Francesca Zecca, vicedirettrice di Food, ha moderato un incontro con alcune manager del settore food per esaminare la situazione della presenza femminile nei ruoli dirigenziali. L’iniziativa fa seguito all’inchiesta di copertina del magazine. L’impatto del gender gap in questo settore ha, infatti, dimensioni ancora ampie rispetto alla media nazionale. Su 3200 dirigenti, le donne rappresentano il 16%. Si tratta di superare il gap, non si tratta di quote come segnale positivo giunto dal discorso del Premier Mario Draghi al Senato.
Nel food su 3200 dirigenti, le donne rappresentano il 16%
In Italia, infatti, il
Diversity Management si traduce come pari
opportunità, in realtà il significato è molto più articolato. A tutti è noto che le donne hanno qualche
difficoltà ad avere lo stesso
livello retribuito dei colleghi uomini, non mancano le considerazioni che sulle donne va tutto il peso del care giving in assenza di sostegni idonei. Molte
multinazionali invece hanno fatto della diversità e dell’inclusione non solo una leva comunicativa, ma anche fra i parametri in base a cui misurare gli
obiettivi da raggiungere. Secondo i dati
Istat nel 2020 si sono persi 444mila posti di lavoro e di questi 312mila sono attribuibili a donne e solo nel mese di dicembre su 101mila, 99mila sono donne. Dati che fanno riflettere.
Mondelez International Italia: Molte donne in ruoli chiaveSilvia Bagliani, amministratore delegato di
Mondelez International Italia, multinazionale americana, precedentemente conosciuta come Kraft Foods racconta che hanno una lunga storia legata alla
flessibilità, al lavoro in remoto in tempi più recenti e un lavoro fatto sulla cultura.
Silvia Bagliani. Fonte: Foodweb
«Abbiamo avuto due Ceo donne negli ultimi vent’anni, oggi il 25% dei direttori a livello globale sono donne e più del 40% dei manager sono donne – racconta - In Italia nel quadro dirigente la percentuale è del 44%. L’obiettivo è di arrivare al 50%. Di recente abbiamo nominato anche il primo International
Global Diversity &
Inclusion Officer. E con alcune delle nostre marche abbiamo preso posizioni molto forti con campagne impattanti».
Cirfood: Serve sostegno del Governo per diminuire il gapChiara Nasi è presidente e amministratore delegato di
Cirfood, impresa cooperativa nata negli anni ‘70 e oggi presente in 17 regioni italiane, che fornisce oltre 100 milioni di pasti ogni anno, grazie al lavoro di 13mila persone di cui il 90% è
donna.
Chiara Nasi. Fonte: Foodserviceweb
«Un
trend – spiga - che caratterizza il settore della ristorazione. La nostra impresa ha la peculiarità di annoverare nel management il 40% del personale
femminile. Anche la nostra forma giuridica, la cooperativa, permette di promuovere un modello di sviluppo partecipativo di collaborazione attiva e di condivisione e di conoscere le persone e premiare competenze, merito e capacità di ognuno. La chiusura delle scuole ha inciso tanto
sull’occupazione femminile. Una proposta del Governo potrebbe essere quella di favorire le scuole a tempo pieno per permettere alle
mammme di lavorare e, per noi, di sviluppare il mercato della ristorazione scolastica. La nuova organizzazione del lavoro se ben progettata potrebbe giocare un ruolo importante per eliminare il gap di genere e favorire l’ascesa delle donne a posizioni apicali».
Unes Supermercati: Spingere il cambiamento culturaleRossella Brenna, amministratore delegato di
Unes Supermercati da soli 18 mesi aggiunge «La grande distribuzione è un settore abbastanza giovane e per assurdo la presenza maschile è predominante, anche legata alla tipologia di lavoro che viene letto come necessità di forza fisica. In questi mesi abbiamo triplicato la presenza femminile e stiamo facendo un importante lavoro non sui direttori, ma per creare il piano di successione con ingresso di donne nella figura di
vicedirettori con l’obiettivo nel 2021 di pareggiare la presenza femminile almeno per questa figura. Prossimo obiettivo
nell’organizzazione: fare il modo che il tentativo di
cambiamento culturale sia vissuto e non venga subito».
Rossella Brenna. Fonte: EFA News
Granoro: Riconoscere i diritti delle donne soprattutto al SudCon l’amministratore delegato
Marina Mastromauro,
Granoro, azienda di famiglia in Puglia, ha adottato strategie di sviluppo e crescita con scelte che hanno coinvolto il territorio. Con Granoro Dedicato ha, infatti, iniziato un
progetto di
filiera che si è innestato in maniera naturale nella storia dell’azienda, grazie anche alla forte volontà di valorizzare e sostenere la produzione di grano duro di qualità in Puglia rispettando le esigenze di tutti. «L’alternativa che si trovano di fronte le donne di dover scegliere tra lavoro e famiglia – spiega - non è una prerogativa del Sud, in tutte le regioni si riscontrano questi problemi. Il
Sud ha bisogno di veder riconosciuto i propri diritti e pari opportunità come il Nord. Le
quote rosa sono l’ultimo strumento».
Marina Mastromauro. Fonte: Il quarto potere
Amazon Italia: Puntiamo sulle donne anche con borse di studioGiulia Poli, head of campaign and creative management di Francia, Italia e Spagna di
Amazon Italia e referente per Women@Amazon per l'Italia (affinity group aziendale che si occupa di
diversity e
inclusione sul luogo di lavoro, con particolare attenzione all'empowerment femminile) sottolinea: «Amazon ha ottenuto la certificazione Top Employer 2021, attribuito per la qualità dell'ambiente di lavoro, le opportunità di formazione e i piani di carriera offerti. Abbiamo anche istituito una
borsa di
studio Amazon
Women in Innovation per aiutare le giovani donne provenienti da contesti meno avvantaggiati a nutrire la propria ambizione di lavorare nell'innovazione e nella tecnologia, settore in cui c'è ancora molta disparità di genere, e per permettere loro di avere successo nell'economia digitale in tutta Italia e nel mondo».
Giulia Poli. Fonte: IpressLive
Metro Italia: Attenzione particolare a salute e sicurezzaTanya Kopps, amministratore delegato di
Metro Italia, racconta come l’azienda, che ha due donne nella posizione di store manager sia «impegnata da sempre ad assicurare la migliore
esperienza di
lavoro possibile, con un focus particolare quest’anno sulla salute e sicurezza delle persone: dipendenti, clienti e partner. Attenzione particolare viene anche rivolta alla
formazione e sviluppo, gestione delle
carriere».
Tanya Kopps. Fonte: Foodweb
Sinfo One: Sosteniamo le donne con istruzione e formazionePer il settore delle associazioni,
Paola Pomi, amministratore delegato di
Sinfo One e Ambassador Member of the ceo Roundtable Lead Network spiega: «La missione della rete Lead (Leading Executives Advancing Diversity) è
attrarre,
trattenere e far
progredire le donne nel settore della vendita al dettaglio e dei beni di consumo in Europa attraverso l'istruzione, la leadership e lo sviluppo del
business».
Paola Pomi. Fonte: Sinfo One
Bolton Food: Credere nel valore della diversitàUnica presenza maschile quella di
Luca Alemanno, chief Operating Officer di
Bolton Food e vicep Valore D, un network di oltre 200 aziende con settori e dimensioni diverse in Italia, nata 11 anni fa, conta 2 milioni di dipendenti con oltre 500 miliardi di fatturato. «Il nostro scopo – dice - è quello di promuovere l’equilibrio di genere e costruire un mondo professionale senza
discriminazioni. L’Italia secondo il Global Gender Gap Report 2020 del World Economic Forum per la parità tra uomini e donne si trova al 76° nel 2019 su 153 Paesi. Occorre credere nel valore della diversità».