Inaugurato a Cuneo, presso il Disafa, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, il Ciban, ovvero il primo Centro Interdipartimentale di Ricerca sul Cibo ed Antifrode. Vi sono coinvolti quattro dipartimenti e precisamente Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Giurisprudenza, Management e Veterinaria. Il suo scopo è quello di unire le diverse competenze diffusamente presenti nel sistema universitario per affrontare gli elementi di crisi che il sistema agro-alimentare dovrà affrontare nel prossimo futuro.
L'inaugurazione del Cipan, da sinistra Luca Simone Cocolin, Enrico Collida, Patrizia Manassero, Stefano Geuna
Le sfide del Ciban, il Centro interdipartimentale di ricerca su cibo e frode
Sfide che il Ciban è chiamato a vincere si identificano in aumento della popolazione mondiale, malnutrizione e malattie non trasmissibili rispettivamente nei paesi sottosviluppati e industrializzati, cambiamento climatico, scarsità d'acqua e desertificazione del suolo e la sostenibilità ambientale, economica e sociale. A livello di policy internazionale, diversi sono gli esempi di azioni volte ad affrontare questi aspetti, come per esempio i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, il programma Food2030 della Commissione Europea, e il Green Deal europeo, che mira a ridurre l’emissione di carbonio, senza ridurre la prosperità e migliorando la qualità della vita delle persone, attraverso aria e acqua più pulite, una salute migliore e un mondo naturale fiorente.
Queste linee strategiche e programmatiche sono state recepite anche dal Ministero dell'Università e della Ricerca nella definizione delle priorità del Programma Nazionale delle Ricerche (PNR) per il periodo 2021-2027. L’C in collaborazione con la provincia di Cuneo intende creare con il Ciban un ecosistema territoriale a cui possono prendere parte grandi gruppi, piccole e medie imprese e start up legate alla trasformazione industriale allo scopo di sviluppare partnership capaci di condurre progetti strategici e attrarre finanziamenti pubblici e privati. Finanziamenti il cui scopo fondamentale è quello di rafforzare le azioni di ricerca applicata e di trasferimento tecnologico dell’Università di Torino verso le imprese del settore agroalimentare, del sistema del cibo e antifrodi sviluppando anche azioni di ricerca collaborativa. Altro tema importante la formazione curriculare continua e professionalizzante con l’obiettivo di potenziare le competenze strategiche per il settore agro-alimentare anche in cooperazione con le aziende promuovendo processi di incubazione ed accelerazione di start up innovative.
Previsti anche degli eventi per far conoscere le attività del Ciban
Per sensibilizzare il tessuto sociale delle attività del Centro saranno organizzati degli eventi di promozione sul territorio. Il primo appuntamento, l’ultimo venerdi di settembre, con la U*Night, progetto europeo coordinato dall’Università di Torino, che si allinea alla Notte europea dei ricercatori, iniziativa promossa dalla Commissione Europea fin dal 2005, che coinvolge ogni anno migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei. Ulteriore attenzione verrà riservata al monitoraggio delle proposte di normazione europea in materia agroalimentare e antifrodi al fine di elaborare e proporre le norme che tengano conto delle peculiarità dell’agricoltura italiana e dei prodotti agricoli italiani. Il CIBAN è espressione della nuova convenzione dell’Università di Torino con la Provincia di Cuneo, in cui si ribadisce la stretta collaborazione tra le due istituzioni per aumentare la competitività di questi territori a livello nazionale ed internazionale. Quello di Cuneo è il primo centro a cui faranno seguito quello di Alba e Savigliano.