Ricetta a base di brodo, spaghetti di frumento e verdure con carne o pesce, fu inventata in Cina e portata nel Paese del Sol Levante durante la Seconda Guerra Mondiale.
La sua preparazione richiede maestria e si basa su un complesso equilibrio di colori, sapori e consistenze. All’apparenza un piatto semplice, composto essenzialmente da tre ingredienti: il brodo, i noodles (spaghetti di frumento) e le diverse guarnizioni. Il ramen è qualcosa di più di una semplice zuppa fumante. La sua essenza viene raccontata da Abby, la protagonista di Ramen Girl, una romantica commedia di produzione americana del 2008.
Il ramen è un piatto che si sta affermando anche in Italia
“Una ciotola di Ramen contiene un intero universo, la vita dal mare, dalle montagne e dalla terra. Tutte queste vite insieme fanno il Ramen. Tutte esistono in perfetta armonia. E tutto viene tenuto insieme dal brodo, che dà vita al Ramen.”
L’origine del piatto lo si deve alla cucina cinese, anche se il percorso storico millenario rimane difficile da stabilire e si fonde tra leggende e diverse situazioni politiche ed economiche. Furono i soldati giapponesi che avevano combattuto in Cina durante la Seconda Guerra Mondiale a portarli in patria. Chiamati shina soba (spaghetti cinesi), presero il nome giapponese di ramen negli anni Cinquanta. Per molto tempo vennero considerati una pietanza da mangiare fuori casa, solo nel 1958 divennero alla portata di tutte le famiglie, grazie all’invenzione del ramen istantaneo da parte dell’imprenditore giapponese Momofuko Ando e successivamente nel 1971 del cup noodle, cioè il primo ramen istantaneo servito in una ciotola usa e getta. Nel 1995 ha superato i confini della Terra a bordo dello Space Shuttle Discovery e da qualche tempo è disponibile sugli scaffali dei nostri supermercati.
Il brodo, cuore del ramen, dona al piatto il suo indistinguibile sapore. Può essere preparato usando diversi tipi di carne, pesce, aromi e verdure. Vi sono varie tipologie di noodles distinti in base alla forma e vengono scelti a seconda del tipo di brodo usato, perché la loro forma influisce sul sapore. Nel ramen non possono certamente mancare le guarnizioni: la scelta non segue una regola precisa, ma varia a seconda delle suggestioni dello chef. Le più conosciute sono: il chashu (pancia di maiale brasata), i germogli di bambù fermentati, le uova bollite, le cipolle verdi tritate, i funghi e il narutomaki (panetti di pesce lavorato).
Il fenomento del ramen, con gli anni, è diventato un vero e proprio culto, tanto che in tutto il Giappone si trovano dei musei interamente dedicati a questo piatto nazionale. A Ikeda, nella prefettura di Osaka, troviamo il Cup Noodles, diecimila metri quadrati dedicati al ramen confezionato nel contenitore di cartone. A Yokohama dal 1994 lo Shin-Yokohama Raumen Museum, un vero e proprio parco tematico. Non manca neppure il Ramen Expo ad Osaka nel sito espositivo dell’Expo mondiale del 1970.
Sono tre i ristoranti di ramen della guida Michelin a Tokyo nel 2019 tra cui Tsuta, con solo nove posti a sedere primo ad ottenerla nel 2016.