Il Governo è unito nella difesa del Made in Italy. Lo dimostra chiaramente al Vinitaly. Dopo il ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, è arrivata a Fiere Verona la presidente del consiglio dei ministri Giorgia Meloni. Che ha dichiarato tutto il suo sostegno a un settore, quello del vino, che rappresenta la prima voce attiva della bilancia commerciale del Paese, con una filiera da 530mila imprese, 870mila addetti e 31,3 miliardi di euro di fatturato. «Una presenza doverosa – ha detto Giorgia Meloni, arrivando al Vinitaly a Verona - Quindi, ovviamente, è nostro interesse e nostro dovere sostenere questo mondo, anche con il ricambio generazionale». Sulla stessa lunghezza d'onda il ministro del Turismo Daniela Santanchè per la quale il vino è fondamentale per il turismo. Ma non finisce qui: «Il governo lavora a un liceo "made in Italy"» e a «rimettere al centro gli istituti tecnici distrutti dalla sinistra per invogliare i giovani a fare i licei», ha detto la premier. Se così, sarà, cioè se saranno finalmente messi al centro, già a partire dalla scuola, l’agroalimentare e l’ospitalità italiana, battaglia che Italia a Tavola ha da sempre sostenuto, facciamo il nostro plauso al Governo. Nel mentre restiamo in attesa che si passi dalle parole ai fatti.
Il vino italiano, un settore che funziona
La premier ha poi sottolineato «la forza del vino italiano. Noi siamo primi produttori al mondo, secondi consumatori al mondo, terzi esportatori al mondo. E questo settore funziona soprattutto anche grazie alla capacità di mettere insieme tradizione e modernità».
Il vino per l’Italia è cultura
Poi ha aggiunto: «Considero molto affascinante la scelta dei ministri Lollobrigida e Sangiuliano di portare al Vinitaly per la prima volta due opere di valore mondiale legate al tema del vino che sono il Bacco di Caravaggio e Il Bacco fanciullo di Guido Reni. Non solo perché noi vogliamo una cultura che sia fruibile, per ricordare che il vino per noi non è solamente un fatto economico, ma soprattutto un fatto identitario e un fatto culturale. Il vino è un pezzo fondamentale della nostra identità e della nostra cultura. E questo governo è particolarmente impegnato a difendere l'identità e la cultura e le eccellenze».
Il Governo vuole liceo del made in Italy
Tra l’altro, la premier parlando a un gruppo di studenti di un istituto agrario ha detto che «per me questo è il liceo, perché non c'è niente di più profondamente legato alla nostra cultura, ed è una delle ragioni per cui il governo lavora al liceo del made in Italy». «Faccio i complimenti a questi ragazzi, siete stati molto lungimiranti - ha aggiunto ricordando che quando si dice che con la scelta "del liceo avresti avuto uno sbocco mentre opportunità minori con un istituto tecnico dimentichiamo che in questi istituti c'è una capacità di sbocco professionale molto più alta di altri percorsi, questo è il liceo».
«La visione del nostro governo non è di dare una paghetta di Stato ai giovani ma di dare loro un lavoro. Il lavoro è dignità, nel settore del turismo c'è tantissimo da fare - continua il ministro Santanchè. Ricordo che l'anno scorso sono mancati 250mila addetti e quest'anno le associazioni di categoria. I dati dicono che mancano 50mila ma dobbiamo professionalizzare e impegnarci sul percorso di formazione e come ministero del Turismo nella legge di bilancio abbiamo messo 28 milioni per fare una scuola di eccellenza e qua oggi vengono premiati gli istituti agrari, un modello anche per il turismo purtroppo in Italia la sinistra ha distrutto gli istituti tecnici e ha invogliato i giovani a fare i licei. Questo governo li vuole rimettere al centro». «Il vino è un segmento fondamentale per il turismo perché il turista vuole sempre più esperienze – ha concluso la Santanchè - I percorsi legati al vino oggi hanno tantissimo successo, si pensa che per la vendemmia arriveranno 10 milioni di turisti e questo aiuta per la destagionalizzazione».