Cinquant’anni fa, il 16 luglio 1970, nella sede della Camera di Commercio di Bergamo, veniva costituita la Società per l’Aeroporto Civile di Bergamo Orio al Serio - Sacbo. Un atto che concludeva un iter iniziato due anni prima quando si pensò di dare vita all’attività di aviazione civile sul preesistente aeroporto militare sorto nel 1939. Oggi, con una pandemia che stiamo lasciando alle spalle, l’aeroporto di Orio al Serio è diventato un punto di riferimento degli spostamenti per tutta l’Italia e l’Europa. I festeggiamenti si sono svolti alla presenza del ministro alle infrastrutture Paola De Micheli la quale ha confermato che entro il 2025 sarà attivo il treno che collega l’aeroporto con Bergamo. L’occasione dei festeggiamenti è stata utile anche per presentare la nuova area extra-Schengen.
Il taglio del nastro per la nuova area extra Schengen
Il progetto del treno è atteso da diverso tempo ormai e ora si sta apparecchiando tutto perché tutto vada in porto. Sono 170 i milioni di euro di investimento previsti dal Decreto Rilancio come ha ricordato
Giovanni Sanga, presidente Sacbo. «Se la
puntualità e l’efficienza operativa sono determinanti nel conseguimento dei risultati positivi, la matrice degli investimenti è destinata a fare sempre più la differenza.
Al continuo ammodernamento delle infrastrutture aeroportuali e di volo, indispensabili garantire le migliori condizioni operative e per creare l’ambiente dove i passeggeri possano sentirsi in un ambiente confortevole, accolti nel migliore dei modi, determinando le condizioni per incrementare la componente non aviation dei ricavi, deve accompagnarsi una visione che inquadri il servizio di trasporto aereo in tutte le sue fasi, da quando si lascia il luogo di residenza o lavoro fino alla destinazione finale. Dunque, per essere realmente attrattivi, la componente intermodale è destinata a fare marcatamente la differenza nella scelta del binomio vettore-aeroporto».
«È il motivo - prosegue Sanga - per cui stiamo spingendo la soluzione del collegamento ferroviario, che sulla base delle proiezioni e degli studi di valutazione dovrebbe trasportare, una volta disponibile, il 30% dell’utenza di questo aeroporto. Una percentuale forse destinata a crescere in funzione di un’offerta migliorativa in relazione ai tempi di percorrenza ridotti, alle frequenze e alle coincidenze con l’alta capacità ferroviaria attestata a Milano.
Giovanni Sanga con Paola De Micheli
Investire nell’infrastruttura (nel nostro caso si è trattato sempre e solo di reinvestimenti come ogni azienda sana è abituata a fare) è la conditio sine qua non per realizzare le condizioni necessarie a garantire lo sviluppo funzionale degli spazi e la già richiamata efficienza nelle operazioni di assistenza a passeggeri e compagnie aeree. Significa avere la capacità di una visione di medio e lungo termine, prevedendo per quanto possibile gli scenari a venire».
L’aeroporto di Bergamo genera 10.189 posti di lavoro diretti, a cui se ne aggiungono 15.996 posti indiretti e indotti, per un totale di 18.500, a cui si aggiungono i 32.645 catalitici che operano nell’area di influenza dell’aeroporto al di fuori della provincia di Bergamo. L’occupazione generata dall’impatto economico catalitico genera 31mila posti di lavoro, di cui una buona fetta nelle attività turistiche e nei servizi annessi. Considerazioni che servono anche a capire gli effetti dell’emergenza Covid-19 e pensare a come e in che tempi superarla.
La nuova area extra-Schengen
Il Ministro De Micheli ha aggiunto: «Il futuro di questo aeroporto dipende da Bergamo e il suo aeroporto e da noi come Governo. Orio è determinante per tutta l’area Nord-Ovest dell’Italia e lo ha
dimostrato nel periodo del lockdown con il servizio di cargo che è poco valorizzato, ma che è invece determinate. Lavoreremo per favorire questo settore così come lavoreremo per non ostacolare le compagnie low cost che rappresentano una forza per l’aeroporto, ci impegneremo a chiarire solo alcune normative. L’operosità e l’ambizione di questa terra aiuteranno il territorio e l’Italia a ripartire».
La nuova area extra-Schengen è frutto dell’intervento portato a termine sul lato estdell’aerostazione per la realizzazione del cosiddetto Lotto 4A, i cui lavori, assegnati all'Associazione Temporanea di Imprese guidata dall’impresa Milesi geom. Sergio (mandataria capogruppo, insieme a Isocell Precompressi SpA, Termotecnica Sebina Srl, Effeci Tecnoimpianti Srl), sono iniziati il 21 gennaio 2019 e si sono conclusi a giugno 2020. L’opera, aggiudicata per l’importo di 14,4 milioni, rientra nel programma di interventi, interamente finanziati da Sacbo per un importo di circa 40 milioni, che si estendono al lato ovest dell’aerostazione e, entro il 2021, faranno aumentare la superficie totale a 70mila mq, predisponendo il raccordo del terminal a ovest con il capolinea del futuro collegamento ferroviario.