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Ecco come il Decreto Lavoro 2023 influirà sui ristoranti e i bar

Decreto Lavoro 2023: riduzione del cuneo fiscale anche per bar e ristoranti, nuovo reddito di cittadinanza e incentivi per l'assunzione di disabili e il lavoro giovanile. Inoltre, ci sono modifiche alle norme sui voucher lavoro e l'istituzione di un sistema informativo per la lotta al caporalato in agricoltura. Il decreto è stato approvato il 1° maggio dal Consiglio dei ministri

02 maggio 2023 | 11:39
Ecco come il Decreto Lavoro 2023 influirà sui ristoranti e i bar
Ecco come il Decreto Lavoro 2023 influirà sui ristoranti e i bar

Ecco come il Decreto Lavoro 2023 influirà sui ristoranti e i bar

Decreto Lavoro 2023: riduzione del cuneo fiscale anche per bar e ristoranti, nuovo reddito di cittadinanza e incentivi per l'assunzione di disabili e il lavoro giovanile. Inoltre, ci sono modifiche alle norme sui voucher lavoro e l'istituzione di un sistema informativo per la lotta al caporalato in agricoltura. Il decreto è stato approvato il 1° maggio dal Consiglio dei ministri

02 maggio 2023 | 11:39
 

Approvato dal Consiglio dei ministri in una giornata emblematica, il 1° maggio, Festa dei lavoratori, il Decreto lavoro 2023 ha come obiettivi quelli di «intervenire con misure volte a ridurre il cuneo fiscale, per la parte contributiva, nei confronti dei lavoratori dipendenti con redditi fino a 35mila euro lordi annui; a contrastare la povertà e l’esclusione sociale, con particolare attenzione per le famiglie al cui interno siano presenti soggetti fragili, minori o anziani; a promuovere politiche attive del lavoro, con l’obiettivo di assicurare un’adeguata formazione a chi non ha un’occupazione ed è in grado di svolgere un’attività lavorativa e di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, e ancora rafforzare le regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni e modificare la disciplina del contratto di lavoro a termine». Vediamo quali misure interessano il mondo della ristorazione, del turismo e dell’agricoltura. A partire dalla riduzione del cuneo fiscale, alla modifica del reddito di cittadinanza e alle norme relative all’istituzione del Sistema informativo per la lotta al caporalato in agricoltura. Novità anche per quanto riguarda i voucher o buoni lavoro: il decreto legge aumenta a 15mila euro il tetto annuo per «gli utilizzatori che operano nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e dei parchi divertimento». Ecco cosa prevede il Decreto lavoro 2023 e le principali misure.

I punti chiave:

Le nuove norme del Decreto Lavoro interessanti per ristoranti bar e turismo

Le e nuove norme del Ddl Lavoro che interessano ristorazione e turismo

Riduzione del cuneo fiscale

Come detto, il decreto «interviene con misure volte a ridurre il cuneo fiscale, per la parte contributiva, nei confronti dei lavoratori dipendenti con redditi fino a 35mila euro lordi annui. Il ministero dell'Economia ha, infatti, annunciato un aumento dello sgravio contributivo per i lavoratori, dal 3% al 7% per i redditi fino a 25mila euro e dal 2% al 6% per i redditi fino a 35mila euro. Circa 4 miliardi di euro saranno destinati all'incremento del taglio del cuneo fiscale per i dipendenti. L'aumento in busta paga potrebbe arrivare fino a 100 euro al mese, stimati tra luglio e dicembre 2023. Inoltre, il decreto prevede un aumento della soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit aziendali fino a 3mila euro per i dipendenti con figli minori, con una spesa di 142 milioni di euro nel 2023.

Stabilito un nuovo reddito di cittadinanza e l'assegno di inclusione

Il nuovo reddito di cittadinanza prevede almeno 480 euro al mese a titolo di sussidio contro la povertà, se si hanno minori, disabili o anziani a carico. Il beneficio mensile sarà erogato dall’Inps attraverso uno strumento di pagamento elettronico, per un periodo massimo di 18 mesi continuativi, con la possibilità di un rinnovo per ulteriori 12 mesi. Il nucleo beneficiario sarà tenuto a sottoscrivere un patto di attivazione digitale e a presentarsi, con cadenza trimestrale, nei patronati o i servizi sociali e i centri per l’impiego, al fine di aggiornare la propria posizione.

Per i soggetti occupabili, cioè coloro che hanno una età compresa tra i 18 e i 59 anni e non rientrano tra le categorie “fragili”, è, invece, prevista la decadenza dal beneficio nel caso di rifiuto di una offerta di lavoro a tempo pieno o parziale, non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno e con una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi e che sia:

  • a tempo indeterminato, su tutto il territorio nazionale oppure
  • a tempo determinato, anche in somministrazione, se il luogo di lavoro non dista oltre 80 km dal domicilio.

I datori di lavoro privati che intendano assumere i beneficiari potranno fruire, a determinate condizioni, di incentivi nella forma di un esonero contributivo previdenziale.

Alle persone di età compresa fra i 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta, facenti parte di nuclei familiari privi dei requisiti per accedere al sostegno al reddito e ai componenti di nuclei che invece lo percepiscono e che non siano calcolati nella scala di equivalenza, è riconosciuto un diverso contributo, volto a sostenere il percorso di inserimento lavorativo, anche attraverso la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, ( tra cui anche il servizio civile universale,) Gli interessati devono una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, e sottoscrivere un patto di servizio personalizzato. Durante la partecipazione ai programmi formativi, per un massimo di dodici mensilità, gli interessati riceveranno un beneficio economico pari a 350 euro mensili.

Incentivo al lavoro giovanile e all’assunzione di disabili

Per favorire l’occupazione giovanile sono previsti incentivi pari al 60% della retribuzione per un periodo di 12 mesi, a favore dei datori di lavoro che assumono giovani sotto i trenta anni di età, non inseriti in programmi formativi e registrati nel Pon “Iniziativa Occupazione Giovani”.

Il disegno di legge prevede, inoltre, il riconoscimento per enti e organizzazioni di un contributo per ogni persona con disabilità assunta a tempo indeterminato tra il primo agosto 2022 ed il 31 dicembre 2023.

Cosa cambia in fatto di somministrazione di lavoro

Il Decreto legge elima i limiti percentuali relativi alle assunzioni con il contratto di apprendistato in regime di somministrazione e quelli quantitativi in caso di somministrazione a tempo indeterminato di specifiche categorie di lavoratori (lavoratori in mobilità, soggetti disoccupati non del settore agricolo). L’esenzione dal rispetto dei limiti quantitativi nell’utilizzo di personale in somministrazione, già prevista per altre fattispecie, si estende al caso in cui tale personale sia assunto dal somministratore con rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

Estesa la cassa integrazione

Nel Decreto lavoro si estende ai rapporti di lavoro di durata inferiore a sei mesi la disciplina che prevede che il lavoratore non abbia diritto all’integrazione soltanto per le giornate di lavoro effettuate.

Durata del periodo di prova

Nel Decreto lavoro si puntualizza la tempistica della durata del periodo di prova nel rapporto di lavoro a tempo determinato, fissandola in un giorno di effettiva prestazione per ogni quindici giorni di calendario, e si precisa che in ogni caso tale periodo non può essere inferiore a due giorni.

Aiuto ai Comuni per Leps e Pnrr

Si rafforzano gli Ambiti territoriali sociali (Ats) mediante il finanziamento dell’incremento delle apacità operative dei servizi sociali comunali svolti in forma singola o associata dai Comuni delle Regioni a Statuto ordinario per le funzioni di programmazione, coordinamento, realizzazione e gestione degli interventi, dei servizi e delle attività anche utili al raggiungimento dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (Leps). Si consentono le assunzioni a tempo indeterminato di personale, anche amministrativo, per le funzioni utili al raggiungimento dei Leps, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale.

Controlli sui contributi

Si potenzia la capacità di controllo e verifica dell’Inps, consentendo all’ente accertamenti d’ufficio mediante la consultazione di banche dati non solo dell’Istituto, ma anche di altre pubbliche amministrazioni. Si prevede, inoltre, che gli uffici dell’ente possano invitare i contribuenti a comparire di persona o mediante rappresentanti per fornire dati ed elementi informativi. Qualora il contribuente effettui il pagamento integrale entro quaranta giorni dal ricevimento dell’accertamento, le sanzioni civili sono ridotte nella misura del 50%. Entro tale termine il contribuente può inoltrare domanda di dilazione. Il contribuente che provveda alla regolarizzazione delle anomalie ed effettui entro trenta giorni il versamento dei contributi è ammesso al pagamento della sanzione civile in misura annua pari al 2,75% dell’importo della contribuzione dovuta ed in caso di pagamento in forma dilazionata, la riduzione della sanzione è subordinata al versamento della prima rata. Sono previste specifiche disposizioni per l’omesso o tardivo versamento di una delle successive rate e per i casi di assenza di segnalazioni o di regolarizzazione da parte del contribuente. Si aumenta il numero di rate, previste per il pagamento dei premi, passando dagli attuali 24 a 60 mesi.

Ricongiunzione dei periodi assicurativi per i lavoratori dipendenti, autonomi e per i liberi professionisti

Ricongiunzione, ai fini previdenziali, dei periodi assicurativi per i lavoratori dipendenti, autonomi e per i liberi professionisti. Si modifica la disciplina della ricongiunzione ai fini previdenziali dei periodi assicurativi, allineando il rendimento previsto a quello offerto dal sistema contributivo, pari alla media quinquennale del tasso di crescita del Pil.

Fondo politiche migratorie

Si prevede l’incremento, per l’anno 2023, di un importo pari a euro 2.427.740 per il Fondo nazionale per le politiche migratorie, istituito presso la Presidenza del Consiglio.

Le nuove norme del Decreto Lavoro interessanti per ristoranti bar e turismo

Nel Decreto Lavoro presenti norme relative all’istituzione del Sistema informativo per la lotta al caporalato in agricoltura

I vantaggi per il mondo della ristorazione e del turismo

Quindi, come dicevamo anche novità per il mondo della ristorazione e del turismo che, ad esempio, accolgono il cambio di passo sul reddito di cittadinanza. Federcuochi, in merito, commenta: «Riteniamo le restrizioni introdotte dall'attuale Governo per l'accesso al Reddito di Cittadinanza una misura condivisibile. Auspichiamo che si dia seguito anche alla proposta di un sussidio ai disoccupati che consenta loro di seguire corsi di formazione professionale, così da incrementare significativamente le possibilità di ottenere un lavoro».

Oltre al reddito di cittadinanza, favorevole il dilazionamento della rate per i debiti contributivi, la sospensione della Cig solo per le giornate di lavoro effettuate, le modifiche in materia di assunzioni con il contratto di apprendistato “in regime di somministrazione”, i contributi per le assunzioni alle persone con disabilità e il nuovo tetto sui voucher.

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