Presentata a Milano all'Unicredit Tower Hall l’edizione 2020 del “Rapporto sul turismo enogastronomico italiano”, a cura di
Roberta Garibaldi sotto l’egida della World food travel association e l’Associazione italiana turismo enogastronomico.
Turisti onnivori, alla ricerca di chicche enogastronomiche
Un lavoro poderoso di 735 pagine di dati e analisi per delineare sia l’offerta del “sistema Italia”, comparato a livello europeo e nazionale, sia il profilo del turista internazionale di Francia, Regno Unito, Canada, Stati Uniti d’America, Messico e Cina. Due i volumi, “L’offerta”, autore Roberta Garibaldi, con il supporto di UniCredit e PromoTurismoFvg e il patrocinio di Enit-Agenzia nazionale del turismo, Federculture, Fondazione Qualivita, Ismea, Touring club italiano, e “La domanda”, versione italiana del “Food travel monitor 2020” redatto della World food travel association. Main sponsor è il Quebec.
L’incontro è stato moderato da
Alberto Lupini, direttore di Italia a Tavola. In sala, oltre a Roberta Garibaldi, che ha illustaro la ricerca,
Giorgio Palmucci, presidente Enit,
Bruno Bertero, direttore marketing PromoTurismoFv,
Massimo Costantino Macchitella, Head of small business & financing products UniCredit. Quest'ultimo, facendo gli onori di casa, ha presentato "Made4Italy”, il nuovo programma UniCredit nato con gli obiettivi di promuovere un sistema integrato turismo-agricoltura e supportare lo sviluppo di progetti di valorizzazione del territorio. Con Made4Italy UniCredit mette a disposizione 5 miliardi di euro di finanziamenti per le Pmi italiane nel triennio 2019-2021 per favorire l’imprenditorialità e rafforzare le identità regionali tipiche.
Roberta Garibaldi, Giorgio Palmucci, Massimo Costantino Macchitella e Alberto Lupini
Giorgio Palmucci, dal canto suo, ha fatto il punto sugli
arrivi internazionali, parlando di crescita costante nel 2019, nonostante i timori dell'estate. «Non disponiamo ancora di tutti i dati - ha spiegato - ma sicuramente sulla base delle informazioni definitive circa gli arrivi internazionali negli aeroporti italiani fino a settembre e dell'andamento osservato nell'ultimo trimestre dell'anno passato, possiamo dire che continuiamo a crescere. Le previsioni del turismo durante il primo trimestre 2020, grazie al circa l'80% degli operatori intervistati dai nostri 28 uffici all'estero, presentano un turismo in crescita o al massimo stabile». Resta da vedere quali saranno le prospettive per il 2020, che rischiano ora di essere stravolte, con le ripercussioni sul
turismo internazionale del coronavirus.
Dal rapporto è emerso che
il ruolo dell’enogastronomia nel turismo è sempre più centrale: il 71% delle persone in viaggio vuole vivere esperienze enogastronomiche che siano memorabili, mentre il 59% dei turisti dichiara che le esperienze a tema li aiutano a scegliere tra più destinazioni.
Il 71% delle persone in viaggio vuole vivere esperienze enogastronomiche che siano memorabili
Con focus l’enogastronomia, si possono suddividere i turisti in due grandi gruppi. Circa il 50% è “onnivoro”: durante il viaggio desidera vivere un insieme di esperienze arricchenti e l’enogastronomia, già di per sé multisensoriale, emozionale e culturale, soddisfa al meglio questi bisogni sfaccettati bisogni.
Alle esperienze enogastronomiche si abbinano con maggiore probabilità, rispetto ai turisti generalisti, anche altre attività, per esempio lo shopping (indicato dall’85% contro il 68% dei turisti generalisti) o i festival musicali (66% vs 45%). Il turista ricerca proposte integrate che abbinano una varietà di esperienze a tema enogastronomico con altre attività culturali e ludiche. I turisti internazionali di tutte le nazionalità mappate si definiscono prevalentemente “eclettici” nella scelta delle esperienze, solo per i francesi prevale il tema dell’autentico, del locale e del gourmet.
Roberta Garibaldi illustra il Rapporto sul turismo enogastronomico a Milano
«In assoluto - ha ricordato
Roberta Garibaldi - si consolida l’interesse dei turisti verso l’enogastronomia nei Paesi occidentali. In forte crescita i turisti enogastronomici da Cina e Messico. Dal 2016 si evidenzia un incremento rispettivamente del +12% e +10%. Il totale di chi ha dichiarato di avere svolto almeno un viaggio con questa motivazione negli ultimi due anni a livello internazionale è pari al 53%. I Millennials guidano il trend tra le generazioni, mentre si affacciano i nuovi “super foodies”, i nati della Generazione Z: viaggiatori frequenti che già mostrano un alto interesse verso il cibo».
Tra le esperienze più ricercate sul web, più vissute e più valorizzate dai tour operator e il posizionamento del nostro Paese emergono i “food truck” (cibo di strada), i ristoranti e i bar storici, le dimore storiche sede di aziende di produzione agroalimentare, le visite ai produttori extra vino, i corsi di cucina. La pizza emerge come prodotto trainante per il nostro Paese e dovrebbe diventare un asset su cui puntare in modo più forte per il turismo.
Ristoranti e bar storici tra le esperienze più cliccate sul web
Sono il cibo e il vino a caratterizzarci maggiormente, anche all’estero: il Gorgonzola e la pizza sono i prodotti italiani a Indicazione geografica più ricercati sul web tra il 2017 e il 2019. Tra i trend topic di Internet tra novembre 2019 e gennaio 2020 per gli utenti di Stati Uniti, Cina, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito figurano prodotti e piatti tipici, tra i quali spiccano, oltre alla pizza, gli arancini, l’ossobuco, il Parmigiano Reggiano e il Pecorino romano; tra le produzioni vitivinicole “Sparkling wine”, i vini dell’Alto Adige e il Chianti.
Focalizzando l’attenzione a livello regionale, l’Emilia-Romagna vanta il maggior numero di prodotti agroalimentari a Indicazione geografica, il Piemonte detiene il medesimo primato per i vini, la Campania per i prodotti agroalimentari tradizionali. Alla Lombardia il primato nell’offerta ristorativa, sia in termini di imprese, sia di ristoranti di eccellenza segnalati sulle principali guide, oltre ad annoverare il maggior numero di micro-birrifici e brew pub in Italia. La Toscana risulta essere la prima regione per numero di agriturismi, sia in termini assoluti, sia per le differenti tipologie di servizio offerto. Sulla base del trend degli ultimi tre anni il centro-sud figura come la macro-area più dinamica, con i maggiori incrementi nell’offerta.