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Rabbia dei cuochi sulle restrizioni: Troppi cambiamenti, è frustrante

Il Governo sta decidendo in queste ore quali misure restrittive applicare per Natale e Capodanno dopo il decreto approvato il 3 dicembre che sembrava aver dato alcune certezze. Così non è e la ristorazione piange. Non sono pochi i locali che hanno scelto di non aprire e di non affidarsi nemmeno al delivery.

di Federico Biffignandi
 
15 dicembre 2020 | 13:07

Rabbia dei cuochi sulle restrizioni: Troppi cambiamenti, è frustrante

Il Governo sta decidendo in queste ore quali misure restrittive applicare per Natale e Capodanno dopo il decreto approvato il 3 dicembre che sembrava aver dato alcune certezze. Così non è e la ristorazione piange. Non sono pochi i locali che hanno scelto di non aprire e di non affidarsi nemmeno al delivery.

di Federico Biffignandi
15 dicembre 2020 | 13:07
 

Si apre. Anzi, no si chiude. Anzi, forse qualcuno potrà tenere aperto. Il Governo sta cambiando idea ora dopo ora su quelle che saranno le restrizioni anti-Covid nel periodo natalizio e i ristoratori sono completamente disorientati, arrabbiati, delusi, sconsolati. Non pochi, in balia delle decisioni "superiori" hanno deciso di non aprire per le feste e rimandare tutto a gennaio (forse). Chi invece ha scelto di provarci è con il fiato sospeso, sperando di non dover gettare la materia prima acquistata e di non dover chiamare i clienti che hanno prenotato per disdire il tutto.

Ristoranti incerti sul Natale -

Ristoranti incerti sul Natale

Elio Sironi: Ristorante pieno, speriamo di non chiudere la porta ai clienti
Sì, perchè le prenotazioni ci sono. Gli italiani hanno timore di una nuova ondata, ma hanno anche voglia e bisogno di uscire e tornare passo dopo passo alla vita normale. Lo conferma Elio Sironi, socio Euro-Toquesdi Ceresio 7 a Milano: «Noi abbiamo tanta voglia - osserva - come è nel nostro dna, siamo positivi su quello che sarà il futuro. Le richieste sono tante per Natale e per questo ci dispiacerebbe chiudere le porte in faccia. Ogni giorno mi chiedo se posso fare la spesa, come e quanta e ho alcuni articoli particolari da confermare nel giro di pochi giorni, ma come si fa in questo scenario? Io credo che prima di tutto bisogna salvare le vite umane prima del Natale, ma c'è troppa incoerenza ed è difficile contenere la rabbia di fronte a tutto questo. Se abbiamo un piano B in caso di chiusura? Se allude al delivery no, non lo faremo perchè non riusciremmo a garantire un servizio puntuale e di qualità come vorremmo».

Elio Sironi -
Elio Sironi

Alessandro Gilmozzi: Più aiuti ai ristoranti meno noti
Dalla città alla montagna gli scenari possono cambiare, ma neanche più di tanto. Alessandro Gilmozzi del ristorante El Molin di Cavalese (Tn) - una stella Michelin e delegato Euro-Toques per il Trentino Alto Adige - ha già riempito il suo locale per Vigilia, Natale e Capodanno. «Noi - ammette - abbiamo sempre avuto una situazione più favorevole a livello di restrizioni, ma la confusione c’è dappertutto e l'afflusso della gente è ovviamente minore in questi giorni. La nostra idea è quella di rimanere aperti per Natale, dando un servizio come abbiamo sempre fatto convinti di essere un luogo sicuro come tutti gli altri ristoranti. Dovrebbero, semmai, chiudere i centri commerciali e dare più possibilità di circolare che gioverebbe anche a quei ristoranti di fascia media che necessitano di afflussi maggiori».

Alessandro Gilmozzi  -
Alessandro Gilmozzi

Peter Brunel: Troppa incertezza, non apriremo
Rimanendo in "quota" l'umore cambia entrando nella cucina della stella Michelin e socio Euro-Toques Peter Brunel del suo ristorante di Arco (Tn). «Da parte mia e dei miei colleghi - ha detto - c’è grande tristezza perché invece che darci una mano lo Stato ci sta mettendo i bastoni tra le ruote, ci mette in difficoltà. Proprio per l’altalenanza abbiamo deciso di tenere chiuso fino ai primi di gennaio (7-10). Non si può fare nessuna programmazione perché ogni 4 ore cambiano idea, noi avevamo preso prenotazioni per Natale e Capodanno ed è stato imbarazzante doverle disdire. Per noi l'ipotesi delivery è impossibile da gestire perché siamo in zona distante dai grandi centri. Cerchiamo di restare vicicni agli ospiti con alcune chicche, ma non possiamo fare nulla di più».

Peter Brunel -
Peter Brunel

Angelo Sabatelli: Avevamo riaperto sperando nel Natale
L'idea delivery è svanita da più parti proprio per la presunta impossibilità di spostarsi tra comuni. Per questo Angelo Sabatelli nel suo ristorante di Putignano (Ba) ha deciso di non organizzare niente per Natale. «C'è apprensione - osserva - perché non si capisce nulla. Speriamo di saperne di più negli prossimi giorni, ma noi in ogni caso non faremo niente perché in un piccolo paese asporto e delivery non funzionano. Fossi stato in una grande città avrei fatto un menu di Natale da portare via. Se aprissero in questi giorni? Ormai è tardi, bisognerebbe pubblicizzare il fatto che cisiamo, ma la gente si è organizzata ormai. Per noi è tutto un controsenso e ci chiediamo perché i ristoranti sono sempre penalizzato. Noi l'8 dicembre avevamo aperto convinti che per Natale ci fosse più libertà, abbiamo messo in moto una macchina impegnativa che ha bisogno di giorni di lavoro per ripagare le spese, ma ora siamo di nuovo punto e a capo».

Angelo Sabatelli -
Angelo Sabatelli

Silvia Baracchi: Chiusi a Natale, frustrante
Stesse sensazioni anche quelle espresse dalla delegata Euro-Toques per la Toscana e stella Michelin Silvia Baracchi de Il Falconiere di Cortona (Ar), altra realtà lontana dalle città che soffrirà l'assenza di un Natale in presenza e non potrà puntare sul delivery o asporto. «Funzioniamo grazie ad una clientela internazionale che naturalmente in questo periodo non può venire da noi - spiega la chef stellata - ed è per questo che per Natale resteremo chiusi come lo siamo ormai da fine ottobre. Devo ammettere che è frustrante perché io sto a contatto con la gente, Il Falconiere è energia e passione e mi manca quella sensazione, ma non si può fare altrimenti. Lavoreremo invece a La Locanda del Molino (sempre a Cortona, ndr.) perchè quel format è più semplice e agile e infatti abbiamo già delle prenotazioni».

Silvia Baracchi -
Silvia Baracchi



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