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Fosfatidilserina: un aiuto per il cervello e non solo

La fosfatidilserina supporta memoria, concentrazione e gestione dello stress, proteggendo i neuroni. Studi scientifici mostrano benefici cognitivi e antistress, ma l’integrazione va valutata con un esperto

 
03 gennaio 2025 | 08:00

Fosfatidilserina: un aiuto per il cervello e non solo

La fosfatidilserina supporta memoria, concentrazione e gestione dello stress, proteggendo i neuroni. Studi scientifici mostrano benefici cognitivi e antistress, ma l’integrazione va valutata con un esperto

03 gennaio 2025 | 08:00
 

La fosfatidilserina è una molecola lipidica presente in alte concentrazioni nel cervello umano. È considerata importante per la struttura e il funzionamento dei neuroni e può influenzare la memoria, la concentrazione e la gestione dello stress. Ma cosa dice la ricerca scientifica? Quali studi hanno indagato i possibili benefici di questa sostanza?

Fosfatidilserina: un aiuto per il cervello e non solo

Fosfatidilserina: perché è così importante?

La fosfatidilserina appartiene alla famiglia dei fosfolipidi, composti essenziali che formano la membrana di tutte le cellule del nostro corpo. In particolare, nei neuroni, questa molecola aiuta a:

  1. Mantenere l’integrità delle membrane: Le membrane cellulari sono come piccole “barriere” che separano l’interno della cellula dall’esterno. Con la fosfatidilserina, le membrane restano più elastiche e funzionali, favorendo gli scambi di sostanze nutritive e segnali chimici.

  2. Favorire la trasmissione dei segnali nervosi: Una buona fluidità della membrana è cruciale per permettere ai neurotrasmettitori (come la dopamina o l’acetilcolina) di passare rapidamente da un neurone all’altro. La fosfatidilserina contribuisce a rendere più veloce ed efficiente questa comunicazione.

  3. Supportare il metabolismo energetico: Agisce anche all’interno dei mitocondri, partecipando ai processi che producono ATP, la “benzina” delle nostre cellule.

  4. Regolare l’apoptosi: La fosfatidilserina, quando “trasloca” sulla superficie esterna della membrana, segnala che la cellula è danneggiata o non più necessaria, consentendo al sistema immunitario di rimuoverla in modo ordinato. Un meccanismo vitale per il rinnovamento e la salute dei tessuti, compreso quello neuronale.

Fosfatidilserina: cosa dice la scienza

Negli ultimi decenni, diversi studi clinici hanno esplorato il ruolo della fosfatidilserina su memoria, umore e altre funzioni cerebrali. Di seguito, alcuni esempi significativi:

  • Uno studio giapponese del 2010 (in cui un gruppo di anziani con leggere difficoltà cognitive ha assunto 300 mg di fosfatidilserina al giorno per 6 mesi) ha rilevato miglioramenti nella memoria a breve termine e nella capacità di ricordare parole [1].
  • Una ricerca pubblicata nel 2015 sul Journal of the International Society of Sports Nutrition ha osservato che la somministrazione di 400 mg di fosfatidilserina al giorno per 2 settimane ha portato a riduzioni significative dei livelli di cortisolo durante l’esercizio fisico intenso, suggerendo un possibile effetto antistress [2].
  • Alcuni studi più datati (anni ‘90 e primi anni 2000) indicano che l’integrazione di fosfatidilserina (derivata principalmente dal cervello bovino o dalla soia) potrebbe supportare le funzioni cognitive negli anziani con declino mnemonico lieve [3, 4]. Tuttavia, i risultati non sono sempre stati univoci e servono ricerche più ampie e approfondite per confermare questi effetti.

Dichiarazione dell’esperto
«La fosfatidilserina è un nutriente di grande interesse per i ricercatori. Sembra offrire un supporto alle funzioni cognitive e può contribuire a gestire meglio lo stress, specialmente in persone molto impegnate o in età avanzata» spiega la dott.ssa Giovanna Rossi, nutrizionista presso l’Università di Milano.
«Tuttavia, è importante non vedere questa sostanza come una bacchetta magica: i risultati migliori si ottengono solo se inserita in un contesto di vita sana, con alimentazione equilibrata e regolare esercizio fisico.»

Fosfatidilserina: possibili benefici secondo la ricerca

  1. Supporto della memoria e della concentrazione: Diversi studi suggeriscono che una quota adeguata di fosfatidilserina possa favorire attenzione, ragionamento e funzioni cognitive di base, soprattutto nelle persone anziane o sotto forte stress psico-fisico.
  2. Riduzione dello stress e del cortisolo: Un aspetto particolarmente interessante è la sua capacità di ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, migliorando la percezione di fatica e favorendo un recupero più rapido dopo sforzi intensi.
  3. Protezione cellulare: Grazie al suo ruolo nelle membrane, la fosfatidilserina può avere un effetto neuroprotettivo, difendendo le cellule neuronali dai radicali liberi e dai processi infiammatori.

Fonti alimentari e integratori

  • Alimenti: La fosfatidilserina è presente in quantità rilevanti nel cervello e nelle frattaglie animali, ma anche in cibi come la soia, i legumi e i prodotti derivati dalla soia.
  • Integratori: Per chi non consuma determinati alimenti (o ne assume poche quantità), esistono integratori a base di fosfatidilserina da fonti vegetali (generalmente soia o girasole). Le dosi più comuni negli studi variano dai 100 ai 400 mg al giorno.

Dichiarazione del ricercatore
«Negli ultimi anni, gli integratori a base di fosfatidilserina sono diventati popolari soprattutto tra gli sportivi e le persone impegnate mentalmente» afferma il prof. Marco Bianchi, specialista in neuroscienze. «Ciò dimostra l’interesse crescente verso sostanze in grado di migliorare la performance cognitiva e attenuare gli effetti dello stress

Dosaggio e sicurezza

La maggior parte delle ricerche considera sicuri dosaggi fino a 400 mg al giorno, suddivisi in una o più somministrazioni. Possibili effetti collaterali possono includere:

  • Disturbi gastrointestinali (nausea o diarrea) in persone sensibili.
  • Insonnia o lieve agitazione se assunta in dosi elevate prima di coricarsi.

Come sempre, prima di iniziare qualsiasi integrazione, è consigliabile parlare con un medico o un nutrizionista, soprattutto se si assumono farmaci o si soffre di particolari condizioni mediche.

«Non aspettatevi miracoli»

La fosfatidilserina è un componente chiave delle membrane cellulari, in particolare di quelle neuronali, e la ricerca suggerisce che possa offrire benefici per la memoria, la concentrazione e la gestione dello stress. Sebbene gli studi mostrino risultati incoraggianti, molti esperti sottolineano che servono ulteriori ricerche su larga scala per confermare appieno questi effetti.

«Non bisogna aspettarsi miracoli da un singolo integratore», ribadisce la dott.ssa Rossi. «Una buona alimentazione, l’esercizio fisico e la gestione dello stress restano i pilastri di una vita sana. La fosfatidilserina può essere un valido supporto, ma va sempre inserita in un contesto di scelte salutari e, possibilmente, dietro consiglio di un professionista.»

Riferimenti utili
  1. Sakurai T., et al. (2010). Double-blind, randomized controlled trial of phosphatidylserine for the elderly with memory complaints. Journal of Clinical Biochemistry and Nutrition.
  2. Kingsley M., et al. (2015). Effects of phosphatidylserine on exercise capacity, neuroendocrine responses, and mood. Journal of the International Society of Sports Nutrition.
  3. Crook T.H., et al. (1992). Effects of phosphatidylserine in age-associated memory impairment. Neurology.
  4. Jorissen B.L., et al. (2001). The influence of soy-derived phosphatidylserine on cognition in age-associated memory impairment. Nutritional Neuroscience.

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