranza è stato pubblicamente contraddetto dal viceministro Pierpaolo Sileri dicendo che per fine mese - secondo gli scienziati - ci sarebbero le condizioni per poter allentare le restrizioni, non solo dei ristoranti, ma che di cinema e teatri. Sempre che le vaccinazioni proseguano a ritmo sostenuto e la pandemia non riprenda virulenza.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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