Alla vigilia dell'inizio delle Consultazioni al Quirinale, non sembra ancora esserci la quadra per la costruzione della nuova squadra di Governo. A far litigare Matteo Salvini e Giorgia Meloni , dopo le intemperanze di Silvio Berlusconi, ci sarebbe questa volta lo scranno di ministro dell'Agricoltura e in giornata i due leader, insieme con ogni probabilità anche a Silvio Berlusconi, si incontreranno per provare a sciogliere l'ennesimo nodo. A preoccupare il mondo della ristorazione e dell'accoglienza c'è però un altro dettaglio: l'assenza di un nome per il ministero del Turismo...
Giorgia Meloni e Matteo Salvini
Il Mipaaf fa litigare Salvini e Meloni
Secondo i retroscena raccolti dal Corriere, Meloni vorrebbe mettere sul tavolo il nome di un tecnico per il ministero dell'Agricoltura. Un nome importante, quello del presidente della Coldiretti Ettore Prandini, che non sarebbe però convinto e si sarebbe quindi sfilato. Al suo posto ha preso allora quota Roberto Berutti. Dipendente della Regione Piemonte, poi distaccato alla Rappresentanza permanente italiana a Bruxelles, Berutti è nello staff del commissario europeo all’Agricoltura.
Un'idea che però non sembra andare proprio giù al Carroccio, che rivendica il Mipaaf come dicastero fondativo dell'accordo di coalizione e che vorrebbe nel ruolo di ministero il suo esponente Gian Marco Centinaio, che già ha ricoperto il ruolo nel primo Governo Conte e che ricopre la carica di sottosegretario all’Agricoltura nel governo Draghi. Per Centinaio alcune indiscrezioni parlano di una carica come vicepresidente del Senato.
Uno scontro che è squisitamente politico e nasconde la volontà di Salvini di puntare ancora agli Interni, difficilmente realizzabile.
Che fine ha fatto il ministero del Turismo?
Detto dell'Agricoltura, a preoccupare il mondo della ristorazione e dell'accoglienza c'è la quasi totale assenza dal dibattito del nome del futuro ministro del Turismo. Qualcuno, pochi in verità, continua a parlare di Daniela Santanchè, mentre lo stesso Corriere parla della possibilità, nel caso in cui la spuntasse la Meloni, di un trasferimento di Centinaio dall'Agricoltura. Per il resto, il buio assoluto. O meglio, nessun nome, ma due possibilità che è difficile vedere come positive: un ministero unico per Turismo e Sport oppure un trasferimento del Turismo con delega al ministero per lo Sviluppo economico.
Una condizione che sicuramente fa riflettere, per un comparto che in Italia vale il 6,4% del Pil, salendo oltre al 9% considerando l'indotto, ma che sembra avere un ruolo marginale nel dibattito politico.