Quello che ieri era un oscuro presagio, oggi è realtà: anche a ottobre le bollette continueranno a salire, nonostante l'intervento di Arera. L'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ha infatti ritenuto necessario, come spiega in una nota, limitare l'aumento dei prezzi dell'energia elettrica evitandone così il raddoppio. La luce però, nel primo mese di autunno, aumenterà comunque del 59%.
Energia elettrica alle stelle: la conferma di Arera
«I prezzi all'ingrosso del gas, giunti a livelli abnormi negli ultimi mesi a causa del perdurare della guerra in Ucraina, dei timori sulla sicurezza dei gasdotti e delle tensioni finanziarie, avrebbero portato a un incremento del 100% circa" dell'elettricità, nonostante l'intervento del Governo con il decreto Aiuti bis - spiega Arera nel documento odierno - L'Autorità, per limitare ulteriormente gli aumenti dei prezzi su famiglie e imprese, ha deciso di posticipare eccezionalmente il necessario recupero della differenza tra i prezzi preventivati per lo scorso trimestre e i costi reali che si sono verificati, anch'essi caratterizzati da aumenti».
La stessa Arera, che oggi ha pubblicato gli aggiornamenti del prezzo dell'elettricità, ha parlato di "prezzi mai visti" per la bolletta elettrica degli italiani.
Il caro bollette impatta sulle famiglie
Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, per l’energia elettrica la crescita del +59% del prezzo finale della famiglia tipo (66,01 centesimi di euro al kWh, comprensivo delle imposte) è sostanzialmente legato all’abnorme aumento della voce energia Pe, +59,6%, appena contrastato dal limitato calo della voce di dispacciamento PD, -0,6%. Stabile la voce Ppe di perequazione. Rimasti invariati, ancora a zero, gli oneri generali di sistema. Invariate anche le tariffe di rete regolate (Trasporto, distribuzione e misura).
L’enorme crescita dei prezzi all’ingrosso e il loro mantenersi su livelli altissimi, si riflette sulla differenza di spesa rispetto all’anno precedente (nell’ultimo trimestre l’anno scorrevole corrisponde con l’anno solare). In termini di effetti finali, per la bolletta elettrica la spesa per la famiglia-tipo nel 2022 (1° gennaio 2022 - 31 dicembre 2022) sarà di circa 1.322 euro, rispetto ai 632 euro circa del 2021 (i 12 mesi equivalenti dell'anno precedente).
Attesa per il gas
Le tariffe del gas per chi è in maggior tutela (7,3 milioni di utenti) non sono state invece aggiornate perché il sistema da questo mese di ottobre cambia. L’aggiornamento delle tariffe diventerà quindi da quest’autunno mensile e sarà ex post e non più ex ante come avvenuto finora.
Il prezzo del gas europeo scivola comunque sui minimi di seduta (-10% a 186,5 euro) dopo l'annuncio di un piano da 200 miliardi di euro da parte della Germania per far fronte al caro gas mentre i danni al Nord Stream lasciano poche speranze di una ripresa dei flussi russi in inverno.
«Un fardello sempre più pesante»
«I nuovi rincari dell’energia elettrica sono l’ennesimo fardello che grava sui conti delle imprese e, in una situazione oggettivamente straordinaria con un conflitto in atto e una volatilità dei prezzi mai registrata in precedenza sui mercati energetici, quest’ulteriore aumento dei costi delle forniture di energia dimostra, ancora una volta, che occorre fare di più. I recenti provvedimenti adottati dal Governo in materia energetica - ha sottolineato Confcommercio in una nota - hanno tamponato l’emergenza in atto, ma non sono ancora sufficienti a mitigare adeguatamente gli aumenti di energia elettrica e gas naturale. Bene gli interventi in materia di crediti d’imposta, ma occorre uno sforzo maggiore se si vogliono proteggere le imprese dal caro-energia. L’ultimo decreto energia, infatti, contiene misure utili per fronteggiare l'emergenza energetica, ma quest’ultime vanno rafforzate, potenziando i crediti d'imposta per i “non energivori” affinchè riguardino compiutamente terzo e quarto trimestre. Sul tema andrebbe poi previsto un maggior ristoro per bollette con incrementi dei costi dei consumi elettrici per kWh superiori al 100%. Quanto al sostegno alla liquidità delle imprese un ulteriore aumento dell’intensità delle coperture del Fondo di garanzia PMI fino al 90% consentito dal Temporary framework, l’allungamento della durata dei prestiti garantiti ed il rinnovo delle moratorie sono ulteriori misure da mettere in campo per fronteggiare le conseguenze del caro energia a carico delle imprese. Così come vanno riproposte le misure emergenziali della fase pandemica in materia di riduzione del capitale sociale e di sospensione temporanea degli ammortamenti e vanno individuate soluzioni che consentano, in deroga temporanea ai principi contabili, un ammortamento pluriennale dei costi energetici».