Fino al 30 aprile in occasione del Torino Jazz Festival ritorna Salone OFF Torino - Tutto quello che accade fuori dai saloni torinesi. Una serie di appuntamenti diffusi dove le attività selezionate propongono succulenti e deliziosi piatti Limited Edition ispirati dalla forza espressiva del jazz. Novità di questa edizione la partecipazione di uno Chef Guest che ha creduto nel progetto e alla sua valenza culturale per la città. Si tratta dei Costardi Bros e racconta Christian: «La musica jazz, che ascolto da sempre, ha come punto fondamentale l’improvvisazione. Manuel e io siamo cresciuti nella nostra cucina creando anche piatti estemporanei, e questa improvvisazione l'abbiamo voluta portare fortemente anche da Scatto, soprattutto allo chef's table, dove reinterpretiamo il classico e creiamo esperienze uniche e irripetibili».
Hambre Burger
Da provare le proposte tra gourmet, sociale e sostenibilità
L’idea dei Costardi Bros si chiama Ostrica e mela: una base di riso molto saporita, frutto della tostatura a secco, della cottura con acqua delle ostriche, nonché di queste ultime in diverse consistenze, dell’utilizzo di un burro di mare e infine dell’olio all’aglio orsino per incrementare ulteriormente la percezione dell’ostrica e del profumo e del sapore di mare in bocca. Una preparazione non per forza riconducibile a un risotto, bensì più a una pietanza che può essere tranquillamente assimilabile tra gli antipasti. Ostrica e mela sarà disponibile al ristorante Scatto fino al 30 aprile. Altra novità di questa edizione è l’attenzione verso il sociale e la sostenibilità concretizzatasi con due partnership, Vastè Impresa Sociale e Around. Vastè Impresa Sociale in collaborazione con il bartender Michele Marzella hanno indetto un cocktail signature che si rifà a un grande classico - il Vieux Carré - contaminato però da un gelato al moscato. Un cocktail che evolve e matura nel tempo.
Altre proposte sono La La Land, la pizza di Farinascere: crema di asparagi, burrata stracciata, guanciale croccante, pomodorini e erba cipollina; la Gombo Jazz firmata Favurì, strizza l’occhio ai sapori della cucina creola della Louisiana. Ed ancora Uao che ha preparato una pizza dai sapori forti, Louis Ham-Strong: pomodoro, prosciutto cotto artigianale, nduja di Spilinga e fuori cottura mousse di ricotta di bufala Campana Dop e salsa alla nduja di Spilinga. Hambre Burger ha creato Louis Amstrong che unisce in modo equilibrato e armonioso elementi poveri come il pollo a ingredienti più ricercati - e a suo tempo proibiti - come il whisky che va ad aromatizzare la salsa barbecue. Come nel Free jazz regna l’estrema libertà armonica e ritmica così Matteo del Peschio e lo chef Timoteo Recchi di Passaparola Bottega Contemporanea hanno pensato ad una Collective Improvisation:12 ingredienti per richiamare le 12 battute del blues che si mescoleranno di volta in volta al ritmo jazz. Da Piadora la Jam Session, una piadina che racchiude il gusto agrodolce del jazz: brie, prosciutto crudo, marmellata di fichi e insalata. Punta sui forti contrasti musicali il bao realizzato da Seta Bao Bao Jazz dove le noti dolci del chutney di papaya sono in contrasto con l’acidità delle carote fermentate e del kefir di latte. Ed ancora Po’ Boy il panino pensato da Van Ver Burger, il food truck di burger artigianali 100% plant-based.
Per finire con il gelato Dark Note, al latte di capra e cioccolato fondente che rimanda l’anima black dei jazz club di New Orleans ideato dalla gelateria Via Trento Gelato & Caffè.