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Cavatori di tartufi da proteggere: si pensa a un albo professionale

Per il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio sono i custodi del bosco. In progetto anche accordi con i ristoratori per arrivare, si spera alla Dop Tartufo Italia

 
21 aprile 2021 | 15:57

Cavatori di tartufi da proteggere: si pensa a un albo professionale

Per il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio sono i custodi del bosco. In progetto anche accordi con i ristoratori per arrivare, si spera alla Dop Tartufo Italia

21 aprile 2021 | 15:57
 

Il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio ha ricevuto questa mattina al ministero Giuseppe Cristini, fondatore dell’Accademia del tartufo nel mondo e direttore dell’omonima rivista. Al centro dell’incontro le opportunità e i progetti che avranno al centro uno dei prodotti di eccellenza del Made in Italy agroalimentare.

Da sinistra, Giuseppe Cristini e Gian Marco Centinaio Cavatori di tartufi da proteggere Si pensa a un albo professionale

Da sinistra, Giuseppe Cristini e Gian Marco Centinaio

Tra i progetti un albo professionale di cavatori di tartufo

«Il tartufo è a giusta ragione considerato re della tavola e può essere uno dei nostri ambasciatori nel mondo – ha evidenziato Centinaio - Tra i progetti che vogliamo portare avanti c’è l’istituzione di un albo professionale di cavatori di tartufo (con la cerca e la cavatura che potrebbe entrare nell’Unesco), una figura che nel nostro paese rappresenta un custode del bosco, un difensore della natura, che può essere una guida, un narratore di un territorio e dare così anche ulteriore spinta a un turismo enogastronomico che poggia sui pilastri della qualità e del rispetto della natura, che fanno la differenza fra i nostri tartufi e quelli di altri paesi. Per proteggere questa nostra ricchezza lavoreremo anche ad accordi con i ristoratori».

Tante le opportunità per la filiera

«Il tartufo italiano – ha aggiunto Cristini – ha davanti a sé tantissime opportunità: ambientali, culturali ed enogastronomiche. Un percorso che speriamo si concretizzi nella Dop Tartufo Italia. Finalmente al ministero abbiamo trovato un paladino del gusto e un alfiere del Made in Italy».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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