Sono quasi un milione gli italiani che hanno perso il posto di lavoro tra febbraio 2020 e febbraio 2021; per la precisione, secondo dati Istat, ne sono stati registrati 945mila con un calo dell’occupazione pari al 4,1%.
La diminuzione non conosce sesso né tipologia di lavoratori, coinvolge uomini e donne, dipendenti (-590mila) e autonomi (-355mila) e tutte le classi d'età. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 2,2 punti percentuali toccando il 56,5%.
Numeri che risentono fortemente del crollo occupazione che si è generato nel mondo della ristorazione, il settore più colpito dalla crisi insieme al turismo.
Ristoranti chiusi, persi 243mila posti di lavoro
Cosa è successo nella ristorazione
L’ufficio studi di
Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici esercizi, ha infatti raccolto ed elaborato i dati Inps relativi ai livelli occupazionali del 2020:
bar, ristoranti, discoteche e imprese di catering e banqueting hanno perso 243mila occupati rispetto al 2019, quando sfioravano il milione. A sparire sono stati principalmente
cuochi, camerieri, barman e tra questi anche poco meno di 20 mila apprendisti. Proprio i
giovani pagano il conto più salato di questa crisi: 7 su 10 di coloro che hanno perso il lavoro hanno meno di 40 anni.
Almeno per quello che riguarda la ristorazione a pagare il dazio più alto in termini di occupazione nell’intero 2020 son state le regioni del
Centro Italia, Toscana e Lazio in testa, dove gli occupati sono scesi del 27,6%, seguite a ruota dalle regioni del Nord Ovest, dove il crollo si è fermato mediamente al 25,8%.
Numeri che emergono da un altro rilevamento
Fipe sulla nascita e
mortalità di ristoranti, bar, catering secondo cui - sempre tenendo come riferimento l’intero 2020 - a fronte di 9.190 nuove attività avviate ne sono state chiuse 22.250. Ma il vicepresidente di Fipe,
Aldo Cursanoavverte: «I dati vanno inquadrati e contestualizzati, raccontano tanto ma non dicono tutto. Al momento un’attività su due è a forte rischio chiusura».
21mila disoccupati in meno
Tornando alla rilevazione
Istat emerge che il tasso di disoccupazione a febbraio diminuisce di 0,1 punti rispetto a gennaio e aumenta di 0,5 punti su
febbraio 2020. Lo stesso Istituto spiega che nel mese è al 10,2%. Il tasso di inattività tra i 15 e i 64 anni è al 37%, stabile su gennaio e in crescita di 2,1 punti rispetto a febbraio, prima dell'inizio delle restrizioni legate alla pandemia. I disoccupati a febbraio sono 2.518.000 in aumento di 21mila unità rispetto a febbraio 2020 (
-9mila su gennaio 2021) mentre gli inattivi tra i 15 e i 64 anni sono 14.084.000 in aumento di 717mila su un anno prima.
Il tasso di
disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni a febbraio era del 31,6% con un calo di 1,2 punti su gennaio e un aumento di 2,6 punti su febbraio 2020 prima dell'inizio delle
restrizioni alle attività per prevenire il contagio da Covid. I giovani al lavoro a febbraio erano 919mila, il 15,7% del totale, con un calo di 159mila unità rispetto a un anno prima e con un aumento di 4mila unità su gennaio.