La tendinite da tastiera si può combattere con la postura
Dita che cliccano, che toccano gli schermi, che scorrono sempre più veloci sulla tastiera. Ormai sono in pochi a non passare molte ore con le mani impegnate con gli strumenti tecnologici come smartphone e computer
15 settembre 2019 | 14:05
E per alcuni l’utilizzo continuo dei dispositivi hi tech potrebbe essere più rischioso di altri «facendo emergere dei disturbi latenti come una tendinite del polso o delle dita, un quadro che riscontriamo soprattutto fra i giovani che scrivono su tastiere di ridotte dimensioni o che giocano a lungo ai videogame», spiega Alberto Lazzerini, responsabile della Unità Operativa di Chirurgia della mano di Humanitas. I rimedi però ci sono e, a volte, può essere sufficiente correggere la postura alla scrivania. Eccoli in un articolo di Humanitas Salute, che riportiamo integralmente.
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Nella letteratura scientifica si parla da anni di “pollice da smartphone” per indicare il dolore a carico del primo dito riconducibile all’utilizzo della tecnologia. È una dicitura gergale per riferirsi a una forma di tendinite: “Si tratta di una condizione non causata direttamente dalla tecnologia ma favorita da un suo utilizzo estensivo. La tendinite dei flessori può evolvere infatti in quella condizione nota comunemente come “dito a scatto”, ovvero la tenosinovite stenosante caratterizzata da infiammazione cronica dei tendini delle dita e della guaina che li ricopre”, sottolinea il dottor Lazzerini.
L’overdose di tecnologia potrebbe far affiorare anche i sintomi delle due principali sindromi da compressione di nervi: quella del tunnel carpale e quella del canale cubitale. Anche in questi casi, però, non si tratta di un rapporto causa/effetto: «Così come il dormire in una posizione scomoda può far emergere l’intorpidimento o il formicolio tipici della sindrome del tunnel carpale, anche l’utilizzo del mouse potrebbe avere lo stesso effetto - ricorda l’esperto - E, ancora, tenere per molte ore, tutti i giorni, il braccio piegato per accostare il telefono all’orecchio potrebbe causare una tensione al nervo ulnare nei soggetti che presentano un canale cubitale più stretto del livello fisiologico».
L’utilizzo della tecnologia può dunque lasciare in eredità la comparsa di dolori crampiformi a dita, polso, avambraccio e l’indolenzimento muscolare. Che fare per contenere questo rischio? «Il primo passo è quello di ridurre lo stress che l’utilizzo dei devices tecnologici provoca a mano e polso. È bene osservare delle pause o anche semplicemente modificare la postura quando si sta seduti davanti al Pc: molte tendiniti del polso si risolvono semplicemente alzando o abbassando la sedia».
«Ancora, potrebbe essere vantaggioso servirsi di mouse con la rotella oppure evitare di posizionare questo strumento davanti alla tastiera ma di tenerlo sempre al lato. E se dovesse essere necessario - conclude Lazzerini - è utile il ricorso alla terapia farmacologica con antinfiammatori e la fisioterapia».
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Nella letteratura scientifica si parla da anni di “pollice da smartphone” per indicare il dolore a carico del primo dito riconducibile all’utilizzo della tecnologia. È una dicitura gergale per riferirsi a una forma di tendinite: “Si tratta di una condizione non causata direttamente dalla tecnologia ma favorita da un suo utilizzo estensivo. La tendinite dei flessori può evolvere infatti in quella condizione nota comunemente come “dito a scatto”, ovvero la tenosinovite stenosante caratterizzata da infiammazione cronica dei tendini delle dita e della guaina che li ricopre”, sottolinea il dottor Lazzerini.
L’overdose di tecnologia potrebbe far affiorare anche i sintomi delle due principali sindromi da compressione di nervi: quella del tunnel carpale e quella del canale cubitale. Anche in questi casi, però, non si tratta di un rapporto causa/effetto: «Così come il dormire in una posizione scomoda può far emergere l’intorpidimento o il formicolio tipici della sindrome del tunnel carpale, anche l’utilizzo del mouse potrebbe avere lo stesso effetto - ricorda l’esperto - E, ancora, tenere per molte ore, tutti i giorni, il braccio piegato per accostare il telefono all’orecchio potrebbe causare una tensione al nervo ulnare nei soggetti che presentano un canale cubitale più stretto del livello fisiologico».
L’utilizzo della tecnologia può dunque lasciare in eredità la comparsa di dolori crampiformi a dita, polso, avambraccio e l’indolenzimento muscolare. Che fare per contenere questo rischio? «Il primo passo è quello di ridurre lo stress che l’utilizzo dei devices tecnologici provoca a mano e polso. È bene osservare delle pause o anche semplicemente modificare la postura quando si sta seduti davanti al Pc: molte tendiniti del polso si risolvono semplicemente alzando o abbassando la sedia».
«Ancora, potrebbe essere vantaggioso servirsi di mouse con la rotella oppure evitare di posizionare questo strumento davanti alla tastiera ma di tenerlo sempre al lato. E se dovesse essere necessario - conclude Lazzerini - è utile il ricorso alla terapia farmacologica con antinfiammatori e la fisioterapia».
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Alberto Lupini
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