Sono 130 i ristoranti e le osterie di Bologna che fra il 19 e 20 gennaio faranno ricorso al Tar del Lazio per contestare le chiusure decise dal Governo. A guidare le operazioni del comitato Tutela Ristoranti Bologna, che raggruppa 95 società della zona, è l’avvocato Massimo Bacillieri. Obiettivo: sospendere l’efficacia dei Dpcm e tornare ad aprire.
Sono 130 i ristoranti e le osterie di Bologna che hanno fatto ricorso al Tar del Lazio
«Se noi vinciamo riaprono tutti i ristoranti d’Italia», ha affermato al
Corriere di Bologna l’avvocato Bacillieri. In ballo c’è anche una richiesta di
risarcimento nei confronti dello Stato per le precedenti mancate aperture che spinge diversi altri ristoranti ad aderire; anche da fuori città. Insomma, da Bologna parte una
battaglia legale che potrebbe coinvolgere tuttala Penisola.
Le contraddizioni delle disposizioniFra i
rilievi fatti notare dai ristoratori che partecipano al ricorso, l’inconsistenza dei
ristori (soprattutto se paragonati a quanto avviene in altri paesi europei come Francia e Germania), la
“concorrenza” della grande distribuzione (con le persone che, non potendo andare nei locali, si riforniscono di alcolici nelle corsie dei supermercati per poi consumarli all’aperto), la
discriminazione subita dall’equiparazione fra bar e ristoranti, il
coprifuoco alle 18 che toglie la sostanziale fetta di introito serale.
Il tema sanitarioInfine, c’è il grande tema del ristorante come
luogo di trasmissibilità del virus: «Abbiamo investito per mettere in sicurezza i locali, non si registrano casi di focolai nati nei ristoranti, perché allora chiudere un settore che potrebbe tirare a campare?», si chiede
Vincenzo Cappelletti, gestore della
Cantina Bentivoglio.