Il closing di Pernigotti con la multinazionale statutinense Jp Morgan slitta al 20 ottobre prossimo, “per verificare alcune formalità propedeutiche alla chiusura del deal, tra le quali l’acquisizione del decreto di cassa integrazione straordinaria. Ma nel frattempo la fabbrica Pernigotti di Novi Ligure, in Piemonte, è ripartita con la produzione, da poco meno di due settimane” - si legge su Il Sole 24 Ore. “Nella storica fabbrica di cioccolato della provincia di Alessandria si lavora a pieno regime, le maestranze sono rientrate e dalla prossima settimana si dovrebbe passare al doppio turno di lavoro proprio per poter evadere ordini e commesse della campagna natalizia in corso, in collaborazione con Walcor, azienda lombarda acquisita dal gruppo americano qualche mese fa” - prosegue Il Sole 24 Ore. Proprio l'acquisizione della multinazionale statunitense aveva posto fine a una lunga crisi, iniziata nel 2013, con l'annuncio della volontà di chiusura della fabbrica di Novi Ligure nel 2018.
Un'immagine di un prodotto Pernigotti, tratta dal profilo Facebook dell'azienda
Aprire la discussione sul rilancio industriale
I sindacati, che hanno seguito la vicenda industriale di Pernigotti dal 2018, quando venne annunciata la volontà di chiudere lo stabilimento di Novi Ligure, hanno accolto positivamente la notizia della ripresa della produzione in fabbrica. «Abbiamo seguito i lavoratori in questi mesi e ora finalmente registriamo la ripresa delle attività nel polo produttivo – ha evidenziato Raffaele Benedetto della Flai Cgil, parlando con Il Sole 24 Ore – Aspettiamo ora la chiusura dell’operazione di acquisizione di Pernigotti per poter così aprire con la proprietà la discussione sul rilancio industriale del polo produttivo e l’ampliamento delle produzioni, a cominciare dalle creme spalmabili a marchio Pernigotti, finora prodotte, con la vecchia proprietà, in Turchia».
Obiettivo garantire la piena occupazione
Il “piano industriale per il rilancio dello storico marchio del cioccolato presentato nelle settimane scorse al ministero dello Sviluppo economico da Jp Morgan Asset Management e da Walcor, prevede investimenti per 3,2 milioni destinati, tra l’altro, all’ammodernamento delle linee produttive nella fabbrica di Novi Ligure e al piano di marketing e pubblicità che la nuova proprietà, che rileva dai turchi di Toksoz, vuole sostenere per rilanciare il marchio presso Grande distribuzione e consumatori. Nero su bianco anche i volumi produttivi finora stimati, un milione e 600mila tonnellate nel 2023 per arrivare a regime a 2,9 milioni di tonnellate nei periodi successivi. L’obiettivo è di raggiungere i 20-25 milioni di ricavi nell’arco di 12-24 mesi, garantendo la piena occupazione, a regime, per gli addetti” - si legge su Il Sole 24 Ore.