Il noleggio a breve termine è in difficoltà. Secondo i dati Aniasa (Associazione nazionale industria dell'autonoleggio e servizi automobilistici), a dicembre il settore aveva immatricolato 1.286 nuove vetture con un calo del -71,5% rispetto allo stesso mese del 2019. Riduzione che si riduce al -54,3% se si guarda a tutto l'anno. Performance su cui pesa in modo ineludibile il blocco del traffico turistico (tanto che nel canale aeroportuale si è registrato un calo del -68,3% per i noleggi). Eventualità che, stante le attuali condizioni, potrebbe ripetersi anche per il 2021. Con l'aggiunta delle incertezze legate all'introduzione del passaporto vaccinale.
Secondo Aniasa, nel 2020 il settore autonoleggi ha perso il -54,3% di fatturato
Una proposta rilanciata dal presidente della Regione Sardegna,
Christian Solinas, che già lo scorso anno aveva ventilato l'idea per preservare quella che sembrava essere l'unica zona (quasi) immune dal Covid: «Dopo alcuni mesi dalla seconda ondata, la
Sardegna sta spegnendo nuovamente i focolai della pandemia ma abbiamo bisogno di controllare gli
accessi per evitare che ci sia una nuova ondata: spero che il nuovo governo, in quest'occasione, sia al fianco della Sardegna dei sardi per garantirci salute e benessere». D'altronde, ha aggiunto Solinas, «i fatti ci stanno dando
ragione: quella che è stata tacciata per essere un'idea bislacca del presidente della Regione Sardegna è diventata
una linea di tendenza internazionale e numerosi Stati, della Nuova Zelanda, alla Grecia fino alle Canarie hanno
applicato l'idea del passaporto sanitario».
Prospettiva che ha irretito gli
operatori del settore. A partire dalle aziende dell'autonoleggio che proprio all'uscita del governatore sul tema nel 2020 imputano la
responsabilità di cancellazioni e disdette. Cosa che potrebbe ripetersi anche quest'anno se l'argomento non fosse affrontato per tempo. Per questo, «c'è un forte disappunto rispetto alla
modalità, ma non nei
contenuti», ci ha spiegato
Alberto Valecchi, responsabile contrattazione collettiva e rapporti concessori di Aniasa.
Alberto Valecchi
Dall’estate 2020 che lezione ha imparato il turismo?In continuità con lo scorso anno, sulla filiera turistica c’è ancora molta incertezza. Come si vede ogni giono e settimana, c’è una variazione sulle possibilità di mobilità all'interno del territorio nazionale a causa dei vari colori delle zone. Per non parlare delle limitazioni a livello internazionale che non permettono a turisti stranieri di visitare il nostro Paese. Penso agli americani, agli inglesi e ai francesi, alcune fra le nazionalità che più preferiscono noleggiare un'auto per spostarsi durante le vacanze al mare. Purtroppo finché non si sconfigge il virus penso sia una situazione difficile da migliorare. Il risultato, però, è che non c'è margine per una programmazione chiara e precisa. Possiamo quindi attenerci a quanto visto lo scorso anno quando abbiamo vissuto un picco di movimenti nella stagione estiva che ci ha portati ad altre chiusure successive. In qusto senso, l'unica cosa a cui guardare è il contenimento dei danni sul volume di business.
Eppure ora c'è un nuovo Governo che ha messo il turismo al primo posto.Ci fa piacere che questo nuovo Governo abbiamo costituito il ministero al Turismo e che con dichiarazioni Draghi abbia dato risalto al comparto come volano per l'economia. Questo ci fa ben sperare. Inoltre, se l'obiettivo dei 15 milioni di vaccinati entro giugno fosse raggiunto, allora si potrebbe tornare a una mobilità più sostenibile. Ma, ad oggi, anche su questo tema regna ancora l'incertezza.
Ma che peso ha questa incertezza per il comparto?Senza mobilità non c'è lavoro. Non solo per noi ma anche per tutta la filiera collegata, che nell'ultimo anno ha perso fatturato con punte del -80%. In un periodo normale, ora le aziende dell'autonoleggio starebbero programmando gli ordinativi per la nuova flotta. Attività bloccata al momento. Così come sono fermi i dipendenti delle varie aziende attualmente in cassa integrazione, fra causale Covid e ammortizzatori sociali vari. Ovviamente abbiamo dovuto chiudere alcuni uffici, soprattutto quelli negli aeroporti e in centro città per far fronte al calo della domanda.
In che modo, quindi, la querelle sul passaporto vaccinale si inserisce in questa situazione?C'è un forte disappunto rispetto alla modalità, ma non nei contenuti. Già lo scorso anno il presidente della Regione Sardegna aveva annunciato l'introduzione del passaporto vaccinale facendo scattare una diatriba con il ministero dello Salute per cui poi non se n’è fatto nulla. Purtroppo, l'effetto annuncio aveva già fatto i suoi danni pesando sui turisti che avevano già prenotato le vacanze in Sardegna e successivamente indotti a riprogrammare il proprio viaggio perché non sapevano in cosa consistesse questo certificato, come e dove ottenerlo. Insomma, un mare di disdette con clienti attesi che son finiti in altre mete. Per evitare tutto ciò, ci siamo mossi in anticipo. Lo ripeto: il nostro appello non è sul contenuto, perché l'obiettivo prioritario è la salute pubblica. Ma chiediamo alla Regione di attivare un tavolo di confronto. Ben venga il controllo della salute pubblica ma si devono usare i metodi corretti, vanno definite regole e norme in modo chiaro affinché tutti siano avvertiti sulle regole di ingaggio per la prossima stagione. Deve essere spiegato, per esempio, dove, come e in che modalità una persona può ottenere questo passaporto vaccinale altrimenti si fa del male al territorio e alle aziende. Abbiamo il tempo per farlo, non bisogna ritrovarsi all’ultimo.
Alternative per garantire vacanze in sicurezza?Le nostre auto sono igienizzate e sanificate dopo ogni noleggio. Attenzione che ha costretto le aziende a sostenere un ulteriore incremento di costi. Mediamente parliamo di un 20-30% in più.
Quanto conta il rent a car per il turismo?È un'attività fondamentale.
Soprattutto sulle isole in cui ormai è sempre più diffuso il modello fly&drive. Rispetto ad altre Regioni italiane, inoltre, nelle isole c'è una minore offerta a livello di infrastrutture per il trasporto pubblico. Una mancanza di alternative che aumenta la capacità di penetrazione del noleggio auto in questi territori. D'altra parte, essendo le vacanze un fenomeno stagionale, la concentrazione estiva rappresenta un picco irraggiungibile durante gli altri periodi dell'anno.