Nodo in gola “da reflusso”: cos'è e cosa fare se si presenta
Spesso associato all'ansia, la causa è spesso riscontrabile nel reflusso gastro-esofageo. Come curarlo? Con una terapia farmacologica per ridurre l'acidità
A molte persone sarà capitato, nel corso della vita, di sentire di avere la sensazione di un “nodo in gola”.
Spesso associato all’ansia, il nodo in gola è una sensazione di un corpo estraneo, la cui causa si può spesso riscontrare nel reflusso gastro-esofageo.
Ma come trattare questo fastidio? Ne parla il dottor Benedetto Mangiavillano, responsabile della Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Humanitas Mater Domini, in un articolo di Humanitas Salute che riportiamo di seguito integralmente.
Nodo in gola causa del reflusso: quali sono i sintomi?
La sensazione di avere un “nodo in gola” è accompagnata da una sintomatologia che, se collegata al reflusso, è abbastanza riconoscibile. Tra i sintomi da nodo in gola da reflusso troviamo:
– dolore intercostale;
– bruciore retrosternale, causato dall’infiammazione posteriore allo sterno;
– muco in gola;
– tosse secca;
– tachicardia dopo i pasti;
– sensazione di fame d’aria.
Nodo in gola causa del reflusso: come si cura?
Il nodo in gola, manifestandosi con una sensazione di costrizione localizzata, spesso accompagnata da raucedine, abbassamento del tono della voce, tosse secca e necessità di schiarirsi la voce, potrebbe spingere il paziente a rivolgersi in primis allo specialista otorinolaringoiatra.
Una volta, però, concordata la natura del nodo in gola – in questo caso prodotto dal reflusso gastro-esofageo – lo specialista di riferimento diventa lo specialista in gastroenterologia.
Il gastroenterologo potrà proporre, previa una sua valutazione, una terapia farmacologica per ridurre l’acidità dei succhi gastrici.
Nodo in gola e cambio di stagione
Il nodo in gola causato da reflusso gastro-esofageo potrebbe peggiorare con il cambio stagione: ciò riguarda sia il periodo di inizio primavera, sia l’inizio della stagione autunnale.
La patologia, inoltre, tende a essere associata allo stile di vita e all’alimentazione. Una persona con uno stile di vita sedentario è maggiormente a rischio di reflusso gastroesofageo rispetto a una persona dallo stile di vita dinamico.
Per quanto riguarda l’alimentazione, esistono alimenti che possono considerevolmente aumentarne i sintomi. Tra i tanti indichiamo alimenti come pomodori, kiwi, agrumi, caffè consumati a digiuno, oppure liquirizia, cioccolato, menta, vino bianco fermo e mosso, superalcolici, bevande gassate e tè.
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Alberto Lupini
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