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Vacanze in Usa? Via libera ai vaccinati (con test)

Si riaprono i confini per chi viene da Europa, Cina, India, Brasile e Sudafrica, sia per turismo sia per studio o lavoro. Bisognerà però essere pienamente vaccinati e testati (entro tre giorni dalla partenza)

 
08 novembre 2021 | 09:56

Vacanze in Usa? Via libera ai vaccinati (con test)

Si riaprono i confini per chi viene da Europa, Cina, India, Brasile e Sudafrica, sia per turismo sia per studio o lavoro. Bisognerà però essere pienamente vaccinati e testati (entro tre giorni dalla partenza)

08 novembre 2021 | 09:56
 

Si può tornare negli Stati Uniti! Cadono le restrizioni all'ingresso negli Stati Uniti per i viaggiatori internazionali introdotte nel 2020 a causa della pandemia. Come annunciato dalla Casa Bianca alla fine di ottobre, si riaprono i confini per chi viene da Europa, Cina, India, Brasile e Sudafrica, sia per turismo che per motivi di studio o di lavoro. Bisognerà però essere pienamente vaccinati e testati (entro tre giorni dalla partenza).

Ecco come richiedere un ESTA USA

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Cadono le restrizioni, gli Usa riaprono i confini

 

Il decreto firmato dal presidente Joe Biden prevede comunque alcune esenzioni: per i minori sotto i 18 anni, per le persone con problemi medici oppure provenienti da Paesi dove i vaccini non sono ampiamente disponibili. Ma a tutti sarà comunque richiesta la prova di un test negativo. Spetterà quindi alle compagnie aeree attuare le nuove procedure, pena di sanzioni sino a 35mila dollari per violazione.

 

Voglia di States

«La riapertura degli Stati Uniti è stata accolta con estremo favore dal pubblico italiano: c'è tanta voglia di fare vacanza, di viaggiare e ovviamente gli Stati Uniti sono una meta importantissima per i turisti italiani, per ricongiungimento familiare, affari». Lo ha detto Andrea Mele, vicepresidente di Astoi Confindustria Viaggi, commentando a Rainews 24 la caduta, dall'8 novembre, delle restrizioni all'ingresso negli Stati Uniti per i viaggiatori internazionali introdotte nel 2020 a causa della pandemia. «Ci sono però Paesi importanti che hanno riaperto e dove noi italiani non possiamo andare, come la Thailandia, il Marocco, la Turchia, la Polinesia francese: si tratta di mete ancora vietate e questo incide tantissimo sul nostro settore turistico», ha aggiunto. «Parliamo di un'industria che la peculiarità di programmare con molto anticipo: abbiamo bisogno di tempi certi che stanno mancando clamorosamente da parte delle autorità competenti. Non riusciamo a capire dove andremo e cosa accadrà: il decreto che stabilisce i divieti scade il 15 dicembre». L'industria del viaggio organizzato, ha ricordato ancora il vicepresidente di Astoi, «impiega decine di migliaia di dipendenti che per la maggioranza sono ancora in cassa integrazione da aprile 2020».

 

Secondo la Coldiretti, con l’apertura delle frontiere possono tornare a programmare le vacanze di Natale negli Stati Uniti oltre centomila italiani che lo scorso anno erano stati costretti a rinunciare a causa della pandemia Covid. Una notizia che dà nuova luce al turismo invernale e legato alle festività natalizie rispetto allo scorso anno quando la recrudescenza del virus aveva bloccato a casa circa 10 milioni di connazionali intenzionati a partire (il 20% diretti verso l'estero). «Tra le destinazioni turistiche a pagare il prezzo più alto (nel 2020, ndr) era stata la montagna con 3,8 milioni di italiani che non avevano potuto raggiungere le piste da sci con effetti ull’intero indotto delle vacanze in montagna, dall’attività dei rifugi alle malghe con la produzione dei pregiati formaggi», conclude la Coldiretti.

 

Regno Unito, stop a chi rifiuta terza dose?

Intanto nel resto del mondo variano (o sono in procinto di variare) le regole per viaggiare. Il governo britannico sta valutando la possibilità di introdurre restrizioni ai viaggi per le persone che rifiutano la terza dose di vaccino anti-Covid. È quanto si legge sul sito del Guardian, che cita fonti di Downing Street. In particolare si esamina una eventuale modifica delle regole sugli spostamenti all’estero: quanti si sono visti offrire il "booster" contro il coronavirus ma hanno declinato sarebbero chiamati a sottoporsi a quarantena e tampone se intendono partire. L’introduzione del cambiamento non sarebbe imminente, anche a fronte di una campagna per la terza dose nel Regno che ha accelerato negli ultimi giorni, ma il ministro della Sanità, Sajid Javid, è stato molto franco in proposito: ha esortato i cittadini ad accettare l’offerta dei richiami, parlando di una «missione nazionale» per aiutare il Paese a «evitare il ritorno alle restrizioni e godersi il Natale».

 

Israele apre a piccoli gruppi

Poi, la questione Israele, un Paese che sta facendo da apripista su molti fronti nel percorso di uscita dalla pandemia. Israele consentirà ai gruppi di massimo 40 turisti di entrare nel Paese con solo due dosi del vaccino anti-Covid. Tuttavia, questi gruppi dovranno restare tra loro e non mischiarsi agli altri, spiega Times of Israel, precisando che il piano deve ricevere in giornata l’ok della commissione coronavirus della Knesset. Per le persone che entrano individualmente nel Paese è invece richiesta la terza dose. Da metà novembre, si legge ancora sul quotidiano israeliano, potranno entrare nel Paese anche le persone vaccinate con Sputnik V. Finora sono stati autorizzati all’ingresso soltanto coloro che hanno ricevuto vaccini approvati dalla Fda statunitense. Sarà tuttavia richiesto un test sierologico che dimostri la presenza di anticorpi.

 

Richiedere un ESTA USA

Chiunque desideri recarsi negli USA, ha anche bisogno di un visto o di un ESTA USA (un’autorizzzione di viaggio elettronica per recarsi in America senza visto). Richiedere un ESTA USA è più semplice, economico e veloce rispetto alla richiesta di un visto per gli USA. Per la richiesta di un ESTA non è necessario recarsi all’ambasciata o al consolato; la richiesta può essere presentata online, comodamente da casa.

© Riproduzione riservata STAMPA

 


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