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Gli hotel chiedono ristori subito: «Governo ed Europa intervengano»

Confindustria Alberghi si appella anche ai fondi europei per sperare di sopravvivere alla crisi, mentre un gruppo di imprenditori ha scritto una lettera.

 
23 dicembre 2020 | 16:04

Gli hotel chiedono ristori subito: «Governo ed Europa intervengano»

Confindustria Alberghi si appella anche ai fondi europei per sperare di sopravvivere alla crisi, mentre un gruppo di imprenditori ha scritto una lettera.

23 dicembre 2020 | 16:04
 

L’ulteriore chiusura che di fatto ha colpito il settore alberghiero schiacciato nella morsa dei giorni rossi e arancioni, sta rendendo la situazione ormai insostenibile. È la sopravvivenza stessa delle imprese ad essere a rischio e serve ora, subito, un cambio di marcia che metta in sicurezza uno dei settori chiave dell’economia italiana e il primo patrimonio alberghiero europeo. L'appello arriva da Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Confindustria Alberghi.

Hotel in crisi, servono ristori -

Hotel in crisi, servono ristori

Gli alberghi scrivono al Governo
Un appello che ha ispirato l’iniziativa di un gruppo di imprenditori del settore che con una lettera aperta ai Ministri sui principali giornali italiani, hanno voluto rimarcare le urgenze su cui è ormai indifferibile un intervento. Tra i temi posti all’attenzione del Governo l’insufficienza dei ristori sin qui disposti per il settore e la totale inadeguatezza di quanto previsto ad oggi nelle bozze del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
 
Usufruire dell'esenzione Imu per il primo semestre 2021
Ma accanto a questi anche il tema ormai ineludibile della necessaria revisione del regime degli aiuti di Stato. Con il protrarsi della crisi ormai non solo le grandi, ma anche le medie e piccole imprese rischiano di non poter usufruire anche solo degli aiuti fino a qui disposti. «Sarebbe un paradosso - spiega Colaiacovo - proprio quando il Governo ha varato una misura così importante come l’esenzione dell’Imu per il primo semestre 2021, che questa non potesse essere fruita dalla maggior parte delle aziende. Ad ottobre come Confindustria Alberghi abbiamo plaudito il varo di una nuova linea di intervento con un massimale più elevato, ma ad oggi dall’Europa ancora non arriva un via libera. È necessario che anche l’Europa capisca che in un contento così tragicamente eccezionale le risposte devono essere altrettanto eccezionali e straordinariamente veloci».

Futuro negativo, servono ristori
E comunque non basta. «Il quadro sanitario - chiude Colaiacovo - ci fa pensare che abbiamo purtroppo davanti almeno altri sei mesi di sostanziale fermo per il settore alberghiero ed altri sei comunque fortemente condizionati da un mercato che sarà comunque debole e discontinuo. È necessario prevedere misure robuste per accompagnare le imprese in questa spaventosa tempesta. Misure capaci di dare un effettivo sostegno alle imprese e offrire un ristoro adeguato dei danni subiti. L’emergenza Covid è un evento di assoluta eccezionalità e in questa ottica deve essere affrontato in primis dall’Europa che deve mettere i Governi nella possibilità di utilizzare gli strumenti previsti in questi casi. Primo tra tutti l’art. 107 2b che permette il pieno ristoro dei danni subiti per eventi di eccezionale gravità come quello che stiamo vivendo».

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