Il Governo vacilla sul tetto limite all'utilizzo del contante. Nella notte infatti l'Esecutivo è andato sotto in commissione Affari e bilancio alla Camera, a causa dei voti di Lega e Forza Italia che hanno affiancato Fratelli d'Italia nella richiesta di modifica a uno dei passaggi contenuti all'interno del decreto legge Milleproroghe. Il limite di 1.000 euro all'utilizzo dei contanti era entrato in vigore dall'1 gennaio, ma sarà posticipato alla stessa data del 2023. Per l'anno in corso il tetto limite tornerebbe quindi a essere di 2.000 euro. Così ha deciso la commissione, con il documento che dovrà comunque poi passare all'esame dell'Aula.
Non è stato l'unico scricchiolio notturno per il Governo, che è andato sotto altre tre volte in commissione, su Ilva, graduatorie della scuola e test sugli animali.
Il Governo va in crisi sul tetto limite ai contanti
È stata una notte movimentata per il Governo. Era infatti in programma alla Camera la commissione Affari e bilancio che ha segnato il ritorno del centrodestra compatto. Dopo i venti di crisi delle ultime settimane, Lega e Forza Italia si sono infatti schierate accanto a Fratelli d'Italia nella richiesta di modifica del passaggio sul tetto all'utilizzo dei contanti contenuto nel decreto Milleproroghe. Una decisione che ha un importante peso politico, presa per evitare una possibile fuga di voti dell'elettorato di centrodestra verso il partito di Giorgia Meloni e che sembra aprire a una lunga fase di campagna elettorale.
In attesa dei risvolti politici, si è assistito a un vero e proprio dietrofront. Dall'1 gennaio infatti il limite dei contanti era stato ridotto a 1.000 euro. Grazie ai voti del centrodestra (si parla di un solo voto in più in Commissione) si tornerà a 2.000 euro, almeno fino all'1 gennaio 2023. La decisione dovrà tornare però in Aula per il sigillo finale e fino a quel momento il limite resterà quello attuale.
Limite ai contanti: una lunga storia
Quella del tetto limite ai contati è una lunga storia, arrivata all'attenzione della politica già nel 2011, con il decreto Salva Italia, con il quale venne stabilito il limite a 1.000 euro. Questo venne di nuovo alzato a 2.000 nel 2016 con la promessa di ridurlo di nuovo nel 2022. Cosa che è stata fatta, anche se per solo due mesi.
Le sanzioni in caso di superamento del limite
Per chi sfora il tetto limite sono previste sanzioni amministrative comprese tra i 1.000 e i 50.000 euro. Con l'arrivo del testo alla Camera è facile però che si torni al vecchio sistema sanzionatorio, con un'ammenda minima di 2.000 euro.
Tutto invariato per i pagamenti elettronici
Per quanto riguarda i pagamenti elettronici, il Governo aveva già deciso di sanzionare gli esercenti che dovessero rifiutarli soltanto a partire dall'1 gennaio 2023.