Freddo e cuore: le vacanze in montagna sono davvero un rischio per i cardiopatici?
Chi soffre di cuore, cioè il cardiopatico, ha ragione a prestare attenzione al freddo e alle temperature che si avvicinano allo zero. Va evitata, da chi soffre di cuore, la lunga permanenza all’esterno
Le vacanze di Natale e di Capodanno, si sa, fanno rima con freddo! E se non proprio i soggiorni nei famosi hotel di ghiaccio, per tantissimi viaggiatori le classiche vacanze di fine anno si devono passare in montagna. Chi invece soffre di cuore spesso, invece, evita il freddo per timore che possa fargli male?. Vero o falso? Rispondono gli specialisti di Humanitas in un articolo di Humanitas Salute che pubblichiamo.
Vero: attenzione al freddo per i cardiopatici
Vero. Chi soffre di cuore, cioè il cardiopatico, ha ragione a prestare attenzione al freddo e alle temperature che si avvicinano allo zero o ne sono addirittura al di sotto, perché è sempre bene, in generale, non appesantire il lavoro del cuore esponendosi al freddo.Infatti, il corpo umano, esposto alle basse temperature, come può accadere non solo a chi sceglie di trascorrere le vacanze di Natale in montagna ma anche quando in città il freddo è più intenso, cerca di preservare la temperatura corporea e di disperdere meno calore possibile. Per fare questo l’organismo riduce il quantitativo di sangue che circola a livello cutaneo dove il freddo esterno finirebbe per “raffreddarlo” troppo, e lo convoglia verso i visceri e gli organi interni più importanti. Questo comporta pertanto una persistente contrattura delle moltissime piccole arterie di superficie chiamata “vasocostrizione” e una maggiore resistenza nell’intera circolazione che si traduce in una più grande energia necessaria per mantenerla attiva e quindi in un maggior lavoro del cuore.
Attenzione a stare tanto tempo fuori
Ovviamente scegliere di trascorrere delle singolari vacanze di Natale negli Ice Hotel, comunque dotati di tutti i confort, non mette certo a dura prova né il cuore né il sistema cardiovascolare. Va invece evitata, da chi soffre di cuore, la lunga permanenza all’esterno con le basse temperature dell’alta montagna, soprattutto quando al freddo si svolgono attività fisiche come la spalatura della neve, anche solo per liberare auto e vialetto di casa, o uno sport invernale impegnativo.
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Alberto Lupini
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