Ridurre l’acidità di stomaco grazie ai cibi alcalini
L’acidità di stomaco riguarda molte persone, e sempre di più sono oggi le soluzioni consigliate per attenuarne i sintomi. Una dieta ricca di cibi alcalini può aiutare l’organismo a combatterla
22 ottobre 2020 | 16:32
Il cibo è parte di noi e del nostro organismo, e influisce attivamente sul funzionamento del nostro bioritmo, sulle funzionalità dell’organismo, sul nostro umore e sull’attività cerebrale. Per questo motivo, avere coscienza del funzionamento della chimica dei fluidi vitali può essere di grande aiuto nel contenimento di alcuni importanti e comuni disturbi, come la gastrite. Molti sostengono che tra i rimedi per l’acidità di stomaco, infatti, vi sia la dieta alcalina, ovvero un regime alimentare che - ne contesto di un’alimentazione sana, regolare ed completa - privilegia gli alimenti con pH basico.
UNA PREMESSA: COS’È IL pH E COME SI SUDDIVIDE
Per pH si intende una speciale gradazione con la quale si misura l’acidità degli alimenti (e non solo): la sigla sta, traducendo liberamente dal tedesco, per “potenza dell’idrogeno” e la misurazione avviene attraverso una scala che va dal valore 0 (molto acido) fino a un massimo di 14.14 (molto alcalino). Tutti gli alimenti hanno una particolare e specifica composizione chimica, e con questa anche un determinato grado di acidità. Poiché l’organismo, nella maggior parte dei casi, deve conservare un certo equilibrio, solitamente si consiglia di seguire una dieta che non sia sbilanciata a favore di alimenti acidi (con valori della scala inferiori a 7) o basici, ovvero alcalini (con valori superiori a 7).
Tuttavia, cellule, organi e apparati funzionano correttamente quando il loro pH tende al basico, perché l’organismo è strutturato in modo che sia fisiologicamente sempre leggermente alcalino (con un valore di pH che resta, di norma tra il 7.1 e il 7.5). Quando però compiamo le normali attività fisiologiche - come, appunto, mangiare - si determina un ambiente tendente all’acido, con ovvie ripercussioni anche sull’apparato digerente. Nello stomaco, infatti, c’è uno dei pochissimi ambienti fortemente acidi del nostro organismo, con un valore che oscilla tra l’1 e l’1,6.
ALIMENTAZIONE ALCALINA E DOVE TROVARLA
Un regime alimentare a base alcalina può contribuire a ristabilire un corretto equilibrio nell’organismo: è sufficiente preferire cibi alcalini, naturalmente ricchi di potassio, magnesio e calcio. Come regola generale è bene sapere che di norma la carne, la frutta e i prodotti confezionati sono quelli più inclini ad avere un pH acidificante, per cui seguire un regime a base alcalina tendenzialmente vuol dire prediligere verdure e legumi, quindi un’alimentazione prevalentemente vegetale. Tuttavia il giusto equilibrio non è quello totalmente sbilanciato a favore dei cibi alcalini: tendenzialmente si ritiene corretta un’alimentazione basata sull’assunzione del 70% di alimenti basici, del 20% di alimenti acidi e del restante 10% di alimenti neutri.
Tra i principali alimenti alcalini possiamo elencare le verdure, specialmente quelle a foglia larga (spinaci, bietole, cavolo, insalata), e quelle ricche di acqua (come i cetrioli); ottimi anche alcuni tuberi, tra cui patate, cipolle, carote e zucca. Molta frutta è invece da evitare: sono in sostanza i frutti acidi come gli agrumi, la mela verde, i frutti di bosco; via libera invece a mele gialle, banane, datteri, e frutta secca. Particolarmente indicati per una dieta a base alcalina sono anche i cereali integrali, e tra questi i migliori sono quelli a ridotto contenuto di glutine (riso integrale, grano saraceno, quinoa, miglio e amaranto).
Nel momento in cui avvertiamo un peggioramento dei sintomi dell’acidità di stomaco, possiamo incrementare la percentuale di alimenti basici introducendo nella dieta anche i cosiddetti superfoodalcalinizzanti: tra quelli più semplici da reperire in commercio ricordiamo il succo di aloe, l’olio di semi di lino, alcune spezie come curcuma e zenzero, molti tipi di alghe (alga kombu, alga wakame, la spirulina, l’alga cochayuyu).
CONSIGLI E SUGGERIMENTI
Un discorso a parte merita il limone che, pur essendo un alimento fortemente acido, come tutti gli agrumi, è capace di innescare nello stomaco una reazione chimica basica: per questo è consigliato come alimento alcalinizzante. Un buon modo per assumerlo, ad esempio, è quello di bere un bicchiere di acqua con del limone spremuto al momento, la mattina presto, prima di fare colazione.
Gli acidi contenuti nella frutta, in generale, sono quelli detti deboli (acido malico, acido citrico e acido tartarico): sono, ovvero, acidi che per alcuni soggetti possono essere particolarmente ostici nel processo digestivo, tanto da causare a volte fenomeni di iperacidosi: da evitare assolutamente nel caso in cui si soffra già di gastrite e acidità di stomaco. Per contrastare l’acidosi, è buona norma consumare alimenti fortemente alcalinizzanti. Un ultimo consiglio per aumentare il proprio pH è quello di assumere acqua ionizzata: l’acqua pura è infatti di natura un elemento leggermente alcalino (il suo pH è di circa 7,01), ma tramite un particolare apparecchio (lo ionizzatore di acqua) che è possibile installare sul rubinetto di casa, il suo valore può aumentare fino a 8-10.
Alcuni cibi alcalini
UNA PREMESSA: COS’È IL pH E COME SI SUDDIVIDE
Per pH si intende una speciale gradazione con la quale si misura l’acidità degli alimenti (e non solo): la sigla sta, traducendo liberamente dal tedesco, per “potenza dell’idrogeno” e la misurazione avviene attraverso una scala che va dal valore 0 (molto acido) fino a un massimo di 14.14 (molto alcalino). Tutti gli alimenti hanno una particolare e specifica composizione chimica, e con questa anche un determinato grado di acidità. Poiché l’organismo, nella maggior parte dei casi, deve conservare un certo equilibrio, solitamente si consiglia di seguire una dieta che non sia sbilanciata a favore di alimenti acidi (con valori della scala inferiori a 7) o basici, ovvero alcalini (con valori superiori a 7).
Tuttavia, cellule, organi e apparati funzionano correttamente quando il loro pH tende al basico, perché l’organismo è strutturato in modo che sia fisiologicamente sempre leggermente alcalino (con un valore di pH che resta, di norma tra il 7.1 e il 7.5). Quando però compiamo le normali attività fisiologiche - come, appunto, mangiare - si determina un ambiente tendente all’acido, con ovvie ripercussioni anche sull’apparato digerente. Nello stomaco, infatti, c’è uno dei pochissimi ambienti fortemente acidi del nostro organismo, con un valore che oscilla tra l’1 e l’1,6.
ALIMENTAZIONE ALCALINA E DOVE TROVARLA
Un regime alimentare a base alcalina può contribuire a ristabilire un corretto equilibrio nell’organismo: è sufficiente preferire cibi alcalini, naturalmente ricchi di potassio, magnesio e calcio. Come regola generale è bene sapere che di norma la carne, la frutta e i prodotti confezionati sono quelli più inclini ad avere un pH acidificante, per cui seguire un regime a base alcalina tendenzialmente vuol dire prediligere verdure e legumi, quindi un’alimentazione prevalentemente vegetale. Tuttavia il giusto equilibrio non è quello totalmente sbilanciato a favore dei cibi alcalini: tendenzialmente si ritiene corretta un’alimentazione basata sull’assunzione del 70% di alimenti basici, del 20% di alimenti acidi e del restante 10% di alimenti neutri.
Tra i principali alimenti alcalini possiamo elencare le verdure, specialmente quelle a foglia larga (spinaci, bietole, cavolo, insalata), e quelle ricche di acqua (come i cetrioli); ottimi anche alcuni tuberi, tra cui patate, cipolle, carote e zucca. Molta frutta è invece da evitare: sono in sostanza i frutti acidi come gli agrumi, la mela verde, i frutti di bosco; via libera invece a mele gialle, banane, datteri, e frutta secca. Particolarmente indicati per una dieta a base alcalina sono anche i cereali integrali, e tra questi i migliori sono quelli a ridotto contenuto di glutine (riso integrale, grano saraceno, quinoa, miglio e amaranto).
Nel momento in cui avvertiamo un peggioramento dei sintomi dell’acidità di stomaco, possiamo incrementare la percentuale di alimenti basici introducendo nella dieta anche i cosiddetti superfoodalcalinizzanti: tra quelli più semplici da reperire in commercio ricordiamo il succo di aloe, l’olio di semi di lino, alcune spezie come curcuma e zenzero, molti tipi di alghe (alga kombu, alga wakame, la spirulina, l’alga cochayuyu).
CONSIGLI E SUGGERIMENTI
Un discorso a parte merita il limone che, pur essendo un alimento fortemente acido, come tutti gli agrumi, è capace di innescare nello stomaco una reazione chimica basica: per questo è consigliato come alimento alcalinizzante. Un buon modo per assumerlo, ad esempio, è quello di bere un bicchiere di acqua con del limone spremuto al momento, la mattina presto, prima di fare colazione.
Gli acidi contenuti nella frutta, in generale, sono quelli detti deboli (acido malico, acido citrico e acido tartarico): sono, ovvero, acidi che per alcuni soggetti possono essere particolarmente ostici nel processo digestivo, tanto da causare a volte fenomeni di iperacidosi: da evitare assolutamente nel caso in cui si soffra già di gastrite e acidità di stomaco. Per contrastare l’acidosi, è buona norma consumare alimenti fortemente alcalinizzanti. Un ultimo consiglio per aumentare il proprio pH è quello di assumere acqua ionizzata: l’acqua pura è infatti di natura un elemento leggermente alcalino (il suo pH è di circa 7,01), ma tramite un particolare apparecchio (lo ionizzatore di acqua) che è possibile installare sul rubinetto di casa, il suo valore può aumentare fino a 8-10.
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Alberto Lupini
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