Il cashback è uno degli strumenti a cui bar e ristoranti - così come tutti gli altri esercizi - guardano con maggior fiducia per sperare di sopravvivere il più a lungo possibile. Certo, molto dipende dalla voglia degli italiani di uscire di casa e di spendere ma almeno il progetto è avviato e ora sono arrivati anche i dettagli su scadenze e quote. I rimborsi arriveranno ogni sei mesi (a luglio 2021, gennaio 2022, luglio 2022) e ci saranno anche due super premi da 1.500 euro per i primi 100mila aderenti che totalizzeranno il maggior numero di transazioni digitali. A prevederlo è la bozza del decreto attuativo della misura per incentivare i pagamenti digitali.
Da Natale si parte con la sperimentazione
CASHBACK: DI COSA SI TRATTA?Il cashback è un'iniziativa messa in campo dal Governo per incentivare i pagamenti non in contante attraverso un sistema di restituzione in denaro di una percentuale di quanto si è speso nell'arco dell'anno. Una misura che si inserisce in un contesto più ampio di lotta al
contante prevista, tra gli altri, anche dal
decreto Agosto convertito in legge il 14 ottobre 2020. Di incentivi ai pagamenti elettronici si parlava già nell'ultima manovra finanziaria che aveva introdotto le disposizioni di un cashback di Stato, segnale che questa è una delle priorità su cui l'attuale
Governo sta concentrando le proprie attenzioni.
COME FUNZIONA IL CASHBACK?Per partecipare al programma serviranno minimo 50 transazioni a semestre e il rimborso potrà arrivare fino a 150 euro, su un tetto di spesa complessivo di 1.500 euro ogni sei mesi. Il rimborso del 10% sarà calcolato su massimo 150 euro a transazione, e le spese superiori concorreranno comunque fino a quella soglia. Prevista una misura anti-furbetti: "Sono vietati - si legge - i frazionamenti artificiosi dei pagamenti riferibili al medesimo acquisto presso lo stesso esercente".
Il primo “cashback” arriverà sulle spese di Natale già il prossimo febbraio, e potrà valere fino a 150 euro. Il denaro sarà accreditato sul conto corrente a febbraio 2021.
Per partecipare bisognerà essere maggiorenni e scaricare l'App Io. Il mese di dicembre è infatti indicato come "fase sperimentale": per accedere al rimborso del 10% (su un tetto di spesa complessiva di 1.500 euro) serviranno almeno dieci transazioni con le carte, con gli stessi limiti di spesa che si applicheranno a regime.
BAR E RISTORANTI NE GIOVERANNO?Come detto, molto dipenderà da quanto gli italiani avranno voglia di spendere e, a occhio, il periodo di Natale potrebbe teoricamente essere
buono per le cene - basti pensare a quelle organizzate spesso dalle aziende per i più classici auguri tra colleghi - ma forse il 2020 vedrà protagonisti i panettoni tagliati in ufficio con una bottiglia di spumante senza troppi fronzoli. È più facile che i
consumatori puntino forte sui regali di Natale, quelli più difficilmente evitabili (salvo che Babbo Natale non sia definitivamente virtuale, e che al posto delle Renne viaggi sull’e-commerce).
QUANTE SONO LE TRANSAZIONI IN ITALIA?In Italia, nel 2019 il numero di
transazioni con carta pro capite è arrivato a 57, mentre le transazioni cashless a 92, valori che si allineano a ciò che avviene in Paesi come Spagna, Malta e Grecia, dove avvengono rispettivamente 103, 96 e 72 transazioni con carta pro capite. Altri fedelissimi al contante, come la Germania e l’Austria, si allineano al trend italiano, dove si arriva rispettivamente alle 68 e 105 transazioni con carta pro capite. Tuttavia, siamo ancora ben lontani dalla media dell’Europa occidentale, dove si contano 172 transazioni con carta e 264 transazioni cashless pro capite. Sono i nord-europei a rimanere in testa ai trend di transazioni con carta con una media di 389 transazioni pro capite.