Il ministro del Turismo, Masssimo Garavaglia, ha nominato Roberta Garibaldi come consigliera del ministero per lo sviluppo del turismo enogastronomico. Docente universitaria, Roberta Garibaldi è anche collaboratrice e partner della nostra rivista Italia a Tavola. Inoltre è autrice del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano, ricopre il ruolo di presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, è membro del board of directors della World Food Travel Association e del board of advisors del World Gastronomy Institute.
Roberta Garibaldi
I suoi studi sul settore
Negli anni è intervenuta agli importanti appuntamenti dell’Unwto, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il Turismo, e del World Economic Forum di Davos, portando la sua esperienza e le sue ricerche sull’attrattività della gastronomia e dell’enoturismo.
«Esprimo grande soddisfazione per l’incarico ricevuto, che porterò avanti con il massimo impegno - commenta orgogliosa Roberta Garibaldi -. Dopo una lunga esperienza anche a livello internazionale, potrò lavorare per il nostro Belpaese, in modo da promuovere un comparto decisamente in espansione, che contribuisce sempre di più allo sviluppo e alla crescita economica dei nostri splendidi territori».
Da oggi Roberta Garibaldi ha anche un ufficio a Roma, presso il ministero del Turismo, e continuerà a viaggiare molto in giro per l’Italia, ma anche all’estero, per approfondire tutte le questioni relative al turismo enogastronomico, che porteranno alla stesura di un piano nazionale dedicato allo sviluppo e alla crescita del settore.
Lo sviluppo dell'enoturismo
Sempre un maggior numero di turisti si muove infatti con destinazioni che abbracciano le produzioni tipiche, segno che i viaggi del gusto piacciono sempre di più sia agli italiani sia agli stranieri. Scoprono l’entroterra partendo dal mare (loro destinazione preferita) e appaiono sempre più consapevoli, attivi, esigenti, innovativi e attenti ai temi della sicurezza e della sostenibilità. La “maturità” acquisita pone i viaggiatori del gusto al centro di uno scenario di sviluppo più equilibrato dei territori e ne fa le “sentinelle” di un turismo virtuoso, che contribuisce alla tutela delle risorse locali e del paesaggio, che destagionalizza e crea nuovi equilibri tra urbano e rurale.
«La crescita del fenomeno enogastronomico è costante - fa presente Roberta Garibaldi -. Se nel 2016 soltanto il 21% degli intervistati aveva svolto almeno un viaggio con principale motivazione legata a quest’ambito nei tre anni precedenti, per poi salire al 30% del 2018 e al 45% del 2019, con l’analisi 2021 la percentuale è cresciuta fino al 55%. L’impatto della crisi innescata dal Covid pesa sul numero di esperienze fruite che diminuiscono in media del 27% rispetto 2019 e sul potere di spesa (il 31% afferma di aver destinato un budget inferiore rispetto al 2019, mentre il 27% dispone di maggiori risorse). Se la pandemia ha frenato la possibilità di vivere esperienze, la globalità dei dati ci mostra una crescente attenzione al tema enogastronomico e anche un nuovo profilo del turista».