La questione del tetto al contante non tiene banco soltanto in Italia, ma anche in Europa. Se nel Belpaese il Governo Meloni ha deciso di portare il limite a 5mila euro, inserendo la misura nel testo della legge di Bilancio, il Consiglio Ue, per la prima volta, ha deciso di fissare un limite a livello comunitario, con l'obiettivo di stringere ulteriormente le maglie antiriciclaggio. In molti Paesi dell'Unione infatti il limite attualmente non esiste oppure è superiore al nuovo tetto. In Italia, nonostante la decisione a livello europeo, la soglia non verrà ulteriormente innalzata e dovrebbe restare, come confermato da Palazzo Chigi, a 5mila euro.
Non si tratta dell'unica novità giunta dall'Europa. Per la prima volta in 10 anni si amplia infatti l'area Schengen, con l'ingresso della Croazia.
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Tetto al contante, l'Europa introduce il limite di 10mila euro
Tetto al contante, l'Europa lo fissa a 10mila euro
La misura, come detto, ha il fine di limitare il riciclaggio di denaro e si inserisce all'interno della nuova normativa europea sul tema. Sono ancora diversi i Paesi Ue che non limitano l'utilizzo dei contanti. Parliamo di Austria, Germania, Lussemburgo, Olanda, Ungheria, Irlanda, Estonia, Finlandia e Cipro, a cui si può aggiungere la Croazia, dove il tetto è fissato a 15mila euro. Al limite, invece, Repubblica Ceca e Malta, dove la soglia è di 10mila euro.
«I terroristi e coloro che li finanziano non sono benvenuti in Europa. Per riciclare il denaro sporco, i singoli criminali e le organizzazioni criminali hanno dovuto cercare lacune nelle nostre norme vigenti, che sono già piuttosto rigorose - ha dichiarato Zbynek Stanjura, ministro delle Finanze ceco e presidente di turno dell'Unione Europea - Ma la nostra intenzione è di colmare ulteriormente queste lacune e applicare norme ancora più rigorose in tutti gli Stati membri dell'Ue. I pagamenti in contanti di importo elevato, oltre i 10mila euro diventeranno impossibili. Sarà molto più difficile cercare di mantenere l'anonimato quando si acquistano o si vendono cripto-attività. Non sarà più possibile nascondersi dietro vari livelli di proprietà delle società. Diventerà difficile anche riciclare denaro sporco attraverso gioiellieri o orafi».
L'ingresso della Croazia nell'area Schengen
L'Immacolata ha portato in dote anche un'altra importante novità a livello europeo. La Croazia ha infatti ottenuto il via libera e dal 1° gennaio 2023 entrerà a far parte dell'area Schengen. Si tratta del primo nuovo ingresso negli ultimi dieci anni, ma anche su questo tema l'Ue è uscita divisa. Oltre alla Croazia, avevano infatti presentato domanda Romania e Bulgaria. Le loro richieste sono state però respinte. Il motivo? Il veto posto dall'Austria, preoccupata per i possibili flussi di migranti. Nella stessa data la Croazia entrerà anche nell'eurozona, dicendo addio alle kune.