Piede diabetico: segni e sintomi

Quasi un quinto dei pazienti diabetici possono sviluppare questo tipo di lesioni. Fortunatamente di solito sono guaribili grazie a una diagnosi tempestiva

03 giugno 2022 | 14:31

Quasi 2 pazienti diabetici su 10 possono sviluppare lesioni note come piede diabetico. Le lesioni sono guaribili nella stragrande maggioranza dei casi, grazie a diagnosi tempestive e trattamenti mirati.

Lo spiega il dottor Davide Colli, podologo di Humanitas San Pio X in un articolo di Humanitas salute che pubblichiamo integralmente: «Il diabete può portare a gravi lesioni a carico del piede che hanno cause diverse, neuropatica o vascolare. In base alla causa, varia il trattamento che nel 90% dei casi è risolutivo, specie se la diagnosi è precoce. Importante però è che il paziente sappia riconoscere i segni e sintomi del piede diabetico, e che si rivolga tempestivamente al proprio medico».

Piede diabetico: i segnali da non sottovalutare

«Prima di arrivare alla formazione delle lesioni tipiche del piede diabetico quali ulcere sulla cute di gamba e piede, con possibile rischio di infezioni ed eventuale necessità di amputazione di parte del piede o dell’arto, si possono avere manifestazioni con segni e sintomi lievi, quali una sensazione di formicolio ai piedi, il dolore ai polpacci quando si cammina, la sensazione di avere freddo ai piedi nonostante al tatto la pelle risulti calda, oppure avere gambe e piedi irrequieti, anche quando si è a letto. Inoltre, la sensazione di lesioni sulla pelle simili a ematomi o macchie può essere un ulteriore sintomo da non sottovalutare.

Essendo il piede diabetico una complicanza della malattia diabetica, sono spesso presenti contemporaneamente problemi di tipo neuropatico e vascolare, ma anche scompenso della glicemia, insufficienza renale cronica, cardiopatia ischemica o altri problemi che richiedono un approccio multidisciplinare con più specialisti, come il chirurgo vascolare, il radiologo, l’ortopedico, il diabetologo, il nefrologo, il cardiologo, il podologo e l’infermiere. Nel modello minimo, il team di cura del piede diabetico è composto da un medico, un infermiere e/o un podologo, queste figure centrali hanno anche il compito di quanti?care il rischio ulcerativo dei pazienti con screening specifici», continua l’esperto.

Il trattamento

Sulla base dei sintomi, dei segni sulla pelle, di test e di esami specifici, il team multidisciplinare può stabilire la causa e iniziare il trattamento, che può essere chirurgico o non chirurgico-conservativo.

«Se sintomi e lesioni sono di natura ischemica, ovvero vascolare da arteriopatia, e di entità severa, per salvare il piede e l’arto è necessario l’intervento chirurgico di rivascolarizzazione o bypass che si effettua in regime di degenza, mentre in caso di infezioni, per riparare i tessuti serve la “pulizia chirurgica” dell’infezione. Dopo la chirurgia, il paziente necessita di medicazioni e cure che vengono effettuate ambulatorialmente e di indossare ausili come tutori o scarpe da medicazione, fino alla completa guarigione. In casi meno gravi, ovvero di piccole lesioni al piede o alla gamba, possono essere curate conservativamente con medicazioni ambulatoriali e con l’utilizzo delle dovute calzature da medicazione».

 

 

Piede diabetico: 10 consigli

«Non tutte le persone diabetiche svilupperanno il piede diabetico, ma tutti i diabetici dovranno imparare a prendersi cura dei loro piedi», sottolinea il dottor Colli. «Non solo come prevenzione per evitare la formazione delle ulcere, ma anche per evitare il rischio elevato che dopo l’intervento se ne formino di nuove. Il podologo riveste un ruolo importante nella prevenzione delle ulcere del piede diabetico: si occupa del corretto taglio delle unghie e rimozione delle callosità, di fornire consigli sulla detersione e cura della cute, ma anche di consigliare le corrette calzature e plantari al fine di prevenzione le ulcere tipiche del piede diabetico».

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Alberto Lupini


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