Il tema green pass continua a scottare e giorno dopo giorno diventa sempre più urgente risolvere alcuni nodi. Senza andare troppo avanti a tutto ciò che riguarda la sua estensione in altri ambiti oltre a ristoranti, musei, cinema e al fatto che nel mondo del lavoro si possa tramutare tutto nella questione obbligo vaccinale (sul quale oggi Salvini si è detto contrario preferendo i tamponi salivari mentre il Ministro Speranza ha aperto alla possibilità spiegando che si deciderà tra due settimane con il Cts che spinge in quella direzione) ora la questione è relativa alla validità del vaccino per ottenere la certificazione.
Proroga del green pass?
Un problema per i sanitari
L’ipotesi è che i vaccinati possano continuare a usufruire del pass per una durata di un anno invece che di 9 mesi dopo che si era passati da 6 a nove in precedenza. Perché questa proroga? Perché chi è stato vaccinato per primo, come i sanitari, vedrà scadere la validità della certificazione verde già nel mese di ottobre, praticamente tra poco più di un mese. E proprio sui sanitari ricadrebbe un problema serio con risvolti che toccherebbero non solo il green pass, ma anche il diritto a lavorare.
A breve il parere del Cts
Il Governo dovrebbe proporre agli esperti del Cts un quesito tecnico che necessiterebbe di un via libera per la proroga, ma il tempo è poco e tra l’era Conte e quella Draghi la tempestività ha sempre lasciato desiderare L’idea di prorogare la validità ad ora è l’unica soluzione per evitare che medici e infermieri incorrano nelle sospensioni previste per i sanitari no-vax considerato anche che, ad oggi, l’ipotesi di procedere con la terza dose non incontra il parere favorevole dell’Oms. A questa considerazione si è aggiunta quella del Cts il quale già chiarito che l’eventuale terza dose vedrà prioritari i soggetti fragili e con problemi immunitari.
Penalizzati anche i guariti
Ma il problema della durata della validità della certificazione riguarda anche i guariti dal Covid. Per loro, infatti, il green pass dura 6 mesi. Il ministero della Salute a fine luglio aveva però chiarito nella circolare “Aggiornamento indicazioni sulla vaccinazione dei soggetti che hanno avuto un’infezione da Sars-CoV-2” che per i guariti dal virus “è possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di vaccino anti-Covid, purché la vaccinazione venga eseguita preferibilmente entro i 6 mesi e comunque non oltre 12 mesi dalla guarigione”. Dunque, chi è stato infettato dal virus potrà attendere un anno prima di fare il vaccino, ma in questo caso senza una proroga della validità del green pass, i guariti resterebbero senza certificazione verde per almeno 6 mesi.
Come noto, il green pass è obbligatorio anche per il personale scolastico: insegnanti, assistenti, personale amministrativo, addetti alla mensa o ad altre attività, sprovvisti della certificazione non potranno entrare a scuola dal primo settembre al 31 dicembre. In questo caso, dunque, la maggioranza del personale scolastico ha una certificazione valida fino alla fine dell’anno.