I centrifugati che fanno bene? A base di verdura, con un pizzico di spezie
Specialmente per i malati tumorali, i centrifugati di frutta non sono consigliati. Molto meglio quelli con verdure di stagione. E se troppo insipidi possono essere rinvigoriti da spezie come zenzero e curcuma
Anguria, pesche, melone, prugne... Sono tutti i frutti dell'estate, che spesso amiamo mettere in un estrattore come ingredienti per i nostri succhi, per rinfrescarci in queste calde giornate d'agosto. Ebbene, è una buona idea, ma non vale per tutti. Può infatti creare più danni che altro per i pazienti oncologici.
Il glucosio nella frutta e la reazione delle cellule tumorali
Le cellule tumorali infatti consumano molto più glucosio di quelle normali; inoltre sempre più studi evidenziano che chi ha la glicemia un po' più alta si ammala di più (ad esempio, chi soffre di diabete) e se si è ammalato può avere una prognosi peggiore. Tenere bassa la glicemia, inoltre, aiuta a controllare i livelli di insulina - fattori di crescita cellulare.
Meglio evitare allora la frutta molto zuccherina, che contribuisce ad aumentare il carico glicemico: «Preparare estratti e centrifugati con la frutta di stagione - spiega a La Repubblica Anna Villarini, biologa nutrizionista e ricercatrice all'Istituto nazionale dei turismo di Milano - non è una buona scelta perché si concentrano troppo gli zuccheri semplici contenuti nella frutta, tant'è vero che non sono consigliati neppure in prevenzione».
Un'eccezione c'è, ma è lieve: «Le centrifughe - risponde Debora Guerra, biologa nutrizionista - a volte sono indicate in pazienti che necessitano di un ridotto apporto di fibre, ma solo in via transitoria. E occorre che vengano composte per l'80% da verdura e solo per il 20% da frutta».
Estratti e frutti interni: la differenza sta nell'apporto di sostanze nutritive
Non bisogna infatti dimenticare che esiste una grande differenza tra il contenuto di sostanze nutritive negli estratti e quello della frutta e verdura intere: «La differenza principale sta nel fatto che - spiega Villarini - attraverso il contatto con le parti metalliche degli estrattori e delle centrifughe si perdono alcune sostanze nutritive, con un conseguente impoverimento di fibre. Ecco perché gli estratti e i centrifugati non sono analoghi al frutto o alla verdura intera».
Senza considerare un aspetto altrettanto importante ed attuale, lo spreco alimentare: «Per fare un bicchiere di estratto c'è bisogno di molta frutta e verdura, mentre se mangiassi la frutta intera ne mangerei una porzione soltanto. Inoltre, dovendo utilizzare quantità maggiori di ingredienti, aumenta ancora di più la quantità di zuccheri che si bevono, senza però aver assimilato tutte le preziose sostanze nutrizionali contenute nel frutto o nella verdura interi».
I centrifugati di verdure
Attenzione però: queste parole non condannano i centrifugati in generale, solo li delimitano. Se infatti si sente il bisogno di rinfrescarsi a causa del caldo, bevendo un estratto ad esempio, è necessario che gli ingredienti di questo siano solo verdure: «Vanno bene tutte le verdure di stagione - spiega Vallirini - perché comunque sono meno ricche di zuccheri rispetto alla frutta, e piene di tantissimi altri nutrienti».
Qualche esempio? Cetrioli, carote, sedano, spinacino, cavolfiore. Quali siano più consigliate per i pazienti oncologici, «non ci sono studi che ne diano indicazione», ma «sappiamo che le verdure a foglia verde aiutano il sistema immunitario; l'estratto di cavolfiore aiuta a contrastare l'Helicobacter pylori e gli agrumi riducono il rischio di tumore allo stomaco».
I frappé con verdure e bevanda di soia / mandorle
Frutti come pesca o melone, ad esempio come ingredienti di un frappé, vanno bene, ma non devono essere gli unici ingredienti, ad essi bisogna aggiungere delle verdure. «In questo caso - nel frappé - invece del latte vaccino, meglio aggiungere una bevanda vegetale non zuccherata, come quella di soia o di mandorle».
L'aggiunta di spezie: zenzero e curcuma
E qualora non si fosse molto attratti dall'idea di un centrifugato di sole verdure, preoccupati magari che il succo sia poco appetibile, bisogna ricordare: «Dipende dalle verdure! Quelle come il cetriolo hanno un sapore molto neutro, mentre altre come il ravanello e la rucola danno un sapore piccantino, la carota un sapore dolce».
Se non fosse sufficiente, «si può allungare l'estratto con un po' d'acqua per diluirlo e si può aggiungere una puntina di zenzero o curcuma dandogli una valenza anti-tumorale ancora maggiore, perché entrambe queste spezie sono potenti anti-infiammatori.
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Alberto Lupini
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