Riflessi del sole sulla neve: ecco i rischi e come proteggersi
Le possibilità sono tante per passare una bella giornata sulla neve, ma è importante sapere che i paesaggi innevati riflettono fino all'80% delle radiazioni ultraviolette: ecco i rischi
Con l'inverno e l'abbassamento delle temperature arriva anche la neve sulle montagne e molti italiani partono per la settimana bianca e si preparano a praticare uno degli sport più popolari del Paese, lo sci.
Le possibilità sono tante per passare una bella giornata sulla neve e l'Italia è il terzo paese europeo in termini di rotte invernali, solo dopo Svizzera e Austria. Ma è importante sapere che i paesaggi innevati riflettono fino all'80% delle radiazioni ultraviolette (UV), quattro volte di più rispetto all'acqua. Inoltre e le radiazioni UV aumentano del 10% ogni 1.000 metri di altitudine a causa della diminuzione dell'assorbimento atmosferico; per cui gli occhi, se non si adottano misure di prevenzione e protezione, possono essere colpiti in modo irreversibile, cosa che è necessario prendere molto sul serio.
Riflessi solari sulla neve: i rischi
Secondo i dati forniti da www.clinicabaviera.it, una delle più importanti aziende oftalmologiche in Europa, tre italiani su dieci non proteggono adeguatamente gli occhi quando vanno sulla neve. È quindi importante conoscere gli effetti negativi che il riflesso della neve può avere sugli occhi e quali problemi visivi può causare:
- Fotocheratite o cecità da neve
Si tratta di una cecità temporanea che può comparire cinque ore dopo l'esposizione al sole sulla neve. È caratterizzata da occhi arrossati, eccessiva sensibilità alla luce intensa, lacrimazione inarrestabile e sensazione di avere qualcosa all'interno dell'occhio. Sono necessarie almeno 2 ore di esposizione non protetta ai raggi ultravioletti per sviluppare questa perdita temporanea della vista.
Il termine "cecità da neve" è anche attribuito al congelamento della superficie della cornea, nonché a ciò che accade quando la superficie della cornea si secca eccessivamente a causa dell'aria notevolmente secca. Questa condizione è solitamente associata alla pratica dello sci, all’uso della motoslitta e all'alpinismo.
- Cataratta o danni alla retina
Questo tipo di lesione non è immediata come la cecità da neve, ma è cumulativa. In altre parole, quando gli occhi non sono protetti con occhiali specifici per la neve, può comparire a medio o lungo termine.
Una protezione inadeguata o scarsa può accelerare l'insorgenza della cataratta, soprattutto nelle persone di età superiore ai 45 anni. L'esposizione ai raggi UV può anche causare danni alla retina o degenerazione maculare.
- Pterigio o degenerazioni congiuntivali
Anche una protezione degli occhi inadeguata o carente può essere fonte di gravi complicazioni quando si va sulla neve. Le lesioni degenerative della congiuntiva, come lo pterigio, hanno maggiori probabilità di svilupparsi nell'area oculare, così come i tumori o addirittura alcune forme di carcinoma congiuntivale.
Come proteggersi dal sole in montagna
Compresi i rischi, come possiamo proteggerci? Gli esperti di Clinica Baviera danno una serie di consigli affinché una bella giornata sulla neve non comprometta la propria salute visiva:
- Indossare occhiali da neve
Il primo e più importante consiglio è quello di indossare sempre gli occhiali da neve. E non solo se si pratica un qualsiasi sport, è consigliato anche a chiunque abbia intenzione di trascorrere la giornata sulla neve, anche se si vuole semplicemente fare una passeggiata in montagna. Questi occhiali devono soddisfare determinati requisiti per evitare problemi agli occhi:
- Proteggere il più possibile. Oltre agli occhi, devono coprire gran parte del viso per proteggere dal freddo e dalla neve e per evitare che eventuali particelle entrino negli occhi e provochino lesioni.
- Devono essere realizzati con buoni materiali. Devono inoltre essere omologati, avere il marchio CE ed essere acquistati in uno negozio specializzato.
- Devono avere un trattamento antiappannamento e una protezione solare per proteggere dalla rifrazione della neve. Il filtro solare dovrebbe essere 4, ovvero la protezione più alta.
- Devono essere della misura giusta e adattarsi alla forma del viso, altrimenti possono cadere.
- Le lenti devono essere polarizzate per ridurre i riflessi della luce.
Queste caratteristiche sono essenziali per le mascherine da sci, ma anche per gli occhiali da sole che alcune persone usano quando non sciano; il riflesso della neve si produce comunque ed è necessario continuare a prendersi cura della propria salute visiva in quei momenti. La montatura deve essere il più possibile avvolgente e le aste devono essere ampie.
- Usare la protezione solare, soprattutto sulle palpebre
La protezione solare va sempre usata, sia che ci si trovi sulla neve o meno, ma sulla neve il rischio di scottature è più elevato. Occorre prestare particolare attenzione alla zona delle palpebre, che spesso non è protetta. Le scottature in questa parte degli occhi non influiscono solo sulla pelle, ma anche sulla salute della vista. È importante riapplicare la protezione solare dopo poche ore, anche se il cielo è nuvoloso.
- Indossare un cappello o una visiera
Anche sulla neve è importante indossare un cappello o una visiera, soprattutto quando si smette di sciare, quando si toglie il casco. È importante indossare un berretto o una visiera anche quando si fa una passeggiata o ci si siede su una terrazza per rilassarsi.
- Non guardare il sole
Non guardare mai direttamente il sole, anche quando si pensa che non sia dannoso, come al tramonto, perché può causare danni permanenti alla retina.
- Rilassarsi a casa
Non è solo importante evitare l'esposizione prolungata ai raggi UV, è anche opportuno far riposare gli occhi, togliere le lenti a contatto se le si indossa e allontanarsi dal sole di tanto in tanto. Bisogna sapere come combinare lo sport e il tempo libero sulla neve con le giuste pause in camera o godersi le strutture di un hotel di montagna, ma al chiuso.
- Freddo e idratazione
È molto utile, dopo una giornata sulla neve chiudere gli occhi e coprirli con un panno freddo per rilassarsi. È inoltre opportuno idratare e rinfrescare gli occhi con lacrime artificiali.
- Analgesici e antibiotici
Il ricorso a farmaci antidolorifici o a gocce antibiotiche, purché consigliati da un oculista, può alleviare notevolmente alcuni dei fastidi causati dall'esposizione prolungata ai raggi UV.
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Alberto Lupini
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