Gravidanza e parto: un aiuto dall’osteopatia
L’osteopatia, con i suoi trattamenti, può essere molto utile per aiutare il corpo della donna quando si modificano alcuni cambiamenti posturali del sistema muscolo-scheletrico, provocati dalla crescita del feto
Con la gravidanza, il corpo della donna subisce alcuni cambiamenti posturali del sistema muscolo-scheletrico, provocati dalla crescita del feto. L’osteopatia, con i suoi trattamenti, può essere molto utile: i trattamenti osteopatici, poi, permettono anche di affrontare non solo la gravidanza, ma anche il parto, con meno dolore e maggior serenità. Humanits salute ne ha parlato diffusamente in un articolo online, intervistando Federico Rossi, osteopata presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Murat a Milano che pubblichiamo integralmente.
Osteopatia in gravidanza
Nel primo trimestre di gravidanza, all’interno del corpo della donna, i cambiamenti che avvengono sono principalmente di natura sistemica. Per il momento la pancia non cresce, e l’apparato muscolo-scheletrico non è ancora sottoposto a cambiamenti posturali; in questa fase della gravidanza non sono previsti trattamenti di osteopatia, che anzi sono sconsigliati (specie in riferimento alla zona lombare).
Dal secondo ma soprattutto dal terzo trimestre, è comune nelle gestanti l’insorgere di dolore a livello lombare, che si acuisce intorno alla ventiseiesima/ventottesima settimana. Possono anche apparire mal di schiena, cervicalgia, sciatalgia e pesantezza al pavimento pelvico.
«Per prevenire l’insorgenza del dolore osteomuscolare e del mal di schiena che sappiamo insorgere nel terzo trimestre di gravidanza, è consigliabile che la gestante inizi a preparare il proprio corpo ai cambiamenti fisiologici già a partire dal secondo trimestre, rivolgendosi a un osteopata con esperienza nella gravidanza per una prima visita di valutazione», spiega il dottor Rossi.
Prima si inizia il trattamento, infatti, maggiore sarà la sua efficacia e quindi minore sarà il dolore muscolo-scheletrico in gravidanza, ma anche nella fase espulsiva del parto.
L’osteopatia, agendo sui tessuti superficiali e profondi, evita che si creino delle tensioni osteo-articolari e miofasciali che facilitano l’insorgenza di limitazioni della donna al movimento.
I vantaggi dell'osteopatia in gravidanza
In gravidanza l’osteopatia agisce specificatamente nella zona del pavimento pelvico e del sistema articolare e miofasciale, preparando così i tessuti della futura mamma, eliminando o riequilibrando le zone ipomobili e di tensione, e migliorando la postura.
«È stato dimostrato che alcune complicanze ostetriche che richiedono episiotomia (un’incisione chirurgica a livello dell’apertura vaginale) e/o uso della ventosa durante il travaglio, possono essere dovute a un’asimmetria posizionale e tensionale del bacino. Andando a trattare in modo specifico l’asimmetria e il pavimento pelvico con esercizi che le gestanti devono fare in determinati periodi, si vanno a eliminare tutte quelle tensioni che possono arrivare a colpire anche la zona dell’utero, a riequilibrare le asimmetrie e di conseguenza si rende il più fisiologica possibile la fase espulsiva. Questo non significa che sarà eliminato ogni dolore da parto, ma è statisticamente rilevante il fatto che le donne che si sottopongono a trattamenti di osteopatia hanno meno dolore da parto e meno complicanze. Inoltre, il trattamento osteopatico può offrire numerosi vantaggi indiretti anche sulla nausea e il mal di testa, spesso muscolo tensivo, sulla stanchezza e sul reflusso gastroesofageo», prosegue il dottor Rossi.
Osteopatia in gravidanza: quante sedute?
In genere il trattamento di osteopatia necessita tra le 4 e le 7 sedute. I trattamenti di osteopatia vengono sempre personalizzati sulla base delle caratteristiche della gestante, tenendo conto che ci sono periodi specifici in cui svolgere le sedute per aiutare i punti del sistema scheletrico che presentano alterazioni a causa delle forze compressive che, naturalmente, aumentano con l’aumentare delle dimensioni del feto in utero.
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Alberto Lupini
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