Alberi abbattuti, serre divelte, campi sott’acqua per i nubifragi, le grandinate e le trombe d’aria che hanno colpito a macchia di leopardo le regioni del Centro Nord hanno provocato danni incalcolabili all’agricoltura. È quanto emerge dal primo bilancio della violenta ondata di maltempo effettuato da Coldiretti. L'associazione che tutela gli agricoltori ora chiede di verificare le condizioni per lo stato di calamità nelle zone agricole colpite dalla furia del clima che ha danneggiato duramente i raccolti.
«A soffrire del violento cambiamento meteo – sottolinea Coldiretti – sono state principalmente le coltivazioni di stagione in un momento in cui è in corso la vendemmia e la raccolta di frutta e verdura estive ed in autunno inizierà quella delle olive».
Serre danneggiate dal maltempo
Il maltempo flagella l'agricoltura: la conta dei danni nelle Regioni
Piemonte
In Piemonte grandine e vento si sono abbattuti nella zona di Baraggia (Biella), Bellinzago e Caltignaga in provincia di Novara con danni alle coltivazioni di riso.
Emilia Romagna
In Emilia nella zona di Parma violentissime grandinate hanno colpito Bedonia e Fontanellato, e nel Modenese il forte vento ha fatto cadere a terra una parte consistente delle pere abate con perdite fino al 50% in alcune aziende e diversi capannoni scoperchiati. Anche nel Ferrarese è iniziata la conta dei danni a pere, mais ed alcuni edifici, mentre la furia del nubifragio ha distrutto serre e coltivazioni di angurie e sfondato tetti.
Liguria
In Liguria ingenti danni nel Tigullio compreso il primo entroterra dove sono state colpite le coltivazioni olivicole, viticole e orticole per colpa della grandine, ma anche le strutture, soprattutto per quel che concerne i vetri delle serre. Nel territorio di La Spezia invece ci sono danni alle strutture, anche ingenti, per il vento, sia sulla costa che nell'entroterra.
Toscana
In Toscana nella zona di Massa Carrara sono stati colpiti vigneti con interi filari di grappoli distrutti, olive, pesche, pere e mele strappate e buttate a terra dalla furia della tempesta, disperse decine di famiglie di api, orti devastati, serre scoperchiate, tetti divelti e disagi per gli agriturismi con la stagione turistica in corso.
Lazio
Nel Lazio in provincia di Latina si contano gravi danni, che vanno da alberi di ulivo sradicati a causa del forte vento, alle coperture delle serre divelte con strutture fortemente danneggiate, ma sono state colpite anche le piantagioni di mais e le colture orticole.
Ulivi sradicati dal vento
Friuli Venezia Giulia
In Friuli Venezia Giulia il maltempo ha colpito in particolare le province di Udine e Pordenone, provocando la caduta di alberi. A San Martino al Tagliamento il vento ha scoperchiato parte del tetto di tegole di una stalla. Numerose le richieste di intervento ai Vigili del fuori, come pure nel goriziano.
Coldiretti: «La pioggia torrenziale non aiuta le campagne riarse dalla sete»
«La pioggia era attesa per combattere la siccità nelle campagne, ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa – ha premesso Coldiretti – Mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine aumentano i danni. La grandine, infatti, è l’evento climatico più grave nelle campagne per i danni irreversibili che ha provocato ai raccolti, visto che in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno intero».
Per Coldiretti quella del 2022 è la peggior estate del decennio con un drammatico aumento del +1300% fra bufere di vento, bombe d’acqua, grandinate e trombe d’aria con un impressionante impatto dei cambiamenti climatici che fra siccità e maltempo hanno già provocato vittime e oltre 6 miliardi di euro di danni all’agricoltura, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European severe weather database (Eswd).