È fissato per lunedì 18 gennaio, alle 16, l’incontro tra i vertici di Fipe-Confcommercio, Fiepet Confesercenti, i sindacati dei lavoratori del settore e il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. L’incontrò era stato richiesto con una lettera dalle stesse associazioni delle imprese del settore e dai sindacati dei lavoratori - Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil - lo scorso 4 gennaio. All'incontro parteciperà anche la Fic (cuochi).
Atteso per lunedì 18 gennaio l'incontro unitario con il ministro Patuanelli
I motivi dell'incontroObiettivo dell'incontro è quello di individuare un
piano di interventi efficaci e coordinato a sostegno dei
lavoratori e delle
imprese della ristorazione e dell'intrattenimento. Dopo mesi di di sostanziale inattività, aggravata da una perdurante
incertezza sulle misure di indennizzo, le associazioni di categoria hanno deciso di fare fronte comune.
«Presenteremo un documento unitario – sottolineano Fipe e Fiepet – con proposte immediatamente implementabili nel decreto legge
Ristori V, in fase di predisposizione da parte del
Governo, sui temi degli affitti, del lavoro, della liquidità, delle concessioni e dei ristori. Sono proposte che stiamo avanzando da tempo, ci auguriamo che portarle all’attenzione del ministro in modo unitario e organico possa rappresentare la
svolta necessaria per mettere la categoria nelle condizioni di lavorare con continuità, sicurezza e serenità».
Promessa mantenutaA preannunciare la disponibilità del ministro Patuanelli, la
promessa fatta a inizio settimana; e ora mantenuta.
Lunedì 11 gennaio, infatti,
Lino Stoppani, presidente di Fipe, aveva chiesto attraverso una lettera ufficiale un incontro con il ministro (e l'apertura dello stato di crisi per il settore). Missiva a cui era seguita la risposta ufficiosa via Whatsapp del ministro.
La risposta del GovernoLa notizia dell'incontro arriva all'indomani del Consiglio dei ministri che ha approvato il testo in cui sono contenute le linee guida per il prossimo decreto
Ristori. Una norma che porta buone nuove per il settore dei pubblici esercizi. Da un lato, perché testimonia che la
crisi politica non sta fermando, almeno per ora, l’azione di governo sui provvedimenti per arginare gli effetti economici del coronavirus. Dall’altro, perché è salita a
32 miliardi la richiesta di scostamento che il governo si appresta a inviare alle Camere.