Atteso da giorni, il Dpcm pasquale - in vigore dal 6 marzo al 6 aprile - è stato ufficializzato. A presentare le nuove limitazioni, nel corso di una conferenza stampa congiunta, sono stati i ministri per gli Affari regionali e della Salute, Mariastella Gelmini e Roberto Speranza. Assieme a loro anche il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli. Di seguito tutti i punti salienti per bar, ristoranti, professionisti e clienti in base al confermato sistema delle zone colorate.
Il nuovo Dpcm è in vigore dal 6 marzo al 6 aprile
Niente riapertura la sera per i ristorantiTra le categorie rimaste a mani vuote,
rispetto alle richieste avanzate al Governo, c'è la
ristorazione. Nonostante la proposta di lasciar scegliere ai locali
quale dei due servizi attivare (cena o pomeriggio) il Governo ha optato per mantenere la linea del solo servizio a pranzo in
zona gialla. In questo modo, i locali potranno restare aperti fino alle 18 per le consumazioni e fino alle 22 sarà consentito l'asporto. Il
delivery, invece, resta permesso a ogni ora. E,
piccola novità, viene cancellato, in ogni zona, il divieto di asporto dopo le 18. Eccezioni a queste norme per autogrill, mense e ristoranti all'interno degli alberghi (ma solo per gli ospiti della struttura).
Si può stare al tavolo in quattro persone al massimo, a meno che non si tratti di conviventi.
Ma si liberalizza anche la vendita di alcool per la Movida
La liberalizzazione dell'asporto dopo le 18 sembra fatto per venire incontro alla richiesta di non ripetere l'errore degli scorsi Dpcm, che negavano la distinzione fra mescita e vendita al dettaglio. Un dettaglio non da poco che penalizzava le attività che dalle 18 alle 20 registrano mediamente il 30% del fatturato giornaliero e che nelle settimane prima della Pasqua registrano un forte e tradizionale innalzamento del lavoro. Ma questa "apertura" contiene non pochi errori perché di fatto autorizza anche la vendita di alcol.
E proprio sull'equivoco dell'asporto è però intervenuta duramente la Fipe denunciando una liberalizzazione di fatto della vendita di alcol dopo le 18. La
movida, sostiene la Fipe, si combatte evitando che i ragazzi possano assembrarsi nelle
piazze e nelle strade consumando alcol in maniera incontrollata. L’unico modo per controllare la voglia di
socialità è convogliare le persone nei luoghi dove è possibile mantenere l’ordine, ovvero i
ristoranti e i locali che devono poter rimanere aperti nelle zone gialle fino alle 22 e dove è possibile effettuare il consumo al tavolo, nel rispetto del
distanziamento sociale. In tutte le altre situazioni nessun esercizio deve poter vendere alcol dopo le 18.
Divieto di spostamento tra regioniC'è il divieto di spostamento tra le
Regioni fino al
27 marzo. Come sempre è consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Così come gli spostamenti motivati da esigenze
lavorative, ragioni di salute o situazioni di necessità. Permessa in zona
gialla e arancione, e in ambito regionale, la visita in una sola abitazione privata, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22; poi scatta il coprifuoco. Possono spostarsi due persone più i figli minori di 14 anni.
Per quanto riguarda le
seconde case, ci si può recare anche se situate in un'altra regione a patto che non sia in zona rossa o arancione scuro. Tale spostamento, però, è valido solo per il nucleo familiare. Sono vietati i viaggi per turismo. Per questo, tutte le seconde case affittate per motivi di vacanza successivamente al 14 gennaio 2021 non sono considerate mete ammissibili.
Sulle deroghe per i
ricongiungimenti nei giorni delle feste pasquali (4-5 aprile), Speranza ha affermato che «il Governo valuterà nelle prossime settimane come eventualmente adeguare le misure rispetto a un obiettivo ora lontano a livello temporale». Ma si ribadisce che «anche la festa di Pasqua ricade dentro ai limiti di validità del Dpcm».
Chiudono nei festivi e prefestivi i centri commercialiI
centri commerciali, le gallerie e i
parchi commerciali restano chiusi nei giorni festivi e prefestivi a eccezione di alcuni negozi presenti all’interno: edicole, farmacie, parafarmacie, alimentari, librerie, prodotti agricoli e florovivaistici.
Relativamente ai consumi, i negozi rimarrano chiusi solo in
zona rossa (dove viene garantito esclusivamente il commercio di prodotti essenziali). Mentre in zona gialla e
arancione tutti i negozi sono aperti, mantenendo comunque le solite misure di sicurezza: distanziamento, mascherina, ingressi contingentati. In caso di zona rossa, chiusi anche parrucchiere ed estetisti.
Ancora chiuse palestre e piscineChi attendeva la riapertura di
palestre e
piscine per ritornare a praticare la propria attività
sportiva, resterà deluso. Stessa cosa per chi pratica sport di contatto e di squadra. Consentita, invece, l'attività motoria individuale all'aperto come la camminata, la bici e la corsa. Al momento, il Cts non ritiene opportuno allentare le restrizioni in questo settore. Se le cose dovessero migliorare si potrebbe pensare almeno a lezioni individuali o su prenotazioni. Restano
chiusi anche gli impianti nei comprensori sciistici, che possono essere utilizzati solo «da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Coni, dal Cip e/o dalle rispettive federazioni».
Niente sale giochi e discoteche, riaprono in zona gialla cinema e teatri dal 27Resta
sospesa l’attività di sale giochi, scommesse, bingo e casinò. Chiuse
sale da ballo e discoteche. Le feste sono vietate, al chiuso e all’aperto, anche quelle di
matrimonio, battesimo, comunione eccetera. Rimane anche nel nuovo Dpcm la forte raccomandazione di non ricevere in casa «persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza».
Riapriranno invece cinema e teatri dal 27 marzo, ma solo in zona gialla e solo su prenotazione on line. In zona gialla "a decorrere dal 27 marzo 2021, gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi". Secondo le nuove regole "la capienza consentita non può essere superiore al 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 400 per spettacoli all’aperto e a 200 per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala".
Il nodo scuolaTra le novità principali delle nuove limitazioni c'è la stretta sulla
scuola. La scelta del Governo, che recepisce le indicazioni del Cts, è di chiudere gli istituti automaticamente in zona rossa e dare la facoltà, nelle altre aree, di interrompere le lezioni in presenza se a livello locale si raggiungono 250 casi ogni 100mila abitanti; a prescindere dal colore delle zone. Nelle regioni gialle e arancioni, dunque, la decisione viene rimandata a governatori e sindaci.
La fascia biancaCome già anticipato dall'ultimo monitoraggio, la novità è rappresentata dall'introduzione della
fascia bianca (
con la Sardegna prima Regione a raggiungere l'obiettivo). Sono in fascia bianca "le regioni che si collocano in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio basso, ove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti, all’interno delle quali cessano di applicarsi le misure relative alla sospensione o al divieto di esercizio delle attività". Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti come le manifestazioni fieristiche e i congressi nonché le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso, compresa la partecipazione di pubblico agli eventi e alle competizioni sportive.
Il bollettino del 2 marzo, numeri da terza ondata e Bologna e Como vanno in zona rossaNel frattempo, arrivano i dati del
bollettino relativi alle ultime 24 ore. Secondo le rilevazioni del ministero della Salute, in Italia sono stati registrati 17.083 nuovi casi di coronavirus e 343 vittime. Ieri erano stati 13.114 i nuovi casi e 246 i morti. I casi totali da inizio epidemia, quindi, salgono a 2.955.434, i morti a 98.288. Gli attualmente positivi sono 430.996 (+6.663 rispetto a ieri), i guariti e dimessi 2.426.150 (+10.057). Il
tasso di positività, a fronte di 335.983, ovvero 165.350 in più rispetto a ieri, si attesta al 5,1%. Da segnalare il balzo delle terapie intensive che registrano un +222 giornaliero. Parliamo di numeri ormai da terza ondata con la variante inglese che è ormai prevalente e già 15 giorni fa era la 50% dei contagi. E intando Bologna e Como passano in zona rossa.