Il fatturato del mercato immobiliare italiano cala nel 2020 del 15,2% rispetto all’anno scorso e a trascinarlo in basso è in buona parte il comparto alberghiero che, secondo le previsioni, perderà quest'anno 70% rispetto al 2019: Cali significativi anche nel terziario (-30%) e nel residenziale (-10%). A pagare dazio sono anche gli immobili commerciali (-25%) il cui mercato è stato fortemente condizionato dalla crisi generata dal covid la quale ha bloccato gli investimenti dall’estero che rappresentano il 75% degli investitori complessivi nel settore.
Crollano gli investimento nell'alberghiero
La
caduta libera dell’alberghiero è segnata dai numeri che
non ammettono repliche: 410 milioni di euro e un calo dell’80% rispetto alla prima metà del 2019. Retail che invece si è bloccato a 800 milioni di investimento nel semestre. Poi la logistica con -55% (280 milioni di euro nel semestre) che non è riuscita a limitare i danni più di tanto, nonostante il boom di acquisti commerciali nel lockdown.
Numeri - evidenziati dall’ultimo studio Bnp Paribas - che preoccupano da soli e che rischiano di assumere ulteriore negatività guardando al futuro che, in questo momento, non lascia intravedere orizzonti rosei, ma solo tanta incertezza generale.
Nel commerciale sono stati investiti poco più di 2 miliardi di euro nel secondo trimestre, ovvero -38% rispetto allo stesso periodo 2019 e -13% rispetto alla media registrata negli ultimi 5 anni. 50% in meno anche per quello che riguarda le transazioni. Semestre che così si chiude con investimenti che non superano i 3,8 miliardi contro i 5 del 2019.C’è poi una questione “geografica” e di polarizzazione. Milano regna con il 57% degli investimenti che si ferma lì, mentre a Roma va il 9% del totale. I capitali vengono dall’Italia per 1,1 miliardi di euro, per quanto riguarda invece l’estero Austria e Germania con 480 milioni investiti sono ai primi posti seguiti dagli Usa con 350 milioni.