Ci sono delle pratiche umane, parecchie, che perlopiù preferiamo non esaminare troppo da vicino. Una di queste è la maniera in cui uccidiamo gli animali che in Occidente la grande maggioranza “carnivora” consuma. La forma di macellazione comunemente impiegata prevede lo stordimento della creatura prima della sua uccisione.
Circa il 15% della macellazione europea avviene con i due procedimenti halal e kosherTecniche di stordimento prima della macellazioneLe
tecniche più utilizzate variano a seconda dell'
animale e degli usi del luogo. Nel caso dei
bovini si tratta tipicamente o di una
scossa elettrica oppure di una
botta in
testa eseguita con una sorta di
pistola pneumatica detta “a proiettile captivo”. In entrambi i casi, la bestia viene poi fatto
dissanguare, morendo prima di riprendere conoscenza.
Halal e kosherLa pratica è stata imposta in tutta l’
Europa dall’
Ue a partire dal 1979, con alcune
eccezioni religiose. Due fedi - l’
Ebraismo e l’
Islam - non ammettono lo
stordimento, richiedendo che al momento della
macellazione l’animale sia
sano e
integro, e che l’uccisione venga inflitta
tagliandogli la
gola con un coltello affilatissimo perché la carne possa essere considerata “
halal” dagli islamici o “
kosher” dagli ebraici - cioè, conforme alle norme dietetiche.
Circa il 15% della
macellazione europea avviene con i due procedimenti halal e kosher, talmente simili che è comune che gli islamici frequentino macellerie kosher mentre gli ebraici si servano di quelle halal quando le circostanze non offrono la possibilità di rivolgersi a correligionari. Sono anche due
fedi abbastanza sotto tiro, come dimostra un grado di riflusso antisemita in Europa da una parte e il crescente sentimento antiislamico dall’altra.
Divieto belga alla macellazione halal/kosherEcco perché una recente decisione della
European Court of Justice (ECJ) che sostiene un divieto belga alla
macellazione halal/
kosher ha creato costernazione nelle due
comunità religiose. Il Rabbi
Menachem Margolin - il presidente della European Jewish Association - parlava in qualche modo anche per gli islamici quando ha dichiarato che: «La decisione mette il
benessere degli
animali al di sopra del
diritto fondamentale alla
libertà di
religione. La controversia, inevitabile, contrappone due percezioni diverse del “bene”: quella di una sorta di santa alleanza tra politically correct, animalisti, vegani/vegetariani, antisemiti/anti-islamici e tutti quelli che hanno a cuore il benessere dei nostri amici a quattro zampe si scontra con le sentite convinzioni di due importanti fedi antiche e profondamente radicate. Ad enfatizzare la divisione c’è anche il fatto che la decisione della Ecj sia contraria al parere espresso lo scorso settembre dall’Avvocatura Generale della Ue secondo la quale: “Gli stati dell’Unione sono obbligati a rispettare le convinzioni degli aderenti all’Islam e all’Ebraismo riguardo alla macellazione rituale».
La
questione,
difficile e forse senza una soluzione nel nostro mondo sempre più laicizzato, riassume tutta una serie di problemi che riguardano il
diritto delle
maggioranze - ma anche delle minoranze - di imporre le proprie convinzioni ai concittadini che la vedono in maniera diversa. Il commento di
Dan Jørgensen, attualmente titolare del dicastero del Clima ed Energia nel
Governo danese, riassume con chiarezza una delle due posizioni: «I
diritti degli
animali vengono prima della religione», dichiara il Ministro. È così?