Il Paese ha scelto in maniera chiara. A uscire trionfante dalle urne domenica è stata Giorgia Meloni, che riceverà dal Presidente della Repubblica l'incarico di formare un nuovo governo. Spetterà quindi alla leader di Fratelli d'Italia preparare una lista di ministri per il nuovo Esecutivo. Ma chi occuperà i dicasteri centrali per il turismo e per il made in Italy?
Palazzo Chigi, sede del Governo italiano
Santanchè e Centinaio i nomi caldi
Per quanto riguarda il ministero del Turismo, circolano al momento pochi nomi. La sorpresa potrebbe essere quella di Daniela Santanchè, esponente proprio del partito della Meloni. Qualcuno ha invece fatto il nome di Massimo Garavaglia, ma appare poco probabile la presenza di ministri della precedente legislatura.
Poco chiacchierato anche il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali che potrebbe però puntare sulla continuità. Il nome forte, come già sottolineato nei giorni scorsi da Italia a Tavola, è quello di Gian Marco Centinaio, già sottosegretario dello stesso dicastero durante il Governo Draghi e ministro nel Governo giallo-verde. L'esponente della Lega, originario di Pavia, può anche contare sui suoi ottimi rapporti con Coldiretti. L'alternativa potrebbe essere Maurizio Lupi.
Interni, Difesa, Trasporti: chi saranno i ministri?
Il quadro è comunque altamente variabile, ancor di più per i ministeri più "pesanti". Nelle ultime ore si è fatta strada la possibilità di un doppio vicepremier, uno in quota Lega (Matteo Salvini?) e uno in quota Forza Italia (Antonio Tajani?). Una decisione di Fratelli d'Italia per cementare il più possibile la coalizione.
Da capire la posizione di Guido Crosetto, braccio destro di Meloni, che potrebbe avere un ministero o il posto di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Restano per lui aperte però le strade che portano alla Difesa o agli Esteri. Sempre in quota Fratelli d'Italia potrebbe trovare posto Raffalele Fitto (Affari Europei) e Giulio Terzi (anche lui in corsa per la Farnesina). E poi ancora Francesco Lollobrigida ai Trasporti, Giampaolo Rossi alla Cultura, Edmondo Cirielli al Sud e alla Coesione territoriale e Carlo Nordio alla Giustizia.
Per la Lega, oltre al già citato Centinaio, potrebbero trovare spazio Edoardo Rixi alla Infrastrutture e Giulia Bongiorno alla Pubblica amministrazione. Esclusa, anche se in politica mai dire mai, la possibilità di un ritorno di Matteo Salvini al Viminale. Più facile che agli Interni arrivi Matteo Piantedosi, prefetto di Roma, e già capo di gabinetto al ministero dell’Interno.
A Forza Italia, infine, potrebbero andare i dicasteri dei Rapporti con il Parlamento (Lucio Malan), dell'Istruzione (Anna Maria Bernini) e della Salute (Andrea Mandelli). Sullo sfondo anche Letizia Moratti.
Economia, un nodo da sciogliere
Nodo delicato da sciogliere è quello del ministero dell'Economia. Il nome individuato era quello di Fabio Panetta, membro del board della Bce, che avrebbe però rifiutato. Occasione per un ritorno di Giulio Tremonti? Possibile, così come Domenico Siniscalco, economista, accademico e banchiere, ministro dell'Economia e delle Finanze, come indipendente, nel secondo e terzo governo Berlusconi, o Maurizio Leo, politico, professore ordinario presso la Scuola Nazionale della Amministrazione e docente titolare presso tutti i reparti di istruzione della Guardia di Finanza.