L’unione fa la forza. Detto fatto a Venezia. Qui artigiani, imprenditori, professionisti, esperti culturali e dell’arte si sono uniti con l’obiettivo di offrire al turista un rinnovato sistema di accoglienza conducendolo alla scoperta della vera anima della Serenissima. Un esempio di resilienza per non abbattersi davanti alla pandemia e all’acqua alta.
L'anello ape in oro di Stefano Ghezzo
Tutto ciò è racchiuso nello
Scrigno del Doge (progetto nato un anno fa per festeggiare i 50 anni dell’Oreficeria Meneghetti di Rialto, i 300 anni del Caffè Florian in Piazza San Marco e i 1600 anni dalla fondazione di Venezia) che ha l’obiettivo di comunicare
cultura e forza della
resilienza veneziana, valorizzare le
produzioni a km zero e promuovere il nuovo
turismo delle esperienze eccellenti legate all'importante storia della veneziana.
In tempi di
crisi, con l'impatto dell'emergenza climatica, l’
acqua alta del 2019 e la persistenza del
Coronavirus, un gruppo di
imprese lagunari ha dunque deciso di non abbattersi e di puntare sulla cultura per creare nuove sinergie e dare più valore all'economia delle produzioni artigiane certificate.
Affrontare le crisi con ingegno… venezianoMa come? Comprendendo
l’ingegno veneziano. È questa la strategia individuata per provare ad affrontare la crisi, contribuendo così a rilanciare il lavoro e proporre la tanto attesa ospitalità di qualità.
Occorre dare ai turisti, ovvero ai graditi ospiti nella cornice di un rinnovato
sistema di
accoglienza, il privilegio di rivivere l'ingegno della millenaria tradizione di Venezia.
Per comprendere davvero cos'era e cos'è oggi Venezia, occorre farlo insieme ai
cittadini stessi, cioè persone che la abitano da
artigiani, imprenditori, professionisti, esperti culturali e dell'arte, del commercio e del buon gusto che, con la loro esperienza e ingegno, guidano a scoprire l'anima di Venezia.
Uniti per resistere, tra acqua alta e coronavirusQuindi, ecco come si fondono stili e conoscenze nella città dei dogi, ecco come prendono vita le cose nuove grazie al Dna storico culturale della città. L'obiettivo per tutti è quello di far vivere Venezia e le
isole, valorizzando l'intelligenza creativa nella rinnovata espressione della vitalità veneziana. Le parole chiave sono aggregarsi e aggregare, contaminarsi e contaminare, aiutarsi e aiutare, stimarsi e stimare per sviluppare, calamitare e far maturare nel miglior modo possibile la cooperazione tra
imprese e
territori.
Come nasce lo Scrigno del Doge?Ma come ha avuto inizio lo Scrigno del Doge? Tutto nasce un anno fa al
Lido di Venezia, al termine della Mostra Internazionale del
Cinema. L'idea era quella di festeggiare in modo innovativo tre importanti anniversari: 50 anni dell’
Oreficeria Meneghetti di Rialto assieme a Valentina Lombardi e Flavio Marinello, 300 anni del
Caffè Florian in Piazza San Marco e 1600 anni dalla fondazione di Venezia.
Un film conduce tra i sestieri, isole e bottegheAutore del
concept e coordinatore del progetto Vittorio Baroni, veneziano con radici familiari dalla Dalmazia e l'Alpago. Storytelling di Nadia De Lazzari. Il
film corto dell'esperienza, pensato per spiegare i lavori eccellenti svolti tra i sestieri e le isole, vede la regia di Samuele Semenzato. Sarà pubblicato online il 12 novembre, alle ore 12:00. L'evento di lancio del film avverrà in diretta da
Piazza San Marco con il suono delle campane della Basilica, proprio nel giorno del primo anniversario della seconda Acqua Alta più rilevante della storia di Venezia. Book con immagini d'autore del fotografo Riccardo Roiter Rigoni. Il film, prodotto da Qual Buon Veneto Media House e con voce narrante di Sabrina Zanninello, vede la collaborazione di Coven Venice Project.
Il miele di Sant'Erasmo prodotto da Mara La Rosa
I simboli della laguna: api, gioielli, miele e merlettoLo Scrigno del Doge è da gustare, da toccare e ammirare per la
parure di
api realizzata da Stefano Ghezzo in oro e argento con
anello, pendente e orecchini. Poi c'è il
cucchiaino d'argento creato per gustare il nettare della Laguna di Venezia nei vasetti del
miele di Sant'Erasmo prodotto da Mara La Rosa e la sua famiglia. A coronare lo Scrigno spicca la
tovaglietta con l'ape al merletto di Burano, realizzata dall'Atelier Martina Vidal.
Obiettivo: sviluppo sostenibile e artigianatoIl progetto è orientato da
Agenda 2030 e contribuisce agli obiettivi di Sviluppo Sostenibile n.8 lavoro dignitoso e crescita economica, n.11 città e comunità sostenibili, n.12 consumo e produzione responsabili. Lo Scrigno del Doge vuole valorizzare la Venezia capace di innovare sposando
storia e
cultura, le
produzioni della Laguna di Venezia 100% bio con il merletto, l'arte e l'artigianato. Infatti, a San Lio nel sestiere di Castello, le abili mani artigiane veneziane di Andrea Baso hanno racchiuso diverse eccellenze nello Scrigno del Doge in vellutino rosso, costruito secondo l'antica tecnica dei Vazineri risalente al 1300.
Alta pasticceria con la tortina di Cristiano StrozziL'innovazione, ben ancorata nella tradizione, si manifesta pure nel gusto con l'inedita ricetta della
tortina Scrigno del Doge, creata da
Cristiano Strozzi,
chef pâtissier del
Caffè Florian. Viene divulgata in tempi di pandemia Covid19 per infondere coraggio al mondo della formazione food, agli chef e tutte le persone che vogliono cimentarsi a fare la tortina. Gustare lo Scrigno del Doge fa vivere un'esperienza sensoriale unica, davvero completa in tutti i sensi.
La tortina di Cristiano Strozzi del Caffè Florian
Gusto, vista, tatto, per l'olfatto e l'udito sono suggeriti profumi floreali e musica sulle note delle 4 stagioni di
Antonio Vivaldi. Ciò richiama l'omonimo
merletto di Cesare Vecellio nel Gioiello della Corona del 1601. Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio Comunale di Venezia, ha ricordato la candidatura Unesco per tutelare il merletto di Burano patrimonio immateriale dell'umanità.
Una mascherina made in BuranoIl debutto dello Scrigno del Doge è avvenuto al Florian il 21 ottobre 2020. La registrazione, a cura di Graziano Dal Fabbro, è disponibile su Venezia360 - Arte, Storia, Cultura ed Eventi. Per la speciale occasione l’
Atelier di Burano ha presentato la
mascherina Architettura Venezia, molto apprezzata per respirabilità e comodità d’uso. Composta da filtro chirurgico con ferretto appoggia naso, è arricchita da prezioso tessuto in lino. L’idea di Marta Vidal esprime un motivo a rombi perlati della linea pensata da Sergio Vidal che si è ispirato al pavimento di una quarta isola, quella di San Giorgio in Bacino San Marco, davanti a Palazzo Ducale.