Dopo una lunga astinenza, negli scorsi fine settimana finalmente è stato permesso ad alcuni grandi musei italiani di riaprire le porte ai visitatori, cogliendo un successo emozionante, un vero atto di amore per i luoghi più importanti e significativi delle nostre città. A Firenze, in due fine settimana le Gallerie degli Uffizi hanno registrato la bella cifra di 18.146 ingressi, nonostante contingentamento, distanziamento e riduzione di orari di visita. A Venezia è stato possibile rivedere aperto il Palazzo Ducale, il gioiello sulla laguna dove arte, storia e cultura si intrecciano in maniera mirabile.
Tra i nuovi visitatori tante famiglie, anziani e giovani coppie
Palazzo Ducale, il gioiello della LagunaCapolavoro dell’
arte gotica veneta con preziosi inserti di epoca rinascimentale e secentesca, il palazzo testimonia ben oltre un millennio di oculata stabilità politica delle istituzioni repubblicane capaci di reggere a cambiamenti epocali come il passaggio dal Medio Evo all’Evo Moderno. Nell’interminabile teoria del fregio dei
dogi che orna la Sala del Maggior Consiglio e l’adiacente Sala dello Scrutinio colpisce il drappo nero di Marin Faliero, unico doge giustiziato per alto tradimento e condannato alla damnatio memoriae.
Parallelamente alla storia con la S maiuscola dove gli episodi studiati sui libri di scuola come la battaglia di Lepanto appaiono vivi e tumultuanti nei colossali dipinti alle pareti, la visita di Palazzo Ducale apre una finestra sulla grande committenza artistica che permise nel ‘500 alla Repubblica
Serenissima di richiamare e far lavorare a Venezia quasi tutti i più grandi nomi del Rinascimento italiano: l’intera parete dietro al trono della Sala del Maggior Consiglio ospita la tela più grande del mondo, il Paradiso di Jacopo
Tintoretto.
Riapertura in totale sicurezza e il "cambio" dei visitatoriLe procedure di accesso disciplinate e controllate e gli enormi spazi interni hanno trasmesso agli ospiti incuriositi da questo nuovo inizio di una vita normale una sensazione di totale sicurezza. Ciò che colpiva di più era la provenienza dei
turisti: in un luogo simbolo solitamente monopolizzato da interminabili processioni di stranieri, americani, orientali e di ogni nazionalità europea, in questi giorni si sentiva con orgoglio parlare soltanto italiano e tantissimo
veneto, un vero riappropriarsi delle
radici della nostra cultura. Famiglie con bambini, coppie di anziani e coppie di giovani mano nella mano hanno festeggiato la ricorrenza di San Valentino concedendosi una visita che facilmente superava il tempo medio solitamente impiegato dai turisti frettolosi: se un’ora e mezza è la stima per il circuito consigliato, non era raro anche raddoppiare questo tempo, soffermandosi in sale poco affollate a leggere da vicino l’ampio materiale iconografico bilingue che accompagna l’itinerario di
visita.
La visita a Palazzo Ducale, organizzata naturalmente su sensi unici
distanziati, è una vera e propria avventura perché non segue linearmente i vari piani del Palazzo, ma si muove su itinerari che salgono e scendono più volte su piani sfalsati: dagli ampi e luminosi saloni istituzionali del secondo piano alle cupe prigioni dei Pozzi, dalla vasta Armeria alle preziose
stanze dell’Appartamento Ducale, passando per alcuni dei luoghi simbolo della città, come la marmorea Scala dei Giganti dominata dalle grandi statue di Marte e Nettuno, il romantico
ponte dei Sospiri e lo straordinario cortile.
Info:
www.palazzoducale.visitmuve.it