Niente vacanze in montagna, o almeno per chi non possiede la seconda casa. Nel nuovo dcpm in dirittura di arrivo (domani alle 16 il ministro alla Salute, Roberto Speranza riferisce alla Camera le nuove misure), come anticipa il Corriere della Sera, gli alberghi e i resort di montagna saranno probabilmente chiusi per tutte le festività. Non ci sono date certe ancora, ma l’dea dell’esecutivo è blindare l’Italia dal 20 dicembre e fino al 15 gennaio. Obiettivo «evitare di ripetere a Natale gli assembramenti e i contagi da Covid-19 di Ferragosto». Anche se nelle ultime ore il premier Giuseppe Conte avrebbe riaperto anche ai ricongiungimenti famigliari come motivo di spostamento tra regioni. Tra le "aperture" del presidente del consiglio anche quella per le scuole: ipotesi di un ritorno tra i banchi il 14 dicembre. Una situazione che ricalcherà quella dell'Austria che dopo molte resistenze deciderà mercoledì di chiudere hotel e ristoranti in montagna durante le feste.
Il tutto mentre la curva sta scendendo. I nuovi casi sono 19.350 con circa 180mila tamponi, mentre i decessi nelle ultime 24 ore sono 785 (ieri 672). Tasso di positività al
Il Governo si è impegnato con le Regioni a ristorare le perdite degli albergatori
Una
possibilità che in molti speravano non si sarebbe concretizzata anche se plausibile visto che il Governo aveva chiaramente già detto no al “
pendolarismo”, puntando al
divieto di
spostamento da una
regione all’altra (sempre dal 20 dicembre).
Secco no alla proposta delle Regioni alpineUna doccia gelata dunque a
Veneto,
Piemonte,
Valle d’Aosta,
Lombardia,
Friuli-
Venezia Giulia e
Province autonome di
Bolzano e
Trento che avevano avanzato la
proposta di
aprire gli
impianti di
risalita delle
piste da
sci per gli
ospiti degli alberghi e delle seconde case.
Ristori per gli alberghiPer “ovviare”, si fa per dire, al tracollo del turismo montano, il
Governo si è impegnato con le
Regioni a
ristorare le
perdite degli
albergatori. Una misura straordinaria che sicuramente non basterà e che è destinata a scatenare polemiche e proteste.
Quarantena obbligatoria per chi rientra dall’estero
Alla linea di
rigore che il Governo sta tracciano, e che sarà messa su bianco nelle prossime ore, compare anche la
quarantena obbligatoria, dal 20 dicembre per tutti coloro che torneranno
dall’estero. Il motivo? Proprio il mancato accordo in sede europea sulla questione
vacanze sulla
neve e la paura di cosa potrebbe accadere se gli
italiani andassero a
sciare in
Austria e in
Svizzera dove impianti e piste da sci saranno aperti.
Cenone e feste solo tra conviventiAltro punto fondamentale:
cene e
feste in casa, che fare? Il governo prenderà una decisione definitiva dopo il confronto con le Camere. Il premier
Conte non vuole inserire un divieto vero e proprio di riunirsi nelle
abitazioni private, dove tra l’altro è impossibile controllare. Ma il governo è compatto sulla necessità di
vietare le
feste al
chiuso e
all’aperto e di rafforzare la raccomandazione inserita il 3 novembre nel Dpcm vigente, per convincere gli italiani a «non ricevere persone diverse dai conviventi».
Si è lungo dibattuto sull’opportunità di introdurre un
numero massimo di commensali, ma parte dei ministri frena.
Ancora in dubbio le deroghe sugli spostamentiAncora in
dubbio le
deroghe agli
spostamenti che saranno comunque consentiti solo per chi va nella casa dove è residente o dove ha il domicilio. Conte vorrebbe consentire la possibilità, con dei limiti, per raggiungere
anziani soli,
coniugi,
partner conviventi.
Ma il fronte dei
ministri contrari è però compatto anche perché, come ha sottolineato il Guardasigilli
Alfonso Bonafede, «bisogna varare norme chiare, che non si prestino a equivoci o interpretazioni personali». Come d’altronde è successo nei mesi nella definizione di “
congiunti” e “
affetti stabili”.